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Le pagine sui fumetti in rete| edicola | LA CAROVANA DEI DISPERATI - - ZAGOR COLLEZIONE STORICA A COLORI 46
scheda realizzata da Vittorio Sossi
ATTENZIONE: nelle sinossi troverete la trama della storia.
Le immagini sono proprietà dei rispettivi autori, sempre indicati, e utilizzate solo a scopo informativo.
LA CAROVANA DEI DISPERATI
collana: ZAGOR COLLEZIONE STORICA 46
periodicità: settimanale
Data Uscita: 27 dicembre 2012
pagine: 272 - 256 tavole
prezzo: 6,90 euro
sommario:
1- La Sabbia è Rossa!
editore: Gruppo Editoriale l'Espresso
copertina di Gallieno Ferri © Sergio Bonelli Editore
ARTICOLI
Un Mostro Nato dal Più Profondo Stupore di Luca Raffaelli
Ventiquattromila Baci di Moreno Burattini
I BUONI E I CATTIVI - PARTE 46 di Moreno Burattini: schede su Il Barone Von Swieten, Frida Lang, Il Violinista, "Memphis" Joe.
1- La Sabbia è Rossa! (La Radura delle Voci seconda parte)
autori: Guido Nolitta storia, Gallieno Ferri disegni, Franco Bignotti disegni,
Personaggi principali: Winter Snake, capo Kiowa; Frida Lang Fanciulla innamorata;
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Seconda parte della drammatica avventura che vede Zagor combattere i Kiowa di Winter Snake, per proteggere i meschini nobili austriaci di Von Swieten e impedire un bagno di sangue che sconvolgerebbe l'intera Darkwood
- CAROVANA DI VON SWIETEN
Il mattino dopo la carovana riceve la visita inaspettata di Winter Snake, mentre Zagor è ancora legato e imbavagliato.
Il capo Kiowa dapprima chiede se Zagor abbia parlato con loro e Shepard mente spudoratamente affermando che non si è visto.
Poi impone alla guida il ritorno al forte e la consegna delle armi. Shepard, che non è un folle, mira ad accettare la proposta, ma i "nobili" austriaci la prendono come un'offesa personale da parte di un gruppo di straccioni.
Vigliaccamente sparano a sangue freddo sui Kiowa e solo Winter Snake riesce a fuggire, seppur ferito a una spalla.
- YELLOW CREEK
Memphis ha ora una ragione in più per sbarazzarsi di Zagor e Cico, gli unici due scomodi testimoni dell'eccidio; mette in atto il suo orribile piano per poi tornare alla carovana.
Zagor e Cico sono in una fossa sommersi dalle formiche rosse, impossibilitati a liberarsi, quando, inaspettatamente, un angelo arriva appena in tempo a slegarli.
Si tratta della bellissima Frida Lang, figlia dell'omonimo colonnello, segretario personale del barone Von Swieten.
La ragazza ha sentito per caso il discorso fra Shepard e il barone e, alla prima occasione, si è defilata per liberare i due sventurati, soprattutto Zagor, del quale si è scoperta innamorata.
Zagor non è insensibile al suo fascino, come lo era stato per le due carampane della sera precedente, e i due si scambiano baci appassionati fra le risatine di scherno di Cico.
L'idillio è presto interrotto da numerosi segnali di fumo.
I Kiowa sono sulla coda della carovana e sono pronti ad attaccarla. Arrivati sul posto Zagor, Frida e Cico osservano la carovana degli austriaci da un'altura sulla prateria. "Memphis" Joe, nonostante sia un farabutto, conosce il mestiere e ha disposto i carri a cerchio, nella migliore posizione difensiva possibile, ma il numero dei Kiowa è soverchiante.
In definitiva Joe può contare solo sui propri uomini, in quanto i nobili austriaci, abilissimi a sparare a tradimento su bersagli umani o animali indifesi, sono completamente inetti di fronte ad un nemico agguerrito.
Zagor capisce che Winter Snake avrà gli scalpi dei nemici appesi alla cintura in poco tempo.
E non può permetterlo; sia perché alcuni del gruppo sono incolpevoli sia perché si scatenerebbe una rappresaglia che insanguinerebbe l'intera regione.
Costringe Frida e Cico a salire su un conestoga abbandonato durante la fuga e lo spinge per il declivio, saltandoci sopra egli stesso. In questo modo i tre riescono a passare sopra le file indiane e a raggiungere il cerchio di carri.
