122

numeri

198/199
(249/250)

Lupo Solitario

163 pagine

Tiziano Sclavi - Franco Donatelli

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari


Storia amara e di atmosfera addolcita da un lieto fine improbabile.
Darkwood vive un raro periodo di calma, nel rigido inverno, fra tormente di neve. Quasi che l'amata foresta zagoriana non possa vivere in pace accetta di ospitare due uomini legati da un odio profondo: Lupo Solitario, indiano apolita e Steve Warren, un farabutto di frontiera.
Zagor diventa l'ago della bilancia fra i due combattenti, incontrando e scontrandosi ora con l'uno e ora l'altro.
Nell'ultimo scontro Warren resta gravemente ferito e si salva solo grazie a Zagor che recluta forzatamente il dottor Potter, per poi precipitarsi a soccorrere Lupo Solitario anch'esso ferito, che ha trovato ricovero in una baracca al limitare della foresta.
Lupo Solitario svela la sua vita e l'origine del suo duello con Warren.
Dopo aver visto morire tutti i suoi amici, ribelli come lui, aveva riparato con la moglie Aika e il figlio Nakomi, in una radura dove scorreva un ruscello. Da quel ruscello, mai fosse successo, aveva raccolto alcune pepite e ne aveva fatto una collana per Aika.
Warren e i suoi compari volevano a tutti i costi mettere le mani sull'oro.
In realtà il ruscello aveva già restituito tutto quello che possedeva.
Dopo un tragico conflitto a fuoco i due contendenti restavano da soli con il loro odio ad inseguirsi in una girandola infinita.
Il Cerchio della Vita per Lupo Solitario non aveva più né un centro né un punto di riferimento, derubato di tutti i suoi affetti gli restava solo la diffidenza verso tutti i suoi simili proprio come l'animale del cui nome si era appropriato.
Quanto a Warren aveva sempre vissuto nell'odio e nell'avidità, accecato dall'oro come tutti i bianchi, - perfino l'innocuo dottor Potter si fa tentare-, ed è difficile dire quale delle due pulsioni lo spingesse a dedicare la vita ad inseguire il suo nemico.
Un finale all'acqua di rose snatura un po' la storia in cui si intravede il pessimismo e il nichilismo dello Sclavi dylandoghiano autore di autentici capolavori, se ispirato, alternati a scipite storielle horror, indegne del suo talento.
Vittorio Sossi

Cicorabilia: