In questa sua prima esposizione, l'artista si presenta con una pittura che appare immediatamente chiara, aspra nelle sue assenze di sfumature, quasi ruvida, ma schietta nel suo significato di innocenza, giovinezza e spontaneità.
la sua pennellata rapida ha sprazzi d'invenzione, i suoi colori intensi parlano della lussureggiante vallata, i suoi cieli a volte verticali ricordano lo scorrere delle acque del Simbrivio.
Immagini fantastiche, vagamente surreali occupano le sue tele ingenue e nel contempo vitali, con campi di colori contrastanti che riescono a comunicare un naturale senso di abbandono e di grazia. I paesaggi, essenziali, parlano di bellezza dolcemente mesta, vagamente mistica, per l'educazione ricevuta nonché della presenza del Santuario della Trinità. Le nature morte e le composizioni, talora luminose e talora smorzate in armoniche risonanze, appaiono agli occhi dell'osservatore attento di una schiettezza bella, franca e genuina.
E' indispensabile immergersi nell'atmosfera della zona in cui Sossi vive per assaporare le sue opere e non confondere le sue interpretazioni istintive e vere con altre che sfiorano soltanto la realtà delle cose.
Ernesto Gentilini