Il barone Von Swieten e "Memphis" Joe sono sconcertati nello scoprire che l'uomo che avevano condannato a morte è ancora vivo. Ma per Zagor non è il momento della resa dei conti.
Prende il controllo della situazione e cerca di parlamentare con Winter Snake, ma il capo Kiowa è troppo infuriato per le perdite e i tradimenti subiti e non ha più alcuna fiducia residua in Zagor, tanto da accoglierlo a fucilate.
Zagor rientra nel cerchio e, nonostante l'ostilità reciproca, gli assediati uniscono le forze e respingono l'ennesimo attacco, pur subendo numerose perdite.
In prossimità del tramonto Winter Snake richiama i suoi uomini e si insedia sull'altura.
Zagor è consapevole che non potranno resistere a un secondo assalto, fatica a ottenere il comando, ma alla fine tutti accettano di seguire gli ordini.
Il suo piano è molto semplice. Una fuga nella notte e una marcia forzata fino all'avamposto militare sullo Sleeper Creek.
"Memphis" Joe dovrà occuparsi di mandare qualche carro nella direzione opposta, costringendo i cavalli al galoppo tramite qualche cactus sotto la coda, mentre Zagor libererà il campo dalle sentinelle nella direzione della fuga.
Tutto procede per il verso giusto, e la marcia della disperazione ha inizio.
- MONTI WANGAR Stremato, il manipolo di disperati arriva ai piedi dei monti Wangar, che li separano dall'avamposto militare.
Non c'è tempo neanche per una sosta. I Kiowa stanno ricevendo rinforzi da tutte le direzioni e un gruppo è particolarmente vicino.
Sotto il sole cocente, i componenti della carovana Von Swieten si inerpicano silenziosi lungo un impervio sentiero fra le gole rocciose, memori del monito di Zagor all'inizio del cammino: chiunque rallenti la carovana sarà abbandonato a se stesso.
Lo Spirito con la Scure si pentirà di aver pronunciato quelle parole dure, in un altro dei momenti nolittiani inimitabili.
Il simpatico violinista Klein, scivola nella gola, riesce miracolosamente a restare aggrappato a uno sperone di roccia, ma il violino, che si era portato dietro di nascosto, precipita su un cespuglio più in basso. Pur di non perdere l'inseparabile compagno di vita, Klein cerca di scendere, precipitando a valle e rompendosi le gambe.
Zagor sarà costretto a lasciarlo lì, con il suo violino e una pistola per non cadere vivo nelle mani dei Kiowa.
Klein stesso lo obbliga ad andare per non rallentare la marcia della comitiva di disperati, che si allontanano inseguiti dalle note della "Campanella" di Mozart, con cui Klein saluta il collega Cranach.
Superata la terribile prova, il gruppo giunge in vista dell'avamposto, ma nessuno risponde ai loro richiami.
- AVAMPOSTO MILITARE I soldati dell'avamposto sono stati trucidati dal secondo gruppo di Kiowa che si trovava nelle vicinanze.
L'opzione di difendersi nell'avamposto è inattuabile, dato che neanche i militari sono riusciti a sfruttare la posizione di vantaggio.
Zagor propone di utilizzare le canoe dei militari nascoste in una grotta sulla riva dello Sleeper Creek.
Attorno a loro echeggiano i tamburi. Il secondo gruppo di Kiowa sta comunicando a Winter Snake il massacro dell'avamposto, e il capo indiano è a solo due ore di viaggio da lì.
Gli inseguiti affrettano la marcia, ma i Kiowa li hanno preceduti e hanno sfondato le canoe. Non c'è più alcuna possibilità di fuga e la disperazione si impadronisce del gruppo.
Zagor non è però tipo da arrendersi e convince gli altri a seguirlo ancora una volta.
- SLEEPER CREEK I fuggitivi si attestano su una lingua sabbiosa al centro dello Sleeper Creek, che trincerano come possono con tronchi trasportati dalla corrente, se devono soccombere almeno avranno la possibilità di vendere cara la pelle.
Fanno appena in tempo a sistemarsi sulla lingua sabbiosa che odono la voce di Winter Snake. Il capo Kiowa concederà loro un'ultima notte di vita, l'attacco comincerà solo all'alba.
Nonostante Zagor sappia che l'avversario è un uomo di parola, decide di disporre dei turni di guardia per la notte.
Durante il suo turno viene raggiunto da Frida. La ragazza sa che probabilmente queste sono le ultime ore di vita che le sono concesse e vuole passarle insieme all'uomo di cui è innamorata.
La mattina dopo il gruppo è pronto al sacrificio, ma gli indiani attorno a loro sono meno di quanto si aspettassero.
