Trama
Zagor e Cico sono finalmente arrivati alla capanna, dopo la disavventura con i giovani guerrieri Cayuga dell'episodio precedente: Lo Squadrone Fantasma.
Zagor è ancora turbato dal comportamento dei Cayuga e decide di convocare i capi indiani per il giorno successivo: Lupo Rosso dei Wyandot, Te-Kowa dei Delaware, Na-Pawa dei Cayuga, Tonka dei Mohawk, Coltello Nero dei Pequot...
Ma all'appuntamento si presenta solo Tonka, di soppiatto, timoroso che qualcuno lo possa vedere o lo abbia seguito.
Tonka racconta cosa è accaduto durante l'assenza dello Spirito con la Scure.
Na-Pawa, il capo dei Cayuga, si è investito del ruolo di portavoce di un nuovo inviato di Manito: Iron-Man. Un uomo mascherato e rivestito di una pelle lucente, invulnerabile alle armi.
Na-Pawa lo ha introdotto come il nuovo protettore di Darkwood, colui che unirà tutte le tribù e li guiderà alla riscossa contro i bianchi. Iron-Man però ha preteso da ogni tribù un contributo periodico in oro per i suoi servigi e la sua protezione.
Tutti gli altri capi indiani hanno aderito con entusiasmo e solo Tonka ha espresso il suo riserbo, sostenendo che doveva prima parlarne con Zagor, guadagnandosi così l'ostilità di tutti gli altri, primo tra tutti Na-Pawa.
Zagor intuisce di trovarsi davanti a un truffatore senza scrupoli, che vuole solo arricchirsi a spese degli indiani anche a costo di causare un conflitto sanguinoso. Decide quindi di affrontarlo a duello, per smascherarlo e riacquistare il proprio prestigio.
Zagor e Cico vengono accolti nell'accampamento dei Cayugas da un muro di ostilità e di odio e rischiano di essere assaliti prima ancora di poter parlamentare. Paradossalmente proprio Iron-Man si dimostra accomodante e invita Zagor ad abbandonare Darkwood, prima che lui lo umili, o peggio, lo uccida.
Zagor realizza che Iron-Man non è altro che un impostore rivestito di una cotta e un elmetto metallici. Anche se la sua scure non è l'arma ideale contro un'armatura di quel tipo, non ha altra scelta che sfidarlo a duello davanti ai Cayugas.
I due "Inviati di Manito" si affrontano ognuno con la sua arma: Zagor con la sua classica scure di pietra e Iron-Man con una scure che somiglia a una piccozza da alpinista.
Zagor realizza ben presto che la sua scure è effettivamente inefficace contro l'armatura di Iron-Man che è in grado di assorbire i colpi più violenti; però non si perde d'animo e continua il combattimento studiando un modo per neutralizzare l'avversario e aggirare la protezione dell'armatura, ma non sospetta minimamente che l'avversario ha un altro e più letale asso nella manica.
Iron-Man riesce a provocargli un taglio superficiale a un braccio, rinfodera la scure e si comporta come se il duello fosse finito. Zagor non ha tempo neanche di sbalordirsi per l'assurdo comportamento che si sente mancare le forze. Cade in ginocchio davanti all'avversario che si pavoneggia davanti ai Cayugas estasiati e bramosi di sangue.
Cico intercede per salvare l'amico da morte certa ma non riesce a risparmargli un'umiliazione insopportabile: essere frustato e bastonato dalle donne più anziane del villaggio!
Il prestigio di Zagor è completamente distrutto!
Il giorno successivo Zagor riacquista rapidamente le forze e giunge a una conclusione molto semplice: la scure di Iron-Man era intrisa di veleno, per questo era bastata una semplice scalfittura a metterlo fuori combattimento.
Adesso che ha tutti gli elementi per affrontare di nuovo l'usurpatore, deve trovare un'occasione per umiliarlo davanti a tutte le tribù di Darkwood.
Nel frattempo si reca a Fort Pitt per mettere al corrente il comandante dell'avamposto, Ford, della situazione di grave pericolo che sta sconvolgendo la zona. La salita al potere di Iron-Man associata al desiderio di rivalsa di Na-Pawa rischia di spingere l'intera regione alla rivolta.
Tornato alla palude Zagor convoca Tonka, l'unico amico che gli è rimasto. Il capo Mohawk riferisce gli ultimi sviluppi, tra i quali una grande festa per suggellare la salita al "trono" di Iron-Man. Durante la cerimonia si terrà un torneo di combattimenti tra i più forti guerrieri di ogni tribù.
Proprio l'occasione che Zagor attendeva. Dice a Tonka di presentare lui e Cico sotto le mentite spoglie di due apaches che vogliono partecipare al torneo. Cico sarà il capo Apache, Fascia Rossa e lui il suo campione, Manolito.
I due preparano i loro camuffamenti: abbastanza credibile quello di Zagor, piuttosto risibile quello di Cico.
Ciononostante nessuno li riconosce e Zagor-Manolito inizia a farsi strada nel torneo, combattendo a mani nude ogni duello. Nel frattempo pianifica l'attacco al suo obiettivo. Iron-Man ha avuto la sfrontatezza di sistemarsi in bella vista su un trono esotico, nel mezzo di un palco d'onore circondato da tutti i capi tribù.
Verso la fine del torneo, quando sono rimasti in piedi pochi contendenti, Iron-Man annuncia che ogni guerriero potrà scegliersi il prossimo avversario e l'arma con cui intende combattere.
Il momento che Zagor aspettava. Tira giù dal palco l'usurpatore prendendolo al laccio con un lazo, svela la sua vera identità e lo sfida a duello.
Questa volta è preparato a ogni trucco. Prima lo priva della pericolosa scure e poi lo blocca con una presa di strangolamento, che di fatto rende inutile la protezione dell'armatura.
Dopo averlo umiliato e dopo aver riconquistato il rispetto degli indiani di Darkwood, Zagor spalleggiato da Tonka e i Mohawks, si allontana con la sua preda e con Na-Pawa, tanto per scongiurare qualsiasi colpo a tradimento da parte dei Cayugas.
Na-Pawa verrà scaricato senza troppi complimenti in mezzo al fiume, schiumante di rabbia e latrante propositi di vendetta.
Iron-Man, prima di essere consegnato alle patrie galere, viene denudato dell'armatura e racconta la sua storia: è un semplice fabbro di Galesburg in Illinois, che ha scoperto una leggera e resistente lega metallica e, dopo che non è riuscito a sfruttare legalmente la sua scoperta, ha pensato di arricchirsi creando il mito di Iron-Man per abbindolare gli indiani di Darkwood.
In appendice Cico scopre un modo molto conveniente di sfruttare l'armatura di Iron-Man.