Alle pendici del monte Saskatoon vivono da tempo le tribù dei Malecite, che non hanno mai avuto rapporti idilliaci con lo Spirito con la Scure, e dei Naskapi.
Il governo americano ha costruito un avamposto sull'altro versante della montagna; rianimando l'indole bellicosa degli indiani.
Lo scopo della costruzione di Fort Saskatoon è fornire un appoggio logistico e militare allo sfruttamento degli abbondanti depositi di zolfo. Il monte Saskatoon è infatti un vulcano spento con un'evidente attività di vulcanismo secondario.
Il geologo Richard Rainer è stato inviato insieme al suo collega Cal Spade per verificare la consistenza e la sfruttabilità del giacimento.
Proprio nella spedizione di Rainer si imbattono Zagor e Cico. Lo Spirito con la Scure, viene a conoscenza delle finalità del lavoro di Rainer. Una miniera alle pendici del monte Saskatoon rischierebbe di vanificare la flebile pace nella zona.
Zagor sa bene di non aver alcun ascendente sui Malecite: si è scontrato con loro almeno due volte, - sebbene non è detto che fossero della stessa tribù - : nell'avventura della Blue Star (zagor 68/70) e in quella del Sergente di Ferro (Zagor 332/334).
Sarebbe quasi impossibile esercitare una pressione perché non attacchino i soldati. E se veramente il giacimento è economicamente conveniente, non riuscirà a convincere i capoccioni del governo a tornare indietro.
C'è un altro elemento che Zagor non conosce ma che andrà a complicare la storia e a limitare ogni sua possibilità d'azione. Il maggiore York ha le sue mire per le risorse minerarie del Saskatoon. E' convinto che le colate laviche delle precedenti eruzioni nascondano un giacimento di diamanti.
Per avere libertà d'azione, il maggiore ha bisogno che la perizia di Rainer sia sfavorevole allo sfruttamento dei depositi di zolfo. Per questo si è accordato con dei tagliagole capeggiati da un certo Coffin che affibbia come guide all'ignaro geologo per la spedizione alle pendici del vulcano.
Rainer però si dimostra onesto fino al midollo e rifiuta di truccare i risultati delle prospezione mineraria. Non condivide lo stesso rigore morale invece il suo collega Spade che si accorda con i banditi. Il povero Rainer viene abbandonato dai suoi aguzzini in un canalone nel quale scorre copiosa una colata fumante di lava.
Ancora vivo anche se loro lo credono morto.
Zagor nel frattempo è stato chiamato a risolvere un'altra situazione ingarbugliata. Il giovane tenente Leo Mallory è stato catturato dai Malecite che lo vogliono sacrificare per placare le ire del vulcano, la cui attività parossistica va gradatamente crescendo.
Zagor riesce a stento a convincere i Malecite a rimandare il sacrificio, promettendo, anche se in cuor suo sa che non sarà possibile, lo smantellamento del forte.
Quando arriva al forte e rende noto al maggiore lo stato di agitazione dei Malecite, apprende che Rainer è partito per la sua prospezione alle pendici del vulcano. Decide di raggiungerlo per non dare agli indiani altri spunti per scatenare una rivolta, e lo intercetta sul fondo del canalone. Riesce a salvarlo ma l'arrivo dei Malecite che intendono sacrificare comunque il tenente, fa precipitare la situazione.
Il Deus ex machina rappresentato dal vulcano e da tutte le sue terrificanti manifestazioni, giocano a favore di Zagor e dei suoi compagni: in sella ad un blocco di roccia lavica solidificata, Zagor, Mallory, Rainer e Cico cavalcano la colata lavica mentre il Saskatoon esplode in una nube ardente traboccante, che spazza via il forte Saskatoon e molti degli indiani più bellicosi.
La pace torna nella regione e i simpatici Mallory e Rainer sono salvi!
Un'avventura tutta da gustare con una precisa interazione dei personaggi e delle situazioni con il protagonista principale, il vulcano Saskatoon, che segna i tempi della storia intervenendo in una poliedricità (difficile da riscontrare contemporaneamente in un vulcano reale) di manifestazioni: colate laviche, pennacchi di fumo, colonne pliniane, terremoti, nubi ardenti, inquinamenti di falda. Nonostante questa forzatura a servizio della storia c'è stata una grande attenzione alla veridicità delle reali manifestazioni vulcaniche.
Ho trovato inoltre molto originale l'inserimento degli incubi di Mallory: proiezioni della situazione in cui era precipitato a soffocare i suoi desideri più intimi. Molto accurata anche la resa dei disegni dei fratelli Cassaro nel rendere l'affascinante spettacolarità dell'eruzione, nonostante l'assenza del colore.