111

numeri

172/174
(223/225)

Piccoli Assassini

213 pagine

Alfredo Castelli - Franco Donatelli

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari


Era la fina degli anni '70 e Steven Spielberg con il suo capolavoro Lo Squalo (jaws), al cui confronto Jurassic Park sembra proprio un Luna Park per bambini, aveva dato il la ad una serie di film con protagonisti particolari.
Gli schermi erano invasi da piovre, grizzlies, orche, branchi di cani feroci, sciami di api assassine e soprattutto balzarono agli onori della cronaca i piranhas: i predatori famelici tanto cari al nostro amico Mister No.
Io avevo quattordici anni e ancora ricordo le dispute continue su quanto tempo occorresse ad un branco di piranhas per spolpare un malcapitato nuotatore.
Castelli cavalca la moda e ci propone una storia sulla falsariga di quei films, trasformando in spietati assassini degli innocui salmoni.
Lungo la strada per Hot City, dove devono testimoniare ad un processo, lungo un ruscello che alimenta il Darkwood River, Cico viene attaccato da un pesce dalla dentatura prepotente e dalla mascella a tenaglia.
I nostri amici non danno però peso alla cosa - probabilmente per via dei bassi voti che Zagor ha sempre avuto in biologia e zoologia sistematica- e si innesca quindi una delle più pericolose crisi che hanno sconvolto Darkwood.
Due biechi individui, sedicenti scienziati, hanno finanziato e sfruttato il lavoro di un biologo, (succede sempre così ve lo posso tesimoniare di persona), per trasformare degli innocui, e gustosi, salmoni in famelici predatori antropofagi.
Il piano dei due individui è semplice. Tutta l'economia e la vita di Darkwood si basa sulla fonte di acqua rappresentata dal Darkwood River unico modo per le numerose tribù di dissetarsi. una invasione di pesci assassini avrebbe certamente allontanato dalla zona gli accampamenti; i due, Kramer e Adams, avrebbero potuto sfruttare senza scomode rivendicazioni dei filoni d'oro scoperti alla sorgente del Darkwood River.
La situazione degenera rapidamente tanto che Zagor, aiutato dal solito Molti Occhi e grazie all'appoggio di Tonka, Tawar, Nakoola e altri capi a lui fedeli, deve ricorrere a tutti i suoi trucchi e la sua esperienza per calmare i bellicosi capi tribù: fra tutti Orso Fuggente.
La svolta nelle indagini intraprese dai nostri due amici si ha quando a Starbuck giunge in fin di vita Rogers, un naturalista, che prima di morire riesce stentatamente a pronunciare alcune parole che indirizzano Zagor e Cico proprio dove avevano avvistato per la prima volta i pesci cannibali, nelle Hot Mountains.
Zagor riesce ad uccidere Kramer ma l'antidoto che avrebbe riportato i pesci alla loro condizione normale (sic) di pacifici salmoni viene distrutto. Inoltre Kramer con le ultime forze riesce a liberare l'ultima generazione di pesci in grado di sfondare persino il rivestimento delle canoe.
A questo punto Castelli ricorre al più bizzarro deus Ex Machina mai comparso: l'imbroglione professor Varmin.
Costui era riuscito a vendere a Cico l'esca universale in grado di attirare qualsiasi specie ittica. Sorvolando sulla fetida composizione del preparato in grado di mettere in fuga qualsiasi pesce, Zagor ricorda che invece l'esca aveva attratto come luce per le falene i mutanti, al loro primo incontro sulle Hot Mountains.
Approfittando del ritardo dovuto alle anse del fiume e grazie all'aiuto dei mohawks di Tonka, viene scavato un bacino artificiale in cui gli spietati carnivori sono attirati grazie ad un pentolone di esca preparato da Varmin in persona e lasciati ad essiccare al sole dopo aver fatto fuoriuscire l'acqua.
Una storia deliziosamente ingenua. Devo ammettere, però, che quando l'ho riletta l'ho trovata dannatamente piacevole.

Cicorabilia: