La CIttà di Donovan

Soggetto non pubblicato

Vittorio Sossi

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari


- 1 - incontro nella foresta
Durante una battuta di caccia, (o ad un rendez-vous se vogliamo), Zagor si scontra con un rissoso trapper, Monthly, per la dabbenaggine di Cico, che tenta di sottrarre delle prede da un carro che credeva incustodito. A calmare gli animi compaiono Rochas e Doc che si dichiarano soci del trapper. Monthly ha proposto loro e ad altri, una decina, di mettere insieme il frutto della stagione di caccia per vendere le pelli in un nuovo conveniente centro: Donovan City: La cosa fondamentale è che Doc vuole recarsi di persona nella cittadina, per indagare su sanguinose rapine a danno dei trappers; in una delle quali è morto un suo amico. Doc sospetta che Monthly possa essere coinvolto, il basista di una banda organizzata che gravita attorno alla cittadina. Del resto chi ha compiuto le rapine conosce bene i movimenti dei trappers e Monthly stesso ha partecipato di persona ad un paio di spedizioni. In realtà è innocente anche se i dubbi resteranno per buona parte della storia.

Zagor è preoccupato non tanto per i rischi che possono correre Doc e Rochas, che sanno badare a se stessi, quanto dall’apprendere dell’esistenza stessa di Donovan City. La cittadina ha sostituito la vecchia Oaksburg, poco più che un agglomerato di baracche di taglialegna nella valle dello Schoharie Creek, acquistata da una compagnia di pellicce, la Donovan’s Furs Company. A capo della compagnia c’è Cornelius Donovan che ha trasformato il villaggio in un efficiente centro di lavorazione e commercio delle pelli, attorno ad un’imponente conceria. Sebbene la comunità sia governata da regole rigide, Donovan non tollera il fiorire di bordelli, saloon e altre attività poco morali, l’estendersi delle sue ramificazioni: taglio degli alberi, caccia, allevamento, ne fanno una polveriera pronta ad esplodere. Il suo territorio infatti confina con quello dei Cayugas della tribù dell’anziano Albero Piegato: uomo pacifico, che però non si è mai dovuto confrontare con una minaccia di territorialità così incombente. Riuscirà a mantenere la pace? E poi quanto potrebbe durare il regime ferreo di Donovan prima che i soldi attirino ogni sorta di avventuriero? La presenza stessa della banda potrebbe essere il primo segnale! E poi se Donovan ha tanto a cuore la legalità come mai non ha mai fatto nulla per catturare i banditi? Zagor decide di attendere il ritorno di Doc prima di prendere qualsiasi iniziativa.

- 2- Cornelius Donovan
Donovan è presentato come l’avversario di Zagor nella storia: apparentemente il classico ricco strapotente e prepotente che ben poco tiene di conto la vita altrui e bada solo ai suoi interessi, (più o meno il colonnello Bloom de i Ricattatori). In realtà Donovan non sarà il VERO avversario di Zagor. Donovan è il classico self made man: di ferrei principi, molto religioso, capace e concreto. La sua storia non inizia a Darkwood ma anni prima come pioniere nel commercio delle pelli dai territori del (futuro) Dakota. Qui ha fondato Fort Donovan, accentrando tutte le tappe di lavorazione del pellame, tanto da permettergli di surclassare i rivali di Fort Clarck e Fort Union. I suoi rapporti con gli Hidatsa (o Mandan), che lavorano per lui come cacciatori, sono ottimi. Accade però qualcosa che ne segnerà lo spirito e la tempra.

La sua fiorente attività ha infatti indotto i rivali a ostacolarlo con metodi criminosi. Continui sabotaggi il più grave dei quali, l’incendio della conceria, lo ha gettato in una profonda frustrazione. Dietro i sabotaggi c’è un uomo di cui si fida ciecamente, il capo del servizio di vigilanza, Irvin Angel, al soldo dei suoi avversari. Ex-pistolero rivestirà un ruolo fondamentale nella storia e il suo doppio gioco si scoprirà solo alla fine. Un’epidemia di vaiolo diffusasi fra gli Hidatsa (o i Mandan) gli permette di assestare un colpo mortale per Donovan. Fa uccidere la moglie e l’unico figlio e attribuisce l’agguato ad un gruppo di Hidatsa (o Mandan), furiosi per il morbo portato dai bianchi. Qualcosa in Donovan si spezza definitivamente. Fort Donovan viene smantellato. E Donovan si ritira dalla scena fino alla sua ricomparsa a Darkwood.

- 3 - I Cayugas vengono coinvolti
Come a confermare i timori di Zagor accade un incidente le cui conseguenze lo trascineranno suo malgrado a Donovan City. Un gruppo di guerrieri cayugas, vengono catturati senza motivo mentre entrano nella cittadina per vendere le proprie pelli. Questi guerrieri verranno impiccati anche se noi non lo vediamo al momento. Una giustificazione dell’esecuzione potrebbe essere una folle rappresaglia di Donovan sugli indiani. Le cose non stanno assolutamente così (anche perché altrimenti si sarebbe vendicato sugli Hidatsa e non lo ha fatto!)

Zagor viene convocato al villaggio da Albero Piegato che invia al rifugio Freccia Veloce, impulsivo giovane guerriero celebrato per la velocità e la precisione con cui maneggia il suo arco. Quest’ultimo, sebbene tenuto all’oscuro dell’essenza del messaggio, ne sospetta il contenuto. Albero Piegato gli racconta che ha accettato la costruzione di Donovan City, una minaccia, inutile negarlo, fidandosi delle rassicurazioni del colonnello Clarck che si è impegnato seriamente affinché gli affari della cittadina non interferissero con loro. Lui dal canto suo ha tenuto i suoi uomini lontano; i guerrieri catturati hanno contravvenuto agli ordini. Informato da un trapper della loro cattura, Albero Piegato teme ora per la loro sorte e per la reazione di Freccia Veloce e dei guerrieri più giovani. Zagor gli promette di far luce sul destino dei Cayugas. Per prima cosa si reca a Fort Canton per vedere se può contare sull’appoggio di Clarck (potremmo usare anche uno sconosciuto basta che sia ragionevole e amichevole).

- 4 – la Spedizione di Doc
Ma cosa succede ai trappers? I trappers hanno seguito le indicazioni di Monthly e accettato di essere disarmati ai posti di guardia. Tutto è filato liscio. Hanno venduto le pelli a prezzi ottimi e hanno passato la notte nell’unico albergo, soffocando le lamentele di Rochas che avrebbe voluto sbronzarsi per festeggiare, attività proibita dalla legge di Donovan. Ma Doc è inquieto: hanno saputo che alcuni indiani, accusati di furto, sarebbero stati impiccati. Oltre alle ripercussioni di un tale eccidio, un’altra più sconvolgente rivelazione lo ha impensierito. Ha riconosciuto un oggetto appartenuto all’amico, ucciso in una delle aggressioni, addosso ad un membro della milizia. E, dopo essersi confidato con gli amici, ha sorpreso Monthly a parlare amabilmente con alcuni membri della milizia. Si sente in trappola.

Il giorno successivo, però, prima della partenza, Angel fa perquisire il loro carro trovando inaspettatamente alcune botti di whisky e accusando i nostri amici di contrabbando: reato gravissimo per la legge di Donovan. Doc tenta una reazione disperata, insieme agli amici, ma vengono sopraffatti. Lui, Rochas e Monthly (ampiamente scagionato), restano feriti e secondo la morale di Donovan non possono essere giudicati. I tre vengono custoditi in casa del dottore e solo successivamente portati in prigione. Gli altri invece vengono processati e condannati a morte. Le esecuzioni sono sempre fissate di sabato - giorno del massacro della famiglia di Donovan -. Dalla prigione i trappers assistono all’impiccagione dei cayugas. Il giorno dell’esecuzione durante il percorso per il patibolo, due trappers, uno dei quali chiameremo Bill (lo incontreremo dopo) e un altro compagno provano a fuggire gettandosi nel canale artificiale che, attraversata la città, comunica con l’esterno e si riversa nel fiume. Ma sotto la palizzata che delimita il perimetro cittadino, al loro passaggio, il canale viene improvvisamente chiuso da una grata. Un trapper rimane intrappolato e viene ucciso, Bill, sebbene ferito, riesce a liberarsi e, trascinato dalle correnti dello Schoarie Creek, si sottrae agli inseguitori.

