Pesticidi? No, grazie.
La miscela dei due pesticidi più diffusi, il maneb e il paraquat, colpisce la stessa proteina che è implicata anche del morbo di Parkinson
04 aprile 2001
La solita colonia di topolini in uno dei più prestigiosi laboratori statunitensi, quello della Scuola di Medicina e Odontoiatria di Rochester , ha permesso a Deborah Cory-Slectha, medico ricercatore di questo centro statunitense, di portare alla luce nuove e peoccupanti conclusioni sull'uso dei pesticidi. Negli Stati Uniti ogni anno milioni e milioni di ettari vengono regolarmente irrorati con dosi ripetute di organofosfati, quei derivati chimici usati per tenere lontano dai raccolti funghi parassiti ed erbacce. Il maneb e il paraquat sono due delle più diffuse sostanze di questo tipo, vengono usate su pomodori, patate, lattuga, granturco, soia, cotone e frutta che così sono tenute al sicuro dal rischio parassitario, conservano un aspetto senza dubbio più appetibile dei prodotti biologici ma a quale prezzo per la nostra salute?
La risposta arriva chiara dallo studio americano pubblicato a dicembre sul Journal of Neuroscience . Deborah Cory-Slectha ha preso in esame questi due composti, il maneb e il paraquat, e ne ha studiato l'effetto sui piccoli roditori. Alla luce dei nuovi risultati tutte le precedenti ricerche che avevano assolto queste sostanze sono state seriamente messe in discussione. I ricercatori di Rochester, infatti, hanno affrontato lo studio in maniera più approfondita e per la prima volta sono andati oltre la somministrazione di un singolo composto.
“ questo enzima fa scarseggiare la dopamina e le cellule nervose muoiono „
Utilizzando tre diversi gruppi di studio gli scienziati sono arrivati alle nuove conclusioni.Nei due gruppi di topolini che ricevono, da sola, una delle due sostanze non si osserva, come già visto in passato, nessun segno di alterazione comportamentale o fisiologica, ma nel terzo gruppo, quello che riceve il mix dei due pesticidi (lo stesso mix che ricevono i campi di raccolta agricoli), si manifestano, poco dopo l'iniezione, gravi difficoltà motorie, disturbi comportamentali, tremori e brividi. I sintomi, clinicamente giustificati dalla forte riduzione di un enzima, la tiroxina idrossilasi, sembrano del tutto sovrapponibili a quelli dei malati di Parkinson. La tiroxina idrossilasi infatti è una proteina che viene abitualmente usata per monitorare la normale attività cerebrale. Quando questa molecola scarseggia la dopamina, il mediatore cerebrale del movimento, comincia a diventare insufficiente e le cellule nervose muoiono. Nei topini sottoposti all' iniezione dei due pesticidi si osserva una riduzione di dopamina del 15% e una presenza quattro volte più del normale di astrociti reattivi , cioè di cellule nervose infiammate , entrambi questi dati confermano la presenza di danno cerebrale.
“ ora i ricercatori vogliono studiare l'effetto dei due organofosfati quando vengono assunti con l'alimentazione „
Per la prima volta i ricercatori hanno osservato che è la somministrazione combinata delle due sostanze a provocare i danni neurologici, gli stessi medici di Rochester hanno ipotizzato il probabile ruolo di mediatore del maneb. Il paraquat da solo non arriverebbe al cervello in grosse quantità, a facilitare tale passaggio sembra provvedere allora il maneb che ne aumenta di molto il trasporto. Per ora i ricercatori non sono ancora riusciti a definire la percentuale di rischio in base all'esposizione agli organofosfati, resta ancora da dimostrare se la somministrazione orale, quella che avverrebbe quando mangiamo la frutta e le verdure non correttamente lavate, porta agli stessi risultati e anche quanto influisce la predisposizione genetica alla malattia. Solo negli Stati Uniti 500.000 persone soffrono di Parkinson,una malattia progressiva che porta alla distruzione delle cellule cerebrali e per la quale al momento non esiste nessuna cura efficace.
Aggiornamento: Via libera al paraquat
Nonostante gli effetti nocivi siano stati attestati da una consistente bibliografia scientifica, è finita con il KO delle associazioni ecologiste la lunga discussione che ha riguardato la legalizzazione del paraquat. Il 3 ottobre 2003 il Comitato scientifico della Commissione europea ha dato parere favorevole per l'immissione sul mercato del pericoloso erbicida. Unica precauzione sono le rigide limitazioni che ne condizioneranno la reperibilità per il grande pubblico, ma una gestione sicura di questo prodotto, a detta degli ambientalisti, sembra alquanto improbabile. Ad opporsi al provvedimento c'erano Svezia, Finlandia, Danimarca e Austria (dove il paraquat è bandito già da molti anni).