Seconda tappa del nuovo viaggio dello Spirito con la Scure e il suo rotondetto amico per le lande americane (e oltre). In questa tappa i nostri amici trovano un nuovo avversario, se non avete letto ancora la storia non andate avanti, un nuovo amico e due vecchie conoscenze.
Zagor e Cico incontrano, in maniera alquanto turbolenta, Dexter Green, giovane e spericolato archeologo, e il suo amico e servitore Yambo M'Zai. Green sta trasportando la mummia di Dumuzi, rinvenuta in Mesopotamia, al museo di Richmond. C'è da dire che il lungo viaggio sino ad adesso non è stato scevro di rischi. I due sembrano seguiti e spesso preceduti da una setta: i seguaci di Namtar. Questi mattacchioni vedono il trafugamento della mummia come un sacrilegio.
Zagor decide di accompagnare i nuovi amici: comunque era diretto anche lui a Richmond e poi Green è conoscente di Andrew Cain. La decisione si rivela appropriata in quanto, prima di giungere al museo, il gruppetto è oggetto di ben due agguati da parte di uomini agli ordini di un fantomatico individuo con quattro dita (gli manca il medio... probabilmente era solito servirsene per fare gestacci).
I nostri ne escono incolumi ma la mummia è stata trafugata!
Zagor e Cico sono un po' sorpresi dalla flemma con la quale l'archeologo ha accolto la sventurata novità. Solo al museo di Richmond comprendono il perché. La vera mummia non era quella tasportata da Green, ma era stata affidata ad un capace e sagace investigatore, arrivato contemporaneamente al museo in un imprevedibile travestimento da donzella baffuta: Bat Batterton!
Ma la giornata riserva ancora delle sorprese: il direttore del museo non è altri che il professor Oldbones, che l'ultima volta che è apparso su Zagor io avevo i pantaloncini corti. Green, felice per la riuscita della missione mostra un altro trofeo che intende consegnare al museo oltre alla mummia: il diadema di Dumuzi: l'unico reperto atlantideo esistente al mondo.
L'arrivo al museo però non si rivela l'approdo in un porto sicuro. Primo, durante la notte qualcuno tenta di rubare mummia e diadema. Secondo, a Richmond c'è anche il professor Ludwig Richter, archeologo di fama mondiale, descritto da Green come individuo senza scrupoli. Che sia in combutta con i seguaci di Namtar?
Il dubbio si dissipa presto. Richter rischia di essere ucciso proprio da questi ultimi e, salvato da Zagor, si rifugia al museo con il resto della comitiva. Ma il museo è presto sotto attacco di quelle che sembrano manifestazioni dei terribili sette: divinità infernali sumere. L'attacco si conclude quando i seguaci di Namtar riescono ad impadronirsi di mummia e diadema. Zagor scopre che le manifestazioni soprannaturali alle quali hanno assistito sono il risultato di un miscuglio di gas, veleni e capacità ipnotiche del capo della setta: Fazahr.
Niente toglie dalla testa ai nostri amici, soprattutto Dexter alquanto prevenuto, che Richter sia coinvolto. E' vero. Ma grazie all'improvvido intervento della polizia l'archeologo riesce a fuggire. Anche il tentativo di ottenere informazioni nella fumeria d'oppio Blue Mantle si risolve in un disastro: Green e Bat vengono catturati dagli sgherri dell'uomo con le quattro dita, di cui ora sappiamo il nome Velasquez conterraneo del pancione messicano; il museo viene depredato e anche Oldbones sparisce e raggiunge il povero Ferdinand, già sparito al primo assalto.
Zagor riesce comunque a risalire al promontorio dal quale dovrebbero imbarcarsi i banditi con la refurtiva, Cape Shear, e riesce a salvare quasi tutti i suoi amici, tranne Ferdinand che si sacrifica. Ma sia Velasquez che Richter fuggono. Richter ha con sé il diadema, più precisamente solo la pietra incastonata, che nasconde chissà quale potere. Zagor prosegue per la Louisiana sulle tracce di Velasquez e Green si ripromette di raggiungere Richter.
Il viaggio continua
Una storia ricchissima di depistaggi, colpi di scena, illusioni e vicoli ciechi. Il risultato non è però intrigante come previsto e lascia alquanto freddini. Forse, credo, la storia ha sofferto di una gestazione troppo lunga e sembra scritta in tempi diversi con fasi diverse, che non si amalgamano alla perfezione. La colpa è anche di Boselli che ci ha abituato a storie sempre eccellenti!