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Osservazioni
Quando i pistoleri sentono arrivare la loro fine, dinosauri al termine del giurassico, si radunano in una cittadina dove un uomo sta costruendo un mausoleo dove possano essere ricordati. Per sempre...
Anche i pistoleri come gli elefanti hanno il loro cimitero...
jordan freeman
L'ultimo pistolero
(Eugenio Sicomoro)
border
Border: il mausoleo
(Eugenio Sicomoro)
sir irchard scott
Il folle imbalsamatore
(Eugenio Sicomoro)
Correlazioni
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apparizioni
  • N°17 Border: il mausoleo del vecchio west
Border

Border è una cittadina di confine.

Un confine geografico fra Stati Uniti e Canada e un confine concettuale fra il vecchio west che scompare e il nuovo west che avanza, con la sua frontiera selvaggia, verso il Pacifico.

Un nostalgico del vecchio west e dei suoi emozionanti duelli, Sir Richard Scott,- un vero appassionato della storia del west e profondo estimatore dei suoi protagonisti, noti e meno noti, passati e attuali - si è stabilito a Border e ha deciso di costruire lì il suo personale contributo al mantenimento della memoria epica degli eroi del west.

L'eccentrico nobile inglese ogni anno organizza duelli all'ultimo sangue, richiamando la peggiore feccia della frontiera: braccata dall'incendio del progresso che brucia velocemente i miti di un' epoca che fu.

Riempiono i saloon di Border individui come Glove, che aveva cacciato i suoi fratelli schiavi nelle piantagioni e poi aveva cacciato i suoi padroni e che adesso era diventato preda.

Iron, che da spietato killer della ferrovia era diventato un semplice soprastante al mantenimento dell'ordine.

Cayman tormentato dai fantasmi di tutte le sue vittime.

E poi Eye, un folle predicatore che usa la balestra al posto della bibbia, Skull un uomo con un aspetto da oltretomba, Hunter un cacciatore che non ha più prede e soprattutto Jordan Freeman.

L'unico con un nome vero e non uno sciocco e sinistro pseudonimo. L'unico ancora uomo in un gruppo di ridicole e sorpassate icone. Vuole solo ritirarsi a coltivare la terra, Cincinnato che sa quando non c'è più bisogno di lui.

La follia di Sir Richard Scott li inghiotte tutti per immortalarli nel suo sacrario. Un museo delle cere con protagonisti in carne e ossa.

Scott può continuare a vivere la sua vita fuori dal tempo in contemplazione della sua collezione.

Una bella storia veloce come i duelli, intensa come gli sguardi e ricca di colpi di scena allo scoccare del mezzogiorno di fuoco.

Due note finali:

1) la trama è ricalcata su un frizzante film di Sam Raimi: Pronti a morire (the quick and the dead). Con Gene hackman, Sharon Stone e uno sbarbatello Di Caprio, (spettacolare per gli appassionati del regista di Evil Dead - come me -, tavanata galattica per tutti gli altri).

Il tema della fine di un'epoca epica (epaca epuca e epeca non esistono...) e di un uomo relitto del passato è trattato splendidamente nell'ultimo (credo) film di John Wayne : Il Pistolero. Per la regia di Don Siegel con un cast di vecchie glorie: James Stewart, Lauren Bacall e John Carradine e un giovane Ron Howard: un ragazzino affascinato dal vecchio leone.

canadese e al confine con il west. Il padrone della cittadina è sir Richard Scott

2) Manfredi rende omaggio all'ispiratore della figura di Magico Vento: Nutty Bumppo il protagonista di una serie di romanzi fra i quali L'ultimo dei mohicani. Ispiratore anche iconografico in quanto il nostro ha le fattezze di Daniel Day Lewis che ha impersonato il personaggio nell'omonimo film.

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