Trama
Fulton e Toro, due delinquenti di mezza tacca, evadono da Fort Atkinson con un obiettivo ben preciso: impadronirsi del totem sacro dei Piedi Neri. Il simulacro di legno gode di una fama sinistra: tutti quelli che hanno provato a trafugarlo sono morti misteriosamente, nel tentativo di rimuovere i due giganteschi rubini incastonati su di esso.
Zagor, in missione proprio nel territorio dei Piedi Neri, si imbatte casualmente nei due malviventi, che riescono a sorprenderlo e stordirlo.
Ancora una volta è Cico a salvarlo all'ultimo minuto ma gli evasi riescono a darsi alla fuga.
Nonostante lo spiacevole incontro, i due non desistono e raggiungono il villaggio dei Piedi Neri. Qui utilizzano della dinamite per creare un diversivo e volatilizzarsi con il prezioso totem.
Zagor e Cico che arrivano subito dopo, sono incolpati del furto e subiscono la rappresaglia dei Piedi Neri, sordi ad ogni tentativo di spiegazione.
Cico mantiene un incosciente ottimismo. Conta di uscire dallo spiacevole equivoco cercando la mediazione di Fior di Maggio, la figlia di Mano Lunga il capotribù. La donna, corpulenta e manesca, non nutre però un buon ricordo del messicano: più volte è stata illusa da promesse di matrimonio risoltesi solo con gigantesche abbuffate a sue spese.
Fior di Maggio, quindi, invece di intercedere riempie di mazzate Cico, che è presto circondato dai Piedi Neri.
Zagor, in inferiorità numerica, decide di lasciare momentaneamente il messicano, per recuperare il totem e dimostrare la propria innocenza.
Quando raggiunge i ladri, però, li trova entrambi stecchiti.
Fulton aveva sparato al compare, per non dover dividere il bottino. Subito dopo aver estratto i rubini dall'incavo del totem, però, anche lui era crollato a terra folgorato dalla maledizione!
Zagor scopre ben presto la vera natura della maledizione. Il totem è un nido di scorpioni velenosissimi, che pungono anche lui.
Fortunatamente mantiene il sangue freddo necessario per succhiare via il veleno dalla ferita, prima che possa entrare in circolo.
Ripulito il totem dagli artropodi si precipita a salvare il messicano, che sta subendo una singolare tortura al campo dei Piedi Neri.
Gli indiani vogliono far parlare Cico per sapere dove è fuggito Zagor. Per cui hanno avuto la bizzarra idea di legarlo su un gigantesco tamburo cavo (sic), mentre la capra sacra della tribù, dal pessimo carattere, gli lecca i piedi allo spasimo.
Zagor sfrutta come sempre il suo estro teatrale. Si infila non visto dentro il gigantesco tamburo e, dopo aver utilizzato dei fumogeni per creare una cortina di fumo impenetrabile, sostituisce il palo a cui è legato Cico con il totem sacro.
Poi organizza una messinscena dando voce al simulacro dei Piedi Neri, che sono pronti a bersi qualsiasi sentenza proferita dal sacro totem. Zagor così li invia sul luogo dove sono morti Fulton e Toro, mentre lui e Cico si allontanano indisturbati.