Trama
Dopo la consueta disavventura cichiana di apertura, la strada di Zagor e Cico incrocia casualmente quella del professor Oldbones: Il professore è un archeologo in viaggio verso Belleville dove lo attende un suo collega, il professor Kenneth. Quest'ultimo ha raccolto una preziosa collezione di antichità e cimeli risalenti all'antico Egitto, ha intenzione di donarne una parte al museo e ha bisogno della consulenza dell'amico per la catalogazione e la stima della collezione.
Zagor impedisce che due scalcinati rapinatori, Bud e Pat, rapinino la carrozza di Oldbones. Per ringraziarlo del suo intervento quest'ultimo lo invita ad accompagnarlo a Belleville, così avrà la possibilità di visitare la casa-museo di Kenneth.
Al loro arrivo Kenneth li mette al corrente di una serie di furti che ha subito. Tre incursioni notturne durante le quali sono stati rubati, vasi, steli funerarie e persino sarcofagi. A nulla è valsa la presenza di un poliziotto privato, non molto sveglio e camuffato con fantasiosi e fallaci travestimenti, che impareremo a conoscere come uno dei più importanti e assidui comprimari delle avventure zagoriane: Bat Batterton.
La notizia non coglie di sorpresa Oldbones. Anche molti musei e collezioni private in Europa sono stati presi di mira da ladri specializzati in cimeli dell'antico egizio e le tracce del traffici illeciti si perdevano proprio in America.
Probabilmente c'è una sola abile mente dietro i furti e ora è interessata alla collezione di Kenneth.
Zagor decide di dare una mano e stabilisce subito dei turni di guardia: il primo turno tocca proprio a Cico e Bat Batterton che si ritrovano nella penombra del museo, tra mummie, sarcofagi e cadaveri, in preda a una crescente inquietudine.
Il loro terrore raggiunge l'apice quando le mummie si animano e iniziano a muoversi per ghermirli.
Zagor, svegliato dal trambusto, assiste alla fuga delle mummie e riesce a catturarne una. La sorpresa nel vedere fuggire dei cadaveri tornati in vita si tramuta in una sorpresa ancora più grande quando Zagor scopre che i ladri sono degli indiani travestiti, probabilmente di una tribù Sax (poi il nome verrà corretto senza spiegazioni in Tutelos).
Che interesse possono avere dei nativi americani nel rubare dei cimeli delle antiche dinastie egiziane?
Il mistero si infittisce quando Oldbones si rende conto che al malcapitato indiano è stata tagliata la lingua perché non potesse parlare.
Chi può commettere un atto di tale crudeltà?
Zagor segue le tracce del carro dei ladri ma la pista si perde nel deserto. Non si perde d'animo e organizza l'inseguimento, insieme a Cico e Oldbones. Bat Batterton, che era stato messo in disparte per manifesta inettitudine, pensa bene di infilarsi nella botte d'acqua che Cico si portava sulle spalle per affrontare l'arsura del deserto. Quando il messicano lo scopre, memore della faticaccia fatta per trasportarlo, lo caccia via a pistolettate. (lo ritroveremo ne La Casa del Terrore - Zagor 32-34)
Dopo una notte passata nel deserto, alcuni predoni, bardati come antichi egizi, li aggrediscono. Il loro capo ordina che vengano catturati vivi. Zagor e gli altri si ritrovano così in un insediamento in cui campeggia la ricostruzione di una reggia egizia talmente maestosa da far impallidire la dimora cafona di Mister-Mister dell'episodio precedente.
Il misterioso aggressore in quanto a megalomania non è da meno del capo dei Tunican e non tarda a mostrare il suo vero volto a un esterrefatto Oldbones.
Si tratta di Vincent Krebs, un archeologo privo di morale e senza scrupoli. In uno sproloquio degno di un folle, Krebs, confessa a Oldbones che gli ripugna che quelle testimonianze del passato, dissepolte dalla terra, debbano conoscere una seconda morte chiuse nei musei a prendere polvere, circondate da fredda curiosità e non da vero amore. Per questo ha deciso di ricreare una vera città egizia, Nuova Akhenaton, che possa restituire la vita a quelle testimonianze di antica gloria.
E poi mostra il suo progetto più ambizioso: una vera e propria piramide, come quelle di Cheope o Micerino.
I tre amici capiscono che è inutile ragionare con quel pazzo di Krebs, ma, al momento sono impossibilitati ad agire. Zagor e Cico sono rinchiusi insieme ad altri prigionieri, indiani di varie tribù attirati con l'inganno e usati come schiavi per costruire la piramide. Mentre Oldbones è costretto ad accompagnare Krebs in un giro turistico nella piramide, fornita anche di una maestosa Camera Funeraria, pronta ad accogliere, il più tardi possibile nelle sue intenzioni, le spoglie del folle Vincent.
Qui conosciamo l'ultimo tragico protagonista della vicenda che, dopo una lunga preparazione, giunge a un'accelerazione improvvisa. Si tratta di Wilson, un povero ingegnere malato, che ha progettato la piramide e ne conosce ogni segreto e che Krebs tratta come l'ultimo degli schiavi.
Abbiamo detto che la vicenda precipita improvvisamente. Zagor alla vista di tutta la sofferenza provocata dalla folle ambizione dell'archeologo, si infuria e riesce a liberare gli indiani prigionieri, che ingaggiano subito una battaglia disperata contro i Tutelos.
Krebs si rifugia nella piramide e sfugge a Zagor chiudendosi nella Camera Funeraria. Data l'impossibilità di aprire una breccia nel lastrone di pietra, Zagor torna a combattere con i prigionieri e questa è la sua fortuna.
Dentro la piramide si consuma la tragedia finale. Arriva il momento che Wilson attendeva da mesi. Rinchiuso insieme al suo aguzzino l'ingegnere dà il via alla sua vendetta. Tira una leva che destabilizza le fondamenta della piramide che crolla rovinosamente su Krebs e sulla sua vittima.
All'esterno i prigionieri guidati da Zagor hanno avuto ragione dei Tutelos, senza più una guida né uno scopo, e possono riguadagnare la libertà.
Oldbones e Kenneth possono recuperare i cimeli che si sono salvati dal crollo della piramide.