138

numeri

234/235
(285/286)

Il Marchio dell'Infamia

135 pagine

Daniele Nicolai - Gallieno Ferri

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari


Zagor e Cico sono in visita al villaggio Seneca di Aquila Bianca, preoccupati per fermenti di guerra.
La giovane figlia del sakem, Fiore Nascente, è infatuata di Zagor e ciò desta la gelosia di Freccia Veloce, un guerriero forte e sleale.
Snobbato completamente dallo Spirito con la Scure, Freccia Veloce tenta di indurlo a battersi uccidendo a tradimento Cico, ma con un guizzo Zagor riesce a deviare il colpo e prende in pieno il coltello destinato al compagno.
Per impedire che lo smacco di Freccia Veloce inneschi venti di ribellione, seppur grondante sangue, lo sfida a duello alle Cascate d'Argento, dove con grande difficoltà, lo umilia tanto che il guerriero viene scacciato dalla tribù e gli viene dipinto sul volto il marchio dell'infamia.
Dopo qualche mese...
Cico rinviene un vecchio Seneca, Chioma Lunga, membro del consiglio degli anziani, trafitto da due frecce. L'anziano indiano si era trascinato al rifugio per avvertire Zagor di un complotto. L'assalitore di Chioma Lunga è lo stregone Seneca, ucciso da Cico prima che potesse rivelare qualcosa.
Giunto al villaggio per chiedere spiegazioni ad Aquila Bianca, Zagor apprende che sua figlia è stata rapita da Freccia Veloce: inevitabilmente lo ritiene responsabile anche dell'agguato a Chioma Lunga e agli altri membri del consiglio.
Solo dopo molti sforzi e dopo aver subito innumerevoli attacchi e trappole, Zagor riesce a liberare Fiore Nascente dalle mani di Freccia Veloce che però, in punto di morte, dichiara di non aver attentato alla vita di nessun altro Seneca.
Alla fine dell'avventura si scoprirà che il vero responsabile degli omicidi è il capo Aquila Bianca, che stava per essere detronizzato dal consiglio degli anziani.
Una delle poche storie scritte da Daniele Nicolai, la migliore delle quali è certamente quella che vede come protagonista Robert Gray, l'alchimista.
Qui Zagor torna ai vecchi fasti, quando lo si poteva ferire in ogni modo e si rimetteva sempre in piedi:
in breve tempo viene colpito da un pugnale, da una scure e dagli artigli di un puma nello stesso punto, poco sopra il cuore. Che pettorali!
Vittorio Sossi

Cicorabilia: