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allarme ozono anche in europa

di Silvia Sorvillo

la stratosfera artica ha perso il 60% dello strato protettivo
In uno studio dell'Ue vengono annunciati dati molto preoccupanti

Dal quotidiano Ultime Notizie. Giovedì 6 aprile 2000

BRUXELLES. Allarme ozono anche per l'Europa. Uno studio finanziato dalla Comunità Europea e svolto in collaborazione con ricercatori europei, statunitensi, canadesi, russi e giapponesi, ha messo in luce un nuovo preoccupante dato: nell'inverno 1999/2000 la stratosfera artica, a circa 18 chilometri dal suolo, ha perso il 60 per cento dello strato protettivo di ozono.

mappa terramappa delle temperature
mondiali a diverse quote

Lo scorso inverno l'assottigliamento toccava la quota del "solo" 45 per cento. I valori sono stati ottenuti mediante l'impiego di sonde lanciate dalla base svedese di Kiruna. Satelliti, aeromobili e mongolfiere hanno monitorato i nostri cieli e hanno ridimensionato le rosee prospettive di qualche tempo fa in cui il buco sembrava essersi ridotto.

la riduzione dello strato di ozono stratosferico permette alle radiazioni solari più nocive di raggiungere il suolo

La portavoce della commissione europea,Andrea Dahmen, ha spiegato che questo nuovo dato può essere stato causato dalle temperature più fredde registrate nello scorso inverno. "La situazione sta peggiorando e l'area in cui si registra la riduzione si va sempre più allargando", ha affermato la portavoce che ha anche aggiunto: "questa riduzione potrebbe permettere alle radiazioni solari più nocive di raggiungere il nord Europa e indurre un aumento del numero di tumori cutanei, di allergie e di altri disturbi della pelle".

Una visita all'anno per "salvare la pelle"

di Silvia Sorvillo

Intervista a Caterina Catricala,dermatologa e oncologa del "San Gallicano" di Roma
Negli anni '90 si stimano 100mila nuovi casi di melanoma cutaneo

ROMA. Se per ora le varie politiche mondiali non sono riuscite a mettere un freno al pericoloso fenomeno atmosferico, la medicina può proteggerci, almeno in parte, dagli spiacevoli effetti che questo comporta. Caterina Catricala, dermatologa e oncologa dell'Istituto San Gallicano di Roma, ha fatto luce su alcuni nuovi dati e ha suggerito come attuare una buona prevenzione.

  • Il melanoma, il tumore cutaneo, è veramente in aumento?
    Negli anni '90 si stima che ci siano stati 100mila nuovi casi di melanoma cutaneo. L'incidenza di questo tumore varia all'interno delle diverse popolazioni. La frequenza maggiore si riscontra negli individui di pelle chiara, mentre più protetti sono coloro che hanno la pelle nera. In Italia si registrano 7 casi ogni 100 mila abitanti, ultimamente l'incidenza è raddoppiata.
  • Esistono dei fattori di rischio?
    Da studi epidemiologici risulta chiaramente che è l'esposizione intermittente ed intensa, piuttosto che quella prolungata e moderata, ad esporci ad un maggior rischio.
  • Ci sono misure di prevenzione?
    Dobbiamo cercare prima di tutto di evitare scottature nell'infanzia e nell'adolescenza, non esporci, anche da adulti, al sole dalle 12 alle 16 (ora legale), evitare l'abbronzatura artificiale, che provoca tra l'altro invecchiamento precoce, e fare l'autoesame della pelle. Al minimo cambiamento del colore o della forma di un neo, o alla comparsa di nei al di sopra ai 6 millimetri di diametro, occorre consultare un dermatologo. Una visita annuale (26.400 lire di ticket) può bastare "a salvarci la pelle".





Scienzità è stato realizzato da Silvia Sorvillo e Vittorio Sossi