La risposta arriva dal fiume. Una massa di cespugli segue lentamente la corrente verso la striscia sabbiosa, Zagor capisce immediatamente che è un trucco dei Kiowa.
Vogliono attaccarli a sorpresa dal lato meno protetto e più insospettabile.
Gli assediati iniziano a sparare ai cespugli uccidendo molti indiani, ma è il segnale per un attacco congiunto da tutti i lati.
La battaglia si scatena e numerosi sono i morti in entrambi gli schieramenti. Winter Snake non si risparmia e penetra nel perimetro difensivo e riesce a sfuggire sia alle pallottole di Zagor che a quelle di "Memphis" Joe.
Gli indiani si ritirano: hanno inferto un duro colpo agli assadieti ma subito numerose perdite.
Zagor cerca di far leva sulla coscienza di capo di Winter Snake. Gli urla che la sabbia è rossa del sangue dei suoi uomini, gli urla che prima che riesca a ucciderli tutti molti altri Kiowa cadranno.
Winter Snake accusa il colpo e propone un baratto.
Lascerà vivi tutti gli altri se gli consegneranno colui che ritiene responsabile del massacro: "Memphis" Joe.
Il rifiuto di Zagor è categorico, promette a Winter Snake che consegnerà Joe alla giustizia dei bianchi, ma riceve solo un netto rifiuto.
A questo punto assistiamo ancora una volta a una dimostrazione della vigliaccheria dei blasonati austriaci, che inveiscono contro la guida per cercare di spingerlo a consegnarsi.
Uno di loro, il peggiore, Willy, arriva al punto di sparare alle spalle a "Memphis" Joe, uccidendolo.
Zagor è consapevole che il capo Kiowa ha bisogno di qualcuno da dare in pasto alla sua gente per giustificare l'infinità di lutti, che ha subito.
Compie allora l'unica scelta possibile: offre se stesso per salvare gli altri.
Winter Snake accetta con entusiasmo e Zagor si consegna ai Kiowa fra i pianti di Frida e il dolore di Cico.
- FORTE TRUST Freddie Nickerton, l'unico sopravvissuto delle guide di "Memphis" Joe, riconduce lo sparuto gruppo di sopravvissuti, laceri e derelitti, al forte da cui sono partiti e al capitano Pearson prende un mezzo accidente nell'appurare che sono meno della metà di quelli che erano partiti.
- ACCAMPAMENTO KIOWA All'accampamento fervono i preparativi per l'arrivo di Zagor che dovrà subire ogni sorta di umiliazione prima di essere ucciso. Lo stregone dei Kiowa dà inizio al supplizio di Zagor, che affronta in silenzio e con stoicità il palo della tortura.
Winter Snake concede alle vedove della battaglia di sfogare la propria rabbia e il proprio dolore. Le donne frustano e colpiscono con violenza ma il prigioniero non si lascia sfuggire un solo lamento.
Winter Snake è indispettito ed esorta i guerrieri a torturare Zagor. A questo punto Lo Spirito con la Scure parla e inizia a difendersi ricordando a ogni guerriero, un'occasione in cui gli ha salvato la vita o protetto la tribù in circostanze estreme. Uno a uno i Kiowa, Lancia Rossa, Falce di Luna, rifiutano di infierire su Zagor, un'azione vile e poco onorevole nei confronti di qualcuno, uomo o spirito che sia, che si è sempre dimostrato leale e prodigato per il loro interesse.
Zagor approfitta dello sbandamento generale e sferra l'arringa conclusiva, ammonendo i Kiowa che l'eco della loro azione vile, il suo omicidio legato al palo della tortura, li renderà dei reietti, costretti a temere le loro stesse ombre.
L'esca è stata lanciata e i Kiowa abboccano. Dicono a Winter Snake che sarebbe stata un'impresa onorevole uccidere Zagor in combattimento, ma così, senza che lui possa difendersi, sarebbe solo un'azione ignominosa.
Winter Snake non ha altra scelta: deve affrontare Zagor in duello.
I due guerrieri si battono e Zagor, nonostante sia indebolito per le numerose ferite e la perdita di sangue, riesce ad avere ragione del capo indiano.
Winter Snake è un uomo d'onore e accetta l'esito del combattimento, esortando Zagor a ucciderlo...
- Trama completa dell'avventura con tutti i personaggi, i luoghi, e le imprese di Cico a questo link: La Radura delle Voci
Retro-Cover (illustrazione di G. Ferri)
Schede disponibili
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