Trama
All'inseguimento di un tacchino selvatico, che già pregusta arrostito con contorno di patate, Cico si infila involontariamente nella villa del marchese di Beauchamp.
Qui viene acciuffato da due inservienti della villa. L'arrivo del Marchese di Beauchamp, peggiora la situazione. L'uomo non vuole curiosi che gironzolano nei paraggi e ordina che Cico sia malmenato e buttato fuori.
Quando Zagor apprende l'accaduto cerca di coinvolgere lo sceriffo del posto che preferisce non intervenire, dato il prestigio della persona coinvolta. Allora ci pensa lui e va nella villa animato dai migliori cattivi propositi. Mette le mani al collo al Marchese, che però, si rivela essere un rapinatore trasformista di nome Buddy Fox detto "la volpe".
Proprio mentre Zagor mangia la foglia, uno della banda lo colpisce alle spalle e lo Spirito con la Scure finisce legato nei sotterranei della villa, circondato dai membri del pittoresco gruppo di banditi: il tonto ma forzuto Platone, Lo scassinatore Tom Sanders, Boris Teguchoff esperto in rapine a mano armata e Rik Nelson, detto Cenerentola per la sua gamba di legno.
Buddy e la sua banda hanno incrociato tempo prima il vero marchese di Beauchamp, che stava venendo a prendere possesso della villa e non era conosciuto da nessuno.
Buddy, che è anche un mago del travestimento, ha rinchiuso il povero marchese, ne ha preso il posto, ha intessuto le relazioni sociali con i facoltosi signorotti della regione e si prepara a mettere in atto il suo piano criminale: una rapina collettiva ai loro danni.
Proprio quella sera è in programma un'elegante festa di benvenuto, durante la quale la banda intende attuare la rapina.
In questo modo si spiega il nervosismo di Fox che non voleva impiccioni in giro proprio nella fase cruciale del suo colpo.
Cico nello stesso momento si aggira nei dintorni preoccupato per il fatto che Zagor non sia ancora tornato, cercando di elaborare un piano per entrare nella villa. L'occasione gli si presenta quando si imbatte in una famiglia di artisti girovaghi, La Voce dell'Arte, assoldata dal falso marchese per recitare il Giulio Cesare di Shakespeare e intrattenere gli ospiti.
Il capofamiglia è furioso perché il figlio, che doveva interpretare Marco Antonio nel famoso monologo, si è rotto un piede e non può recitare tenendo in braccio il nonno: un ubriacone perso che può recitare solo la parte del cadavere di Giulio Cesare.
CIco sfrutta l'occasione per farsi assumere come attore e entrare nella villa.
L'esibizione di Cico è disastrosa, dato il peso del nonno, ma viene accolta con entusiasmo dalla platea di spettatori, che si sganasciano dalle risate.
Il messicano approfitta della confusione per intrufolarsi nelle segrete e ritrovare Zagor.
Zagor si libera e sfoga la sua rabbia sugli sventurati ladri, mentre Cico avvisa lo sceriffo. Dopo un parapiglia generale i nostri hanno la meglio sugli scalcinati ladri.