Era
la fina degli anni '70 e
Steven Spielberg con il suo capolavoro
Lo Squalo (jaws), al cui confronto
Jurassic Park sembra
proprio un Luna Park per bambini, aveva dato il la ad una serie di film
con protagonisti particolari.
Gli schermi erano invasi da piovre, grizzlies, orche, branchi di cani
feroci, sciami di api assassine e soprattutto balzarono agli onori della
cronaca i
piranhas: i predatori famelici tanto cari al nostro amico
Mister No.
Io avevo quattordici anni e ancora ricordo le dispute continue su quanto
tempo occorresse ad un branco di piranhas per spolpare un malcapitato
nuotatore.
Castelli cavalca la moda e ci propone una storia sulla falsariga
di quei films, trasformando in spietati assassini degli innocui salmoni.
Lungo la strada per
Hot City, dove devono testimoniare ad un processo,
lungo un ruscello che alimenta il
Darkwood River,
Cico viene
attaccato da un pesce dalla dentatura prepotente e dalla mascella a tenaglia.
I nostri amici non danno però peso alla cosa -
probabilmente
per via dei bassi voti che Zagor ha sempre avuto in biologia e zoologia
sistematica- e si innesca quindi una delle più pericolose crisi
che hanno sconvolto
Darkwood.
Due biechi individui, sedicenti scienziati, hanno finanziato e sfruttato
il lavoro di un biologo, (succede sempre così ve lo posso tesimoniare
di persona), per trasformare degli innocui, e gustosi, salmoni in famelici
predatori antropofagi.
Il piano dei due individui è semplice. Tutta l'economia e la vita
di
Darkwood si basa sulla fonte di acqua rappresentata dal
Darkwood
River unico modo per le numerose tribù di dissetarsi. una invasione
di pesci assassini avrebbe certamente allontanato dalla zona gli accampamenti;
i due,
Kramer e
Adams, avrebbero potuto sfruttare senza
scomode rivendicazioni dei filoni d'oro scoperti alla sorgente del
Darkwood
River.
La situazione degenera rapidamente tanto che
Zagor, aiutato dal
solito
Molti Occhi e grazie all'appoggio di
Tonka,
Tawar,
Nakoola e altri capi a lui fedeli, deve ricorrere a tutti i suoi
trucchi e la sua esperienza per calmare i bellicosi capi tribù:
fra tutti
Orso Fuggente.
La svolta nelle indagini intraprese dai nostri due amici si ha quando
a
Starbuck giunge in fin di vita
Rogers, un naturalista,
che prima di morire riesce stentatamente a pronunciare alcune parole che
indirizzano
Zagor e
Cico proprio dove avevano avvistato
per la prima volta i pesci cannibali, nelle
Hot Mountains.
Zagor riesce ad uccidere Kramer ma l'antidoto che avrebbe riportato i
pesci alla loro condizione normale (sic) di pacifici salmoni viene distrutto.
Inoltre Kramer con le ultime forze riesce a liberare l'ultima generazione
di pesci in grado di sfondare persino il rivestimento delle canoe.
A questo punto
Castelli ricorre al più bizzarro deus Ex
Machina mai comparso: l'imbroglione professor
Varmin.
Costui era riuscito a vendere a Cico l'esca universale in grado di attirare
qualsiasi specie ittica. Sorvolando sulla fetida composizione del preparato
in grado di mettere in fuga qualsiasi pesce,
Zagor ricorda che
invece l'esca aveva attratto come luce per le falene i mutanti, al loro
primo incontro sulle
Hot Mountains.
Approfittando del ritardo dovuto alle anse del fiume e grazie all'aiuto
dei mohawks di
Tonka, viene scavato un bacino artificiale in cui
gli spietati carnivori sono attirati grazie ad un pentolone di esca preparato
da
Varmin in persona e lasciati ad essiccare al sole dopo aver
fatto fuoriuscire l'acqua.
Una storia deliziosamente ingenua. Devo ammettere, però, che quando
l'ho riletta l'ho trovata dannatamente piacevole.
Cicorabilia:
- Cico, si fa imbrogliare dal professor Varmin che gli
vende un'esca in grado di attirare solo i pesci cannibali. Comunque
il sedicente professore si rivela l'arma vincente contro l'invasione
e quindi possiamo affermare che Cico ha visto lungo.
- Cico risulta ovviamente la preda più appetitosa per
i voraci assassini e non può mettere neanche un dito in acqua
senza essere aggredito.
- Getta l'esca in un acquario per sperimentarne l'efficacia facendo
suicidare tutti i pesci. Finirà lui nell'aquario.