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L'avventura del numero scorso si è conclusa con il ritorno dei trappers, che hanno distolto Zagor e Cico dall'opera di ricostruzione del rifugio distrutto dal missile di Hellingen, nell'avventura Ritorno a Darkwood.
La storia inizia qualche giorno dopo. La ricostruzione del rifugio si sta trascinando da molto tempo a causa della dabbenaggine di Cico, che è più bravo a sfasciare che a costruire.
A completare l'opera arriva il Going-Going: lo strampalato marsupiale americano dimostra di meritare il soprannome di mangiatutto affibbiatogli dagli indiani. Difatti si spazzola via l'intero stock di viti, chiodi e bulloni accatastato lì vicino. E conclude l'opera facendo sparire nelle sue fauci anche il martello e la mazza che stava usando Cico.
- I due sono quindi costretti ad andare a Maysville, un paese lì vicino, per ricomprare il materiale ingurgitato dal Going-Going. Qui assistono alle lamentele di Pop, il proprietario dell'unico albergo del posto sperduto, che sta chiudendo l'attività per mancanza di clienti. La diligenza in arrivo però porta una buona novella: un facoltoso damerino dell'