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numeri

514/516
(563/564)

copertine

Zagor 514
Zagor 515
Zagor 516

Sangue Mohawk

282 pagine

Moreno Burattini - Alessandro Chiarolla

Locazioni

Personaggi
La storia
Gli avversari


Torna Robert Gray, L'Alchimista. Nemico creato da Daniele Nicolai nella storia che inizia con l'albo il Genio del Crimine (un riassunto sulla prima apparizione di Robert Gray lo trovi a questo link).

La prima storia conteneva una serie di incongruenze e ingenuità narrative che vengono aggiustate in questa prima parte che inizia con il ricordo di Gray, in viaggio su un treno per Parkerfield, del suo ultimo scontro con Zagor. Duello nel quale lo Spirito con la Scure, messo alle corde da Gray davanti ai Mohawk di Mano Ferma, non esitò a sparare sull'alchimista disarmato.
Nella riproposizione della sequenza vengono risolti i punti dubbi: avvelenare i pozzi del forte gettando un'anfora di veleno in un fiume (?) ad esempio...
Fatto sta che Gray è tornato ed assetato di vendetta.
Lo lasciamo alla fine del ricordo alla stazione di Parkerfield e lo ritroveremo più in là...

C'è tempo per una corposa gag cichiana-trampyana. Cico è a Stoneville. Zagor è dovuto andare ad un villaggio Sauk lì vicino per scortare un carro dell'esercito e Cico, come sempre è affamato e in bolletta.
Incontra Trampy, pronto ad approfittare dei momenti difficili del compare per invischiarlo in imbrogli che si concludono regolarmente con una scarica di botte. Ha individuato un contadino, Gustav O' Tont, che soffre perchè le tre belle ragazze che vivono con lui alla fattoria, preferiscono coccolare di attenzioni il ben più aitante Hans.
Il piano di Trampy è semplice: si spaccia per il professor Dulcamar Trampeton e vende al sempliciotto un profumo di acqua di sorgente spacciandolo per un incredibile filtro d'amore: l'Actrativex. Cico nel frattempo, per convincere il contadino ad acquistare il prodotto miracoloso, va alla fattoria dove ci sono le tre ragazze e si spaccia per un notaio di Philadelphia, Felix Lopez latore di una cospicua eredità che Gus avrebbe ereditato.
Tutto va alla perfezione. Le tre ragazze si attaccano come api al miele al contadino ingolosite dalla sua presunta ricchezza.
Trampy intasca una cospicua somma dalla vendita ma Cico non ne può godere. Rimedia solo un sacco di legnate da Hans che non ha digerito di non essere più il gallo del pollaio...

Dopo la parentesi umoristica arriva la tragedia. Gray entra in azione distruggendo il villaggio Mohawk del fiume Aron e ammazzando senza pietà tutti gli abitanti, uomini, donne e bambini, grazie ad un sistema ingegnoso di mortai temporizzati e piazzati con precisione.
Nel frattempo un misterioso soldato, Chuck Sinner, incontra Cico. Dice di provenire da Fort Brendon. Preoccupato del fatto che l'esercito sta testando la letalità dell'arsenale di Gray. Recuperate dopo la sua presunta morte.
Sarà un altruista o un complice di Gray?
Fatto sta che Zagor si reca a Fort Brendon per vederci chiaro. A tempo però di sincerarsi della distruzione del villaggio Mohawk
Tonka infatti gli invia dei messaggi di fumo per metterlo al corrente della cosa.

Quindi il suo umore non è dei migliori quando spalanca la porta dell'ufficio del colonnello Portman per chiedere spiegazioni. E i rapporti con i militari virano in tempesta.

Date le premesse infatti, il colloquio con il colonnello Portman si trasforma immediatamente in uno scontro, dapprima verbale e poi fisico.
Zagor e Cico non hanno altra scelta che fuggire dal forte portando con loro l'incauto colonnello, come ostaggio. Lo Spirito con la Scure spera di costringere l'ufficiale ad ascoltarlo e, nel caso non fosse coinvolto in alcun sordido complotto, ottenere il suo aiuto.

Ma Sinner è al soldo di Gray che ha ingegnato un complesso ma fattibile piano: mettere Zagor contro l'esercito e fare in modo che sia proprio lo Spirito con la Scure a consegnarli il colonnello Portman, che scopriremo nell'ultimo albo, ritiene responsabile delle sue sciagure. Inoltre Portman è a conoscenza dell'ubicazione della base nella quale i militari stanno studiando i brevetti dell'Alchimista: e Gray non può permettere una simile espropriazione.
Così dopo essersi sbarazzato di Sinner con un potente veleno, Gray passa all'attacco. Riesce ad avere ragione di Zagor dopo averlo accecato con un potentissimo lampo al magnesio e lo spedisce in fondo ad una miniera abbandonata. Ha minato il pozzo di ingresso in modo che Zagor e Cico vengano sepolti vivi e assaporino una lunga e penosa morte per soffocamento o per sete.

Gray si allontana per detonare la carica. Zagor ne approfitta per scollegare e prendere un candelotto di esplosivo prima che tutto crolli e rimanga intrappolato nelle gallerie fumose della miniera. Lo userà per aprire una breccia fra le macerie e rivedere la luce del sole, prima che la lampada a petrolio si consumi, lasciando lui e Cico in un buio disperato.
Ignaro che il nemico è scampato alla trappola da lui ordita, Gray si prende tutto il tempo a disposizione per torturare con un acido il povero Portman: deve assolutamente sapere dove i militari hanno nascosto le apparecchiature e i marchingegni che hanno rubato.

