Nuovi risultati nello studio dell’epilessia
Solo in Italia si registrano 30.000 nuovi casi di epilessia l'anno, è una malattia avvolta ancora da troppi pregiudizi e le cure non migliorano
7 dicembre 2000
Milano. La strada per lo studio dell’epilessia è lunga e tortuosa ma da ottobre una nuova prospettiva di cura è stata individuata nel corso di una ricerca Telethon coordinata da Annamaria Vezzani, ricercatrice farmacologa dell’Istituto Mario Negri di Milano. Lo studio condotto in collaborazione con alcuni laboratori austriaci e svedesi, e con il californiano Scripps Research Institute di La Jolla, è stato pubblicato sulla più prestigiosa rivista scientifica americana, PNAS, Proceedings of the National Academy of Science.
“ Il recettore antagonista per IL-1 potrebbe intervenire riducendo gli effetti delle crisi „
La scoperta ha messo in luce un ruolo decisivo nel controllo delle crisi epilettiche da parte del recettore antagonista dell’ interleuchina 1ß (IL-1Ra). In poche parole, aumentando la concentrazione di questa particolare proteina nel cervello degli animali malati, la crisi epilettica riduce del 70 per cento la sua intensità; inoltre anche il tracciato elettroencefalografico, con cui si monitora sperimentalmente la crisi, registra un netto miglioramento. La IL-1Ra è una molecola nota già da parecchio tempo ai medici. Questa sostanza, infatti, naturalmente prodotta dal sistema immunitario, regola la risposta infiammatoria e svolge funzione di messaggero tra i globuli bianchi, cioè tra quei linfociti che ci difendono dalle malattie più diverse e che si amministrano e coordinano attraverso la produzione di citochine. L’interleuchina 1 è proprio una di queste, anzi è forse una delle citochine più conosciute, quella che interviene quasi sempre per prima nelle infezioni e che,nota come proteina pirogena, provoca la febbre, il sintomo più efficace nel metterci in allarme sul nostro stato di salute. La proteina recettrice antagonista di IL1, IL-1Ra, ha anch’essa una sua peculiare funzione. Nelle malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide viene, infatti, usata, anche se ancora in via sperimentale, come agente antiinfiammatorio.
“ Allo studio come far produrre in maggior quantità la molecola in loco „
Nel corso dell’attuale ricerca, invece, Annamaria Vezzani ha registrato, durante le crisi epilettiche di animali di laboratorio, un forte aumento del recettore IL1Ra che andava a tamponare l’eccesso di IL1ß prodotta durante le stesse crisi convulsive. Dall’equilibrio tra queste due sostanze può derivare il controllo della crisi epilettica. Per ora i risultati sono stati ottenuti solo in laboratorio e solo su modello animale, del resto la proteina non riesce da sola a raggiungere il cervello, la barriera ematoencefalica resta un limite invalicabile per la sua mole. -Stiamo cercando nuove strade come ad esempio altri farmaci in grado di aumentare le quantità di IL1Ra normalmente prodotte nel cervello- ha dichiarato in una conferenza stampa la dottoressa Vezzani- Ci vorranno ancora anni di sperimentazione ma forse si potrà disporre di un trattamento anche per i tanti malati oggi refrattari ai farmaci tradizionali-. In Italia più di 600.000 persone soffrono di epilessia e ogni anno si registrano 30.000 nuovi casi.