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Osservazioni
Il mito del Windigo è un po' una parabola sulla ingordigia umana: solo gli uomini insaziabili possono tramutarsi nel mostro, e più mangeranno più le loro dimensioni cresceranno, più la loro fame aumenterà.
Gli ingordi, gli avidi, i voraci non estingueranno mai la loro fame.
 
 
 
 
Ucci Ucci sento odor...
(Pasquale Frisenda)
veramente arrabbiato
(Pasquale Frisenda)
talis pater talis filia
(Pasquale Frisenda)
gigante pensaci tu
(Pasquale Frisenda)
Correlazioni

     
     
apparizioni
  • N°8 in questo numero MV affronta la fame insaziabile del Windigo
Windigo

Il Windigo è certamente il mito indiano più conosciuto, (era anche l'unico che conoscessi prima di MV!). Manfredi ce ne dà un'interpretazione, come al solito molto rigorosa e documentata, introducendolo nella pagina della Gazette.

Nella storia, Windigo è il capo indiano Fuoco Vorace, (un nome, un destino), imprigionato dall'inverno nei territori Ojibway in canada: per sopravvivere alla fame il capo indiano non esita a cannibalizzare i suoi stessi uomini trasformandosi in Windigo.

Alla ricerca di un valico fra le motagne la spedizione del geografo Hackler è preda della fame insaziabile del mostro. Nel frattempo anche Poe e Magico Vento sono sulla stessa pista e si imbattono nell'ambiguo Piccola Roccia, uno stregone Ojibway pieno di risorse, e nelle figlie di Fuoco Vorace.

Magico Vento ascolta la storia di un sopravvissuto, Lingua Dritta, e decide di partire con lui e Piccola Roccia per salvare gli eventuali superstiti e soprattutto per porre fine alla minaccia di Windigo.

L'inarrestabile essere perirà nell'unica sostanza che può ucciderlo: l'acqua gelata di un fiume. Un avventato Poe riuscirà a liberare lo spirito del Windigo che si impadronirà di guardiana una delle figlie di Fuoco Vorace e sarà costretto ad annegarla.

Il Windigo nell'immaginazione si confonde spesso con il sasquatch o Bigfoot, che al suo confronto non sono altro che due orsacchiotti pelosoni.

Una vera e propria metafora dell'ingordigia umana, la maledizione del Windigo può colpire solo uomini in qualche modo predisposti: cioè persone insaziabili, voraci, ma soprattutto assetate di potere. Il loro corpo si tramuta in quello mostruoso del Windigo, ma la loro fame non si placherà mai; perché per quanto riescano a divorare tanto più cresceranno le loro dimensioni in un implacabile circolo vizioso.

Windigo è stato molto usato nei fumetti: dalle nostre parti si può ricordare come sia stato introdotto da Boselli come antagonista soprannaturale di Zagor contrapposto a Kiki Manito.

Mi restano alla mente un paio di numeri di Hulk (180 e 181 - Uomo Ragno edizione corno 192 e 193), in cui compare il Windigo mantenendo il concetto della maledizione ma presentandolo come una specie di Sasquatch.

Questi due numeri sono comunque rimasti nella storia del fumetto marvel per un altro motivo: fa la sua comparsa una specie di pagliaccio mascherato che diventerà il personaggio moderno più affascinante sfornato dalla casa delle idee: l'impareggiabile Wolverine.

nella rete:

risorse sugli indiani Ojibway
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