Osservazioni
Solo che mi piacerebbe rivedere il dottor Foster in qualche altro episodio: possibilmente non per vederlo ammazzato!
 
 
 
 
è proprio una cima eh!
(Raffaelli-Ramella)
Non sta dormendo...
(Corado Roi)
 
 
Correlazioni
 
 
apparizioni
  • N°9 e 10 il dottore è sulle tracce del fuggiasco Derek Dish
  • N°20 il dottore ci fa visitare il suo bel manicomio
Dr Barnie Foster

Incontriamo il dottore, una rara figura di psichiatra cauto e illuminato, la prima volta nella storia di Faccia Di Pietra: nell'episodio Foster è sulle tracce di un suo paziente pluriomicida sfuggito al suo controllo ed evaso da Bedlam: il sanguinario Derek Dish. Il buon Foster fuori dal possente e sicuro rifugio della sua casa di cura si dimostra poco brillante come psicologo e cade facilmente preda dell'inganno di Hogan, che ha tutto l'interesse che la follia di Dish trascini la regione nel caos.

Foster viene quindi salvato ben due volte sia da MV e che da Poe: dapprima da due segugi dell'agenzia di Valentine Nebraska (interessati alla taglia su Dish) e poi da un agguato ordito da Hogan.
Che la strada di Foster sia lastricata d buone intenzioni ma poco efficace, - del resto per quel periodo lui era un innovatore con i suoi metodi di indagine psicologica e il rifiuto di pratiche al limite della tortura usate nel '800, (ma anche oggi), per "curare" e redimere le menti dei folli -, lo dimostra sia il suo fallimento con Dish, sia il fatto che è costretto a chiedere l'aiuto di Magico Vento in una seconda occasione.

A Bedlam è ricoverata una donna che è ossessionata dalla figura del Serpente. Il dottore è impotente di fronte alla follia della donna e data la natura mistica della sua idiosincrasia decide che la figura di Magico Vento potrebbe aiutare Audrey Davis, questo il suo nome, ad uscire dal baratro in cui è precipitata.
Dopo aver abbattuto le convenzioni che lo legavano alle obsolete, crudeli e inutili pratiche psichiatriche del tempo Foster dovrà liberarsi anche dalle certezze della sua educazione empirica, per sollevare il velo di un mondo diverso forse meno rassicurante della scienza materiale ma anch'esso con le sue regole e le sue leggi.

Nonostante non si sia dimostrato una cima nel suo lavoro, Foster mi è entrato in simpatia sin dalla sua prima apparizione. Il suo campo d'azione, i misteri della mente, e il fatto che era comparso due volte nei primi venti numeri, mi avevano indotto a credere che Manfredi lo avrebbe ripescato spesso. Come al solito, il perfido autore di MV, che sembra divertirsi ad ammazzare tutti i personaggi che mi stanno simpatici, ultimo Wyoming Bill, mi ha spiazzato tanto che dal numero 20 non c'è stata più traccia del canuto e pacato dottor Foster.

Vittorio Sossi

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