Zagor e Cico raggiungono il colonnello quando è ormai troppo tardi per salvargli la vita. Ma il militare riesce a trovare la forza per rivelare l'ubicazione del laboratorio. Peccato che l'arrivo di una pattuglia di soldati, guidata dal capitano Cruise, li costringa a fuggire. Cruise non ha dubbi: a torturare Portman a morte devono essere stati per forza Zagor e Cico, (del resto tutti sono persuasi che Gray sia definitivamente defunto).
Dopo una rocambolesca fuga nei boschi Zagor e Cico si calano in un canalone nel fondo del quale scorre un torrente.
Superato l'ostacolo di un cacciatore impiccione che manda quasi a monte il loro tentativo di fuga, si infilano in un torrente e sfuggono ai militari. Cruise è convinto che si dirigano al laboratorio segreto e punta direttamente in quella direzione.

Mentre Zagor e Cico sono sotto tiro del cacciatore, i militari si stanno calando nella gola. Zagor tenta il tutto per tutto e riesce a sfuggire al tiro dell'impiccione. Lui e Cico gli rubano la canoa e riescono a sottrarsi ai militari affrontando le acque tumultuose del torrente.

Nel frattempo il tenente Kendall sta scortando il professor Kasday al laboratorio segreto insieme ai due giovani ingegneri che devono collaborare al progetto. Nonostante le mille precauzioni Gray riesce a essere sul posto prima di loro e ad approfittare dell'apertura della porta segreta per introdursi nella base. Fra i suoi mille diabolici marchingegni c'è anche un mantello mimetico in grado di renderlo praticamente invisibile.

Gray come al solito è un passo avanti agli altri. Sorprende i civili e i militari di guardia e li addormenta con un gas soporifero. Zagor nel frattempo è riuscito a procurarsi un cavallo e sta galoppando a spron battutto verso il laboratorio. Ha lasciato Cico in compagnia del proprietario del cavallo per avere campo libero, data la difficile prova che dovrà affrontare.
Nonostante non possa entrare nella base dall'entrata principale riesce ad arrampicarsi sulla parete scoscesa e a penetrare dalla postazione di guardia.
Scopre i militari incatenati e dotati dal previdente Gray di un collare esplosivo, che di fatto impedisce loro di allontanarsi.
Nel frattempo arriva anche il drappello comandato da Cruise. Zagor tenta ingenuamente di convincerlo della sua innocenza e della pericolosità di Gray. Riuscire ad assicurarsi l'appoggio dei soldati potrebbe ribaltare la situazione in suo favore.
Ma la sua fiducia non viene ripagata. Cruise lo stordisce e di fatto lo offre in pasto a Gray che non ci mette nulla a falcidiare i militari con una postazione di fucileria automatica, nascosta nel terreno.

Anche Zagor si ritrova così legato e dotato del collare esplosivo in una stanza dove Gray ha radunato tutti i responsabili delle sue sciagure, almeno a sentire il suo racconto contorto.
Scopriamo così che la sua menomazione è stata provocata di bella posta proprio dal Colonnello Portman, il maggiore Brighton e dal Professor Kasday, in combutta con gli altri due ufficiali che aveva mandato al creatore già nella sua prima apparizione: Johnson e Hughes. Gray inizia il lento stillicidio delle sue vittime ma Zagor approfitta del suo delirio di onnipotenza per liberarsi e bloccarlo.
Se il collare esplode anche Gray morirà con lui.
Il folle scienziato è costretto così a liberare il suo nemico dal collare.
Fugge.
Ma Zagor lo incalza fino a farlo cadere nel tiro del marchingegno di fucileria automatica che lo crivella di colpi.
Gray cade a terra in una pozza di sangue.
La minaccia dell'alchimista sembra ancora una volta scongiurata.

Una storia che non tradisce le aspettative. Il sociopatico Gray è ancora più disumano e letale della prima volta e il suo armamentario chimico-tecnologico non lascia a desiderare nenache in questa apparizione.
Era difficile far tornare un nemico che già si era presentato come un folle assetato di vendetta. Cosa altro avrebbe potuto fare se non vendicarsi di nuovo (questa volta di Zagor e dei Mohawks)? Invece la storia è stata movimentata dalla trovata di coinvolgere l'inconsapevole Zagor in prima persona, come pedina fondamentale per la riuscita del piano e dall'approfondimento della storia di Gray e del suo percorso nella follia. Inoltre l'incompletezza della sua prima vendetta e l'uso dell'esercito delle sue invenzioni erano motivazioni valide per scatenare una nuova furia omicida.
La personalità di Gray non è stata tradita e il retroscena della sua menomazione è un motivo ben valido per scatenare la furia omicida di un uomo, che già quando disponeva di tutti e quattro gli arti, non aveva nessuna considerazione per la vita umana (nessuna attenuante). Immaginate Verybad senza l'immaturità fanciullesca che lo contraddistingue e senza quella apatia relazionale e passionale che astrattizza la sua vocazione alla costruzione di armi letali e avete su un piatto servito lo spietato Gray.
Nella parte centrale la storia rallenta, ma il secondo albo rappresenta una preparazione ai fuochi artificiali dell'ultimo che appaga l'attesa.
Un ritorno dovuto per un personaggio che ha lasciato il segno in un periodo zagoriano, metà anni '80, povero di caratteri memorabili.

Cicorabilia: