Zagor festeggia il traguardo dei 500 numeri in edicola con un albo celebrativo a colori, come di consueto, in cui si ripercorre la storia passata e recente dello Spirito con la Scure, grazie ad un espediente narrativo.
Si inizia con un bel classico raduno dei capi, nella radura della Piccola Acqua. Quel furbacchione di Molti Occhi prepara la scena allo Spirito con la Scure che, con l'aiuto di Icaro la Plume che lo trasporta in mongolfiera e dei Sullivan veri maestri di trucchi pirotecnici, plana dal cielo sui capi indiani, tutti con la testa all'insù.
Un evento però arriva a turbare l'atmosfera: un fulmine spacca una grossa pietra poco lontano e svela un sinistro contenuto: una lancia spezzata, il simbolo di vendetta indiano. Vedi la storia La Lancia Spezzata
Zagor e Cico elucubrano sull'argomento durante tutto il percorso di ritorno al rifugio, senza venire a capo del mistero. Proprio nella capanna il sinistro presagio prende però corpo. Un gas venefico si libera da alcune ceste e quattro indiani completano l'opera stordendo lo Spirito con la Scure, che aveva resistito all'effetto anestetico del gas.
Zagor si sveglia in una gabbia di ferro sospesa su una palude nebbiosa. Dopo essersi ripreso dal primo momento di disorientamento deve fare i conti con una rivelazione incredibile. Il suo avversario è Kanoxen, il capo dei Delaware che è stato una spina nel fianco per lui nelle primissime avventure. Peccato che Kanoxen sia morto, sepolto dalle sabbie mobili.
Ma non c'è tempo per lo stupore. L'indiano recide la corda che tiene sospesa la gabbia e Zagor precipita nella palude. Riesce però nell'intento di divellere le sbarre e esce dall'acqua, mettendo ben presto Kanoxen alle strette. Ma, quando il capo indiano cade a terra, di lui non resta nient'altro che un mantello vuoto.
Dall'alto degli alberi lo irride un altro dei suoi antichi nemici: Marcus l'Uomo Pipistrello. L'uomo volante ha buone doti ipnotiche e questo potrebbe spiegare l'assurdo svolgersi degli eventi. Marcus sembra più potente che mai. Ordina ad un gruppo di giganteschi pipistrelli di trasportare Zagor su una replica del suo villaggio sugli alberi e inizia con lui una furibonda lotta, sfruttando al meglio la sua capacità di volare.
Zagor però riesce ad afferrarlo in volo e lo trascina a terra. Ma con sconcerto il nemico ancora una volta si dissolve nel nulla.
Nom è un segnale di tregua. Dalle acque melmose della palude emerge Molok, la creatura del professor Talbot, simile al mostro di Frankenstein partorito dalla geniale mente di Mary Shelley.
Sarà questa la realtà? Questi nemici che si susseguono senza sosta sono veri, vivi e tornati dalla tomba?
Scopriamo che non è così. Zagor e Cico sono prigionieri in una gigantesca caverna e lo Spirito con la Scure è preda di un'arcana magia, che gli fa rivivere tutte le terribili battaglie di un tempo. Cico, legato ben stretto non può far nulla per aiutarlo. La cosa preoccupante è che le ferite che Zagor subisce negli incubi si ripercuotono sul suo corpo fisico.
Nello spazio onirico, Zagor, nel frattempo, è riuscito a sconfiggere Molok avvolgendolo in un inferno di fuoco. Ma lo scenario cambia ancora una volta, repentinamente.
Lo Spirito con la Scure deve affrontare il barone Wolfingham e i suoi mostruosi sudditi anfibi. Non c'è speranza. alla fine di ogni combattimento ne inizia subito un altro e Zagor ne verrà distrutto, se non riuscirà a svegliarsi. Ma chi ha architettato l'orribile vendetta?
Devil Mask: lo stregone che credevamo morto dopo la sua battaglia con Zagor e che aveva avuto due incarnazioni: quella dello sciamano indiano e quella di suo nipote. Il giovane era certamente deceduto ma, a quanto pare, le arti arcane dello sciamano lo avevano aiutato a sopravvivere al tuffo mortale con il quale si era congedato da Zagor.
Cico osserva impotente ferite sanguinose aprirsi sul corpo di Zagor. Ma, nel subconscio, Zagor riesce a comprendere la vera natura dell'incubo che sta vivendo e si libera. E Devil Mask verrà ucciso da una lancia dei suoi accoliti, mirata a colpire lo Spirito con la Scure...
Classica avventura celebrativa sullo stile Marvel, con una carrellata di personaggi che hanno fatto la storia della serie. Nella scelta degli avversari si evince un disegno ben preciso: Burattini ha voluto omaggiare tutti i principali sceneggiatori che si sono succeduti nella storia di Zagor:
1- Si parte ovviamente da Guido Nolitta, alias letterario di Sergio Bonelli, con il primo avversario ben caratterizzato di Zagor - KANOXEN.
2- Un omaggio poi a Gallieno Ferri, il creatore grafico di Zagor, che ha sceneggiato una manciata di storie fra le quali quella di - MARCUS L'UOMO VOLANTE.
3- Alfredo Castelli è invece rappresentato da MOLOK.
4- Tiziano Sclavi ovviamente dall'architetto della vendetta - DEVIL MASK.
5- Mauro Boselli invece dal supernemico di una delle sue avventure più suggestive sceneggiate per Zagor - IL BARONE WOLFINGHAM.
Manca all'elenco Marcello Toninelli, non certo per una svista o per negligenza. Le avventure zagoriane di Toninelli non erano incentrate su grandi nemici caratteristici, tranne SKULL RANDALL, lo YETI e le creature mostruose della città sopra il mondo.
Nessuna delle 3 opzioni erano utilizzabili, in quanto tali avversari non erano in effetti morti (per quanto riguarda le creature della città sopra il mondo, non avea senso utilizzarle da sole).
In realtà Burattini ha pensato anche a questo. La storia precedente questo numero speciale, IL RITORNO DEL MUTANTE, era proprio incentrata su "Skull" Randall.
NOTE: questo episodio si segnala per una rara svista storiografica: Devil Mask viene indicato come il fratello del giovane Manning quando in realtà è lo zio.
RIASSUNTO DEI SINGOLI ALBI:
Zagor 500