- 5 – nessun aiuto da Clarck
Clarck ha cercato di stabilire patti chiari con Donovan ma sospetta che a tirare le fila della cittadina non sia proprio lui. Il fallimento dell’impresa precedente lo ha indebolito. Non è più il combattente in grado di affrontare qualsiasi avversità. La comunità è chiusa e quasi autosufficiente, sebbene accetti di commerciare pellame con i trappers. La sicurezza per Donovan è un’ossessione, al punto da trasformare la cittadina in una roccaforte inespugnabile. Ai soli due uomini di cui si fida ha consegnato l’amministrazione della legge e dell’ordine: l’inflessibile giudice Coldman, e lo stesso Irvin Angel, a capo di una milizia: gli angeli di Donovan. Ma Clarck non può controllare la gestione interna di una cittadina: non è uno sceriffo né un marshall. Il suo dovere, e Clarck è un uomo onesto e serio, è mantenere la pace con i Cayugas. Sospetta che individui senza scrupoli stiano sfruttando la cittadina come copertura, ma non può fare nulla. Per le rapine ai trappers si è scontrato contro un muro di reticenza e false collaborazioni nelle sue indagini informali. Ha tentato di raccogliere informazioni tramite un allevatore. L’uomo gli ha riferito delle angherie crescenti degli Angeli di Donovan e di come Angel e Coldman stessero diventando i veri padroni. Ma un mese prima l’allevatore è morto in un agguato. Qualcosa di grosso bolle in pentola e il colonnello non ha più la sua talpa.

La notizia della scomparsa dei Cayugas lo coglie quindi impreparato. Agli indiani non è mai stato permesso entrare a Donovan City. Donovan aveva deciso di troncare ogni rapporto di collaborazione con i pellerossa dopo l’eccidio della famiglia. Zagor si propone per infiltrarsi nella cittadina travestito da trapper. Dall’interno può scoprire quale sia stata la sorte dei cayugas. Ad aggravare il quadro neanche dei trappers di Doc si sa più niente (noi già ne conosciamo il destino). Dopo la loro sosta al forte non sono più ripassati. Clarck si trova d’accordo, anche se non può offrirgli alcun aiuto, almeno in questa fase. Conosce bene le capacità dello Spirito con la Scure. Ma è bene che Zagor sappia che si sta infilando in quella che potrebbe rivelarsi una trappola senza uscita. Gli fornisce una copertura (delle pelli e un carro) pregandolo però di non commettere colpi di testa e di tornare da lui prima di prendere qualsiasi iniziativa.

Freccia Veloce, nel frattempo, con alcuni guerrieri lo segue a debita distanza. Sebbene stimi profondamente Zagor non vuole che si lasci condizionare nelle sue azioni dal suo essere bianco e dal credere nella giustizia dei bianchi. Se i suoi compagni sono caduti vuole essere lui a punire i colpevoli. Nel cammino, sulla sponda dello Schoharie Creek, Zagor e Cico rinvengono Bill. Ferito, contuso e orribilmente sfigurato. Prima di morire li ragguaglia brevemente. Zagor quindi si trova di fronte ad una decisione difficile. Gli indiani sono morti e l’unico modo per calmare i cayugas potrebbe essere assicurare i colpevoli alla giustizia (e non sa se può bastare). La mediazione di Clarck sarebbe indispensabile ma lui ora non può tornare dal colonnello se vuole salvare i suoi amici. Un’incursione al buio sarebbe troppo pericolosa senza uno studio del posto. Prosegue quindi nel disegno originale. Anche se con il cuore pesante. Immagina che difficilmente potrà contare sull’aiuto di qualcuno all’interno…

- 5 – dentro Donovan City
Zagor, nell’entrare, osserva la topografia del luogo. La cittadina è addossata al costone montagnoso di una stretta vallata con la copertura di abeti quasi del tutto disboscata. Il fiume, stretto e impetuoso si dirama in un tranquillo canale interno collegato alla conceria. La pista è controllata da due posti di blocco: il primo su un pianoro che domina l’intera vallata, il secondo sull’unico ponte di legno coperto che attraversa il fiume. Una palizzata con torrette di guardia cinge l’agglomerato. Ora sa che anche il canale, unico punto possibile di accesso, può essere rapidamente bloccato. Anche con l’ausilio del buio potrebbe essere impossibile entrare.

Mentre Cico si reca al trading post a vendere le pelli, Zagor, con la scusa di comprare viveri e attrezzature, continua la sua esplorazione. Nello slargo dominato dal palazzetto di Donovan, con di fronte la chiesa, penzolano ancora i cadaveri dell’ultima impiccagione, fra i quali riconosce alcuni dei trappers. Un avviso recita che nel pomeriggio saranno processati gli ultimi tre. Passando davanti alla banca viene riconosciuto da Adam Lassister, giovane cassiere. Lassister aiuterà Zagor a infiltrarsi nelle maglie della sicurezza come vedremo più in là.

Zagor e Cico assistono impotenti al processo. Il giudice Coldman ascolta alcune testimonianze faziose ed emette la sentenza di impiccagione. L’esecuzione è fissata per il giorno seguente. La situazione è disperata e quando i trappers riconoscono il loro amico fra la folla, Zagor quasi si abbandona ad un’azione avventata che avrebbe come unico risultato il farsi catturare o, peggio, uccidere. A questo punto interviene Lassister che ha i suoi buoni motivi per aiutarlo. Lo ferma e lo invita a recarsi in banca, con la scusa di cambiare alcune pepite in denaro.

Come tantissimi altri, Lassister, attratto dalle prospettive di una simile florida comunità si è ritrovato prigioniero delle angherie di Angel e Coldman. E non ha intenzione di stare a guardare. Ha raccolto delle prove sulle attività criminose dei due: taglieggiamenti, distillerie clandestine e soprattutto le rapine ai trappers. Svolte tutte all’esterno della cittadina per evitare sospetti. I due sembrano ormai pronti a compiere un salto di qualità. Lo dimostra il plateale agguato al gruppo di Doc e l’impiccagione dei cayugas, pensata come una provocazione. Hanno bisogno di allargare la sfera d’azione nel territorio degli indiani, in quanto il consumo di legna e l’esigenza di spazio per gli allevamenti si sono fatti pressanti. Il ruolo di Donovan in tutto questo è insondabile. Le sue apparizioni pubbliche sono scarsissime. Si muove attraverso passaggi sotterranei fra la conceria, il palazzetto e la chiesa, gli unici edifici che frequenta, per il timore di esporsi. L’unica persona con cui ha contatti è il giudice Coldman.

Non può consegnare gli incartamenti a Clarck, in modo da avviare un’inchiesta federale, per timore di essere sotto controllo e facile bersaglio se si recasse al forte. Potrebbe aiutare Zagor a liberare i suoi amici e fuggire con loro. Conosce i segreti della cittadina e sa che esiste una via di fuga voluta da Donovan in caso di attacco esterno. Un condotto secondario mascherato da sfiatatoio per gli scarichi volatili della conceria. Se Zagor fingesse di andarsene per rientrare nottetempo dal condotto, eluderebbe la sorveglianza continua degli Angeli di Donovan.

Zagor torna il albergo, riferisce del colloquio con Lassister e spiega a Cico che, una volta fuori la cittadina, deve andare di filato a Fort Canton, mentre lui tornerà indietro. Ma l’albergo è il punto in cui vengono spiati i viaggiatori. E il suo discorso viene riferito ad Angel. Tranne l’identità del complice che non viene carpita. Angel preferisce non attaccare direttamente Zagor ma separare i due amici. Cico verrà attaccato all’esterno dai suoi complici nella foresta e Zagor, una volta dentro, insieme al suo complice. Tutto procede secondo i piani. Superato il pianoro, Zagor torna indietro, oltrepassa con qualche difficoltà i posti di guardia e si infila nel condotto. Cico però sfugge all’agguato grazie all’intervento di Freccia Veloce. I cayugas seguono poi la stessa strada percorsa da Zagor eliminando senza remore le guardie. La qual cosa li rallenta in modo che giungano nella cittadina solo all’ultimo momento.

Zagor trova ad attenderlo non Lassister, che nel frattempo è stato individuato (non è passata inosservata la visita di Zagor alla banca) ed è riuscito a defilarsi, ma Irvin Angel. Sopraffatto e tradotto in prigione riesce a liberarsi con un colpo di mano, grazie all’aiuto dei trappers e dello stesso Lassister. (Ricordiamo che Zagor potrebbe essere furioso qualora sapesse dell’agguato a Cico!) Angel riesce a fuggire, organizzare i suoi uomini, chiudere ogni via di fuga.

A questo punto la situazione è compromessa. Cinque contro una milizia ben addestrata. Angel poi si è premurato di pattugliare immediatamente tutte le vie di fuga. Zagor vuole affrontare Donovan, capire se tutti sono coinvolti, sfruttare la sua autorità. Lassister conosce una strada. I cunicoli che dalla chiesa portano al palazzetto. Nella sortita Monthly viene gravemente ferito. L’azione riesce ma si rivela inutile. Donovan è con Coldman, non complice non consapevole, ridotto quasi ad un vegetale, probabilmente drogato dallo stesso giudice. Coldman rivela che praticamente tutti gli uomini della milizia sono ai loro ordini. Ormai niente può fermarli e lo stesso Donovan è un intralcio. Quale occasione migliore che addossare a Zagor e compagni la colpa della sua morte? Il palazzetto viene preso d’assalto. Zagor e gli altri riescono a fuggire attraverso i sotterranei verso la conceria, mentre Monthly trattiene il giudice e gli incursori sacrificandosi per i compagni nonostante la ferma opposizione di Zagor. Coldman e Angel si riuniscono. Inseguono i fuggitivi: Angel attraverso i sotterranei e Coldman dall’esterno.

Quindi anche quest’ultima fuga si rivela inutile: intrappolati nell’ufficio di Donovan sul ballatoio superiore della conceria, dal quale si domina il piano terra con le vasche piene di acidi per la concia, i forni e i macchinari. In basso Coldman e una parte della banda ha già sbarrato la strada. Irvin Angel con altri uomini irrompe dal tunnel e dopo uno scontro a fuoco riesce a prendere in ostaggio Donovan. Dopo che i nostri hanno gettato le armi rivela i suoi piani. Lui e il giudice sono i fautori della resurrezione di Donovan. Angel ha capito che era più redditizio agire dietro la copertura di una figura carismatica come Donovan piuttosto che contribuire alla sua fine. Ma quando Angel si vanta di essere il responsabile delle disgrazie del Dakota e, soprattutto, dello sterminio della famiglia del magnate, Donovan si desta dal suo torpore. Con un ultimo sforzo si avventa su di lui e lo trascina giù, dentro una vasca piena di acidi.

Zagor e gli altri si riorganizzano ma il rapporto di forze è a loro sfavore. Il giudice comanda l’attacco finale, ma una freccia gli tronca a metà l’ordine mentre i Cayugas e Cico irrompono dal condotto esterno e dopo una furibonda battaglia la milizia viene sbaragliata. Per Lassister una volta consegnate le prove sarà naturale diventare sindaco della cittadina, assicurare buoni rapporti con i cayugas e mantenere il centro dentro i suoi confini. Freccia Veloce, dal suo canto, può tornare da vincitore avendo vendicato i Cayugas e dimostrato il suo valore salvando lo Spirito con la Scure -Alcuni dati documentativi.
Per l’idea di una simile cittadina ho trovato sostegno nella vita di Zadock Pratt Junior fondatore di Prattsville, un centro simile a Donovan City ma più grande e ben organizzato. Sito proprio nella valle dello Schoharie Creek ai piedi dei Catskills in Pennsylvania, (i dati geografici possono essere tranquillamente cambiati). Prattsville si è sviluppata più o meno ai tempi di Zagor. (Rinominata tale e rifondata nel 1824 si è continuamente ampliata attorno all’attività di concia del pellame, con tutto l’indotto relativo, sellai, calzolai… fino al 1851 anno di chiusura della conceria). Ed era VERAMENTE la città di Pratt che controllava e dirigeva ogni attività. (Volevo usare i Mandan al posto degli Hidatsa ma interferirei con le storie di Toninelli con Beau Wyndham; storicamente entrambe le tribù lavoravano alle dipendenze delle prime compagnie di pelli. La reale epidemia di vaiolo è del 1837, io la immagino dieci anni prima)
di Vittorio Sossi

Tutte le versioni del soggetto

Puoi scaricare tutte le versioni del soggetto e la tabella delle correzioni in questo file.doc LA CITTA' DI DONOVAN

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