Il festoso carnevale che ha reso famosa la nostra città ed è l'orgoglio e la tradizione di tutti i nostri concittadini francofoni si è tinto di giallo.
I misteriosi Fratelli del Fiume, che fino ad oggi sembrava si
limitassero ad una affermazione culturale e accademica delle tradizioni
francesi, sembrano aver tentato il salto di qualità.
Oggi durante la consegna delle chiavi della città a Le Roi
Carnaval, il colonnello Edward Donovan, la massima autorità
militare della città, è stato barbaramente assassinato
da un messicano in costume tradizionale nero, che, approfittando della
confusione, si è dileguato nella folla.
Le
pattuglie sguinzagliate immediatamente dal capitano Ellis sono
riuscite a catturare l'omicida e un suo complice, un americano bardato
in uno sgargiante costume rosso con un'aquila sul petto.
Entrambi gli uomini sembrano dei forestieri di passaggio e potrebbero
essere killer prezzolati fatti giungere da chissà dove.
I
due uomini sono stati affidati alla custodia del sergente Rourke
che li sta interrogando.
Certamente sanno molto sulla confraternita dei fratelli del fiume e
sulle loro intenzioni: speriamo che si riesca a scongiurare che la situazione
precipiti.
...per i nostri due amici. Di passaggio in Louisiana in cerca di un imbarco per risalire il Mississippi, verso il Kentucky, Zagor e Cico erano rimasti bloccati a New Orleans, o meglio a Nouvelle Orleans come i cittadini preferivano chiamarla, in onore delle loro origini francesi, per la baraonda del carnevale.
Zagor, al solito musone e selvatico, si era lasciato convincere
dal suo gioviale e socievole amico a gettarsi nella mischia di quella
folla così colorata.
Cico era stato risucchiato da un gruppo di suonatori e da due
procaci donnine ed era scomparso.
Potete immaginare lo stupore e l'angoscia che assalì lo Spirito
con la Scure nel vederlo avvicinarsi al palco delle autorità
e sparare a sangue freddo un caricatore di colpi contro il colonnello
Donovan.
E sgusciare via mentre il militare si accasciava al suolo.
Lo
ritrovò intontito e ignaro sbucar fuori da una casa in rovina.
Qualcuno si era sostituito al piccolo messicano per servire su un piatto
d'argento un comodo colpevole: uno sconosciuto di passaggio.
Circondati dai soldati non poterono sottrarsi alla cattura e furono
condotti nel presidio militare per essere interrogati dal brutale sergente
Rourke.
Le cose si sarebbero messe male se l'ufficiale che sostituiva Donovan,
non fosse stato il capitano Ellis, un bravo ragazzo di stanza
a Darkwood, trasferito da poco a New Orleans.
Ellis li mise al corrente dell'operato dei Fratelli del Fiume:
una misteriosa organizzazione massonica che reclamava l'indipendenza
dagli stati uniti per rinascere come protettorato francese.
Zagor
approfittò del passaggio su un vaporetto con il quale Ellis
intendeva risalire il fiume per reclutare rinforzi da un avamposto.
Di notte, nell'umidità dei canali, i nostri amici impararono
sulla propria pelle quanto fossero radicati e potenti i Fratelli
del Fiume.
Due negri, finiti in acqua dopo uno scontro con il vaporetto e tirati
a bordo, avevano minato la caldaia della nave e accoltellato il povero
sergente Rourke.
Dall'esplosione successiva si salvarono solo Zagor, Ellis,
ferito, e Cico, a cercare rifugio presso la villa
di Alphonse de Marigny.
La
squisita ospitalità di monsieur de Marigny rinfrancò
non poco l'animo del capitano Ellis, che poté contare
anche sulla promessa d'aiuto di Zagor deciso a togliere di mezzo
i fanatici assassini.
Cico dal canto suo aveva un bel da fare a tenere a bada le racchie
consorti dei nobiluomini che lo tenevano lontano da tanti, gustosi manicaretti
francesi.
Solo due eventi turbarono quel clima di ritrovata serenità.
Il
duello a colpi di fioretto fra Zagor e Marcel Dutronc
un giovinastro che si era indispettito per il biasimo espresso da Zagor
sullo sfruttamento degli schiavi nelle piantagioni.
E il tentato omicidio di Ellis, nella notte, da parte del servo
di Dutronc.
Il giorno dopo i nostri amici partirono con i più battaglieri propositi per New Orleans; ancora una volta però furono raggiunti dal braccio lungo dei Fratelli del Fiume, che riuscivano ad anticipare ogni loro mossa.
Dopo
uno scontro cruento, Zagor era riuscito a catturare uno dei capi
della rivolta ma non ne aveva potuto vedere il volto per via di un impenetrabile
cappuccio nero; mentre Cico e Ellis prendevano il largo
verso New Orleans, le tracce dello sconosciuto portarono Zagor
alla villa di De Leon.
Riuniti ad un tavolo c'erano tutti gli aristocratici già noti
allo Spirito con la Scure che non poté evitare un moto di sbigottimento
quando tutti quanti mostrarono il triplice giglio: il tatuaggio dei
fratelli del fiume...
Zagor dovette soccombere agli avversari che gli avevano riservato
una fine orribile: fra le mandibole affilate di matusalemme un
gigantesco coccodrillo.
Ma una mano amica aveva infilato un pugnale nella casacca di Zagor.
Così
le parti si invertirono, e come nella sua rabbia ferina era solito agire,
lo Spirito con la Scure da preda divenne cacciatore.
Asserragliato dietro la balaustra dell'enorme scalone di De Leon,
il suo alleato si manifestò.
Era
proprio quel Marcel Dutronc che lo aveva sfidato a duello ma
che non si riconosceva più nei suoi sanguinari compagni.
L'arrivo di Ellis e dei suoi soldati salvò i due
alleati da una scomoda posizione e scongiurò per sempre il pericolo
della secessione della Louisiana.
La
squisita ospitalità di Alphonse de Marigny, il déjeneur
sur l'herbe con quei piatti prelibati - canard à l'orange, paté
de fois gras, champignon, mousse e champagne- mi avevano accecato. Come
si fa a dubitare di gente che si nutre in modo così raffinato?
Come si fa a sospettare di palati così ricercati?
Caramba y carambita, da sempre la civiltà si misura con la gastronomia!
L'unica nota stridente era il pessimo gusto in fatto di donne che avevano
dimostrato i nostri ospiti: tutte quelle racchione che mi avevano tenuto
lontano dalla tavola con quella stupida mosca cieca!
E invece eravamo noi, non quell'invitante portata, il paté
de fois gras.
Ingozzati come oche, intontiti da quell'insidioso vinello frizzante,
pronti per essere immolati alla causa dei congiurati. Caramba. Colpire
alle spalle degli invitati va oltre ogni legge dell'ospitalità.
Già da quell'assurda baraonda dove tutti si travestono e si mostrano
amici, mentre poi ti accorgi che si camuffano solo per fregarti più
facilmente, avrei dovuto subodorare l'inghippo!
Non parteciperò mai più ad un carnevale. molto meglio
la festa dei morti del mio paese dove si mangiano legumi, tortillas
e mole negro: la gente sarà più povera e meno raffinata.
Certamente più sincera!
Sembrerà strano ma questa avvincente storia di Nolitta
mi ricorda molto da vicino, per l'atmosfera, non per la trama, questi
due capolavori di Alfred Hitchcock. Una cospirazione locale che
però mira a diventare internazionale in quanto i congiurati hanno
intenzione di destabilizzare il potere costituito per assicurarsi l'appoggio
della Francia.
Le ramificazioni dei Fratelli del Fiume che sembrano essere onnipresenti
e non danno tregua ai nostri amici; come non l'aveva il povero Cary
Grant in Intrigo Internazionale.
Cico e Zagor scambiati per qualcuno che non sono e che
devono essere costretti a parlare di cose che semplicemente ignorano,
come James Stewart ne "L'uomo che sapeva troppo",
-che in realtà non sapeva un tubo!-
L'incipit che coinvolge i nostri due eroi è veramente originale
e spiazzante. Zagor che vede Cico assassinare Donovan!
Un omicidio nella folla come nel film sopra citato.
Hitchcockiano è poi l'incalzare degli eventi con dei continui
colpi di scena!
Da quello minore del fetente sergente Rourke, che poi si rivela
un uomo generoso quando rischia la pelle per salvare un uomo di colore,
(siamo in Louisiana ricordatelo!).
Al rompicapo di non sapere quale di quegli omini impomatati e raffinati
possa essere l'organizzatore dei Fratelli del Fiume; per poi
scoprire che sono tutti coinvolti e lucidamente folli nella loro missione.
Infine scoprire solo all'ultimo chi è il misterioso alleato che
aiuta il nostro eroe a non finire nelle fauci di matusalemme:
Marcel Dutronc il più odioso fra gli invitati alla villa
di De Marigny che aveva tutta l'intenzione di infilzare Zagor
nel corso del loro duello!
Un'altra deliziosa perlina nella lunga collana delle storie Nolittiane,
anche questa una delle mie preferite!
E anche la copertina di Tragico Carnevale è una delle
mie preferite: quelle maschere inquietanti che circondano Zagor e
il pugnale lucente pronto a colpire...
I ribelli della Louisiana di | |
disegni | Franco Donatelli |
storia | Guido Nolitta |
Louisiana | |
scheda | Vittorio Sossi |