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numeri

Zagor 116
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Zagor 118
(Zenith 167/169)

copertine

Zagor 116
Zagor 117
Zagor 118
Collezione storica 47
Collezione storica 48

La Scure e La Sciabola (l'Uomo Venuto Dall'Oriente)

239 pagine

Testi: Guido Nolitta

Disegni: Franco Bignotti

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari
Drunky Duck, disegno di Franco Bignotti
Drunky Duck
Mano Sicura, disegno di Franco Bignotti
Mano Sicura
Capitano Davis, disegno di Franco Bignotti
Capitano Davis
Tonka, disegno di Franco Bignotti
Tonka

Trama

- Un giorno di massima tranquillità al rifugio della palude, fino a quando l'arrivo di Drunky Duck, è foriero di una misteriosa lettera latrice di preoccupazioni. Lo sconosciuto Mr Ferguson, allevatore e proprietario terriero, richiede con urgenza la presenza di Zagor per parlargli di un importante problema che sembra coinvolgere anche lo Spirito con la Scure.

- Qualche giorno più tardi Zagor e Cico raggiungono la fattoria di Ferguson, un vero e proprio fortino, dove fanno l'inaspettata conoscenza di un nobile giapponese, Okada Minamoto. I modi dell'orientale sono affettati e cerimoniosi e niente fa presagire la furia che si nasconde dietro tanta apparente serenità.

- Ferguson viene al punto. Una folta banda di grassatori, almeno una ventina di banditi, lo ha derubato di numerosi capi di bestiame. L'allevatore all'inizio ha seguito la prassi consueta, rivolgendosi alla guarnigione di Forte Loyalty per recuperare i suoi animali. Purtroppo la guarnigione è sottodimensionata e nessun soldato può essere distaccato per operazioni di polizia.
Ferguson quindi informa Zagor di aver assoldato una propria milizia personale, in parte composta di comuni pistoleri, ma, la cui punta di diamante è un esercito di mercenari giapponesi dei quali Minamoto è il condottiero: i Samurai.
Cico prende sottobanco la capacità belligerante di Minamoto e dei suoi accoliti, fino a quando l'orientale non si presenta bardato in un'armatura da combattimento e molto meno incline a sopportare gli sberleffi del messicano.

- Dal canto suo Zagor è profondamente preoccupato. Che uomini possono essere quelli che attraversano un oceano solo per combattere una battaglia?
Si accontenteranno di spazzare via la banda di grassatori o l'emozione della lotta si esaurirà troppo presto e sarà insufficiente per soddisfare la loro brama di combattimento?
E dopotutto questi uomini sono solo mercenari, non si preoccupano di combattere dalla parte giusta o da quella sbagliata, hanno solo due obiettivi: la guerra e il bottino.

- Il mattino dopo Zagor e Cico guidano i mercenari verso i monti Dragoon, dove Ferguson è sicuro sia localizzato il covo dei banditi. Zagor ha due obiettivi: il primo evitare attriti con le tribù Shawnee della zona, sicuramente allertate dal passaggio di un manipolo di uomini armati fino ai denti, il secondo impedire che la battaglia ventura si trasformi in una carneficina.
Minamoto dal canto suo mostra grande ammirazione per Lo Spirito con la Scure del quale ha sentito narrare gesta memorabili.
Appena giunti sui Monti Dragoon, Zagor ha un immediato assaggio della spietatezza gelida di Minamoto, che uccide in pochi secondi due banditi di guardia, con arco e katana.

- Ancor più deciso a terminare al più presto la battaglia, Zagor fa un'incursione preventiva, nella capanna dei banditi, ma l'unico risultato che ottiene e agevolare l'assalto dei samurai che passano all'arma bianca tutti i razziatori, non lasciandone neanche uno in vita.
Nell'occasione Zagor salva la vita a Minamoto, che promette riconoscenza.
I due alleati estemporanei si separano ma Minamoto chiude l'incontro con una frase sibillina: non è detto che non si incontreranno di nuovo.

- Qualche tempo dopo i due amici sono in visita al piccolo accampamento Delaware di Mano Sicura. La tranquillità della piccola comunità è interrotta da un attacco fulmineo e devastante dei samurai di Minamoto. A nulla valgono gli sforzi di Zagor che è destinato a soccombere alla furia e al numero soverchiante degli avversari. In una manciata di minuti i samurai massacrano tutti senza risparmiare donne e bambini.
Minamoto paga il suo debito d'onore con Zagor impedendo che venga ucciso dai suoi uomini, ma ammonisce Cico a tenerlo lontano dalla sua strada, non ci sarà una seconda occasione.

- è uno Zagor furioso quello che arriva a Fort Loyalty. Il suo amico capitano Davis però non è di nessun aiuto. Non solo non ha abbastanza uomini da impegnare contro Minamoto, ma spiega a Zagor che è stato sostituito al comando da un commissario governativo, il maggiore Edmund J. Perry, che ha come unico obiettivo la valorizzazione di alcuni giacimenti argentiferi della zona e, secondo Davis, è indifferente ai conflitti che tale decisione implicherà, in quanto molti accampamenti indiani saranno costretti a muoversi in altre zone. Figuriamoci se può essere minimamente colpito dalle scorribande dei samurai.
Zagor non ascolta altro e si precipita al comando del forte.

Perry non si lascia impressionare dalla rabbia di Zagor. Primo, aspettava la sua visita e si è premunito di attenderlo con una scorta armata. Secondo, ha un documento del ministero della guerra che gli conferisce pieni poteri per risolvere la situazione indiana della zona. Terzo, non solo non ha alcuna intenzione di avvalersi dell'aiuto di Zagor ma lo ammonisce a non interferire se non vuole passare un periodo più o meno lungo in gattabuia.
Zagor capisce che non può far altro che abbozzare, per il momento e abbandona il forte.

Zagor e Cico bivaccano nella foresta e vengono raggiunti da Tonka. Gli attacchi alle tribù di Puma Grigio, Aquila Fuggente e Mano Sicura, hanno messo in allarme gli indiani. Le Furie Gialle, come chiamano i samurai di Minamoto, sembrano imbattibili.
Zagor tranquillizza Tonka su questo punto. Per quanto siano formidabili combattenti sono solo una ventina e le tribù unite ci metterebbero poco a spazzarli via, ma lui non vuole uno spargimento di sangue e, dopo il colloquio con Perry, non vuole dare al maggiore la scusa per sferrare un attacco alle tribù di Darkwood.
Spiega a Tonka il suo piano: addestrare una trentina dei migliori guerrieri delle varie tribù, attirare in trappola Minamoto e eliminare la minaccia senza troppo clamore.
I due amici si danno appuntamento alla Valle della Testa di Pietra.

Gli allenamenti però non sortiscono gli effetti sperati: i guerrieri sono forti e coraggiosi ma non riusciranno mai in così breve tempo a raggiungere l'abilità combattiva e la spietatezza dei samurai.
Zagor decide di cambiare il suo piano. Non un combattimento aperto ma mettere Minamoto e i samurai con le spalle al muro.
Dice a Tonka di preparare una trappola nella Gola del Puma.
Sarà lui a fungere da esca per attirare i samurai sul posto.
Raggiunge quindi la fattoria di Ferguson.

C'è una sorpresa ad attenderlo: il maggiore Perry con una piccola scorta sta andando a un appuntamento con Ferguson. Improvvisamente tutto è più chiaro. Le razzie dei samurai e i piani di Perry per allontanare le tribù di Darkwood convergono in un unico diabolico piano.
Zagor attende che si calmi la situazione e, nella notte, riesce a superare le difese del fortino, arrampicarsi sul tetto della fattoria e spiare i discorsi dei due complici.

Ferguson e Perry sono ovviamente d'accordo. Ferguson ha acquisito le migliori concessioni argentifere, ha destabilizzato la tranquillità di Darkwood con le scorrerie di Minamoto, mentre Perry è il suo braccio legale, pronto a coprirlo con i pieni poteri che gli ha concesso il ministero della guerra.
C'è solo un piccolo intoppo: ovviamente Perry non può comparire come proprietario della concessione e quindi ha costretto Ferguson a cofirmare una scrittura primaria per dividere a metà i proventi della miniera.
Zagor non ha bisogno di altro. Irrompe all'interno della stanza e si fa consegnare la scrittura privata incriminante da Ferguson.
Perry non vuole rinunciare così presto ai suoi sogni di ricchezze prende la pistola ma viene freddato da Zagor.
Lo Spirito con la Scure riesce fortunosamente a fuggire dal fortino inseguito dai samurai. Il piano originale che aveva in mente ma contava di avere un maggior margine di vantaggio.

Zagor raggiunge stremato la sua destinazione: la Gola del Puma.
Gli uomini di Ferguson che guidano i samurai sono sorpresi: il canyon è a fondo cieco e con pareti a picco impossibili da scalare.
Ma è proprio questa la chiave della trappola ordita da Zagor.
Una volta che inseguito e inseguitori sono entrati nella gola, Tonka lancia una cima a Zagor che si arrampica velocemente sfuggendo agli inseguitori. Contemporanemante gli indiani provocano una frana di massi che chiude in trappola i samurai.
Dopo di che, senza tanti complimenti, gli indiani continuano a far franare massi fino a seppellire tutti gli avversari, finendo senza tanti complimenti a frecciate i pochi superstiti.

RIASSUNTO DEI SINGOLI ALBI:
Zagor 116 - Zagor 117 - Zagor 118

NOTE

Barry diventa Perry

Cicorabilia:

  • Cico cerca di iniziare un ambizioso componimento: la Zagoreide.
    Ballata che si ripropone di esaltare l'eroicità di Zagor, con un versetto al giorno.
  • Il suo proposito viene però viene interrotta dall'arrivo di Drunky Duck e del suo pappagallo Paquito: il primo di uno stuolo di bestiacce che intende impiegare nel nuovo servizio di Posta Aerea .
    vedi Cico natura
George Ferguson, disegno di Franco Bignotti
George Ferguson
Okada Minamoto, disegno di Franco Bignotti
Okada Minamoto
Jonas, disegno di Franco Bignotti
Jonas
Sakamoto, disegno di Franco Bignotti
Sakamoto
Edmund J. Perry, disegno di Franco Bignotti
Edmund J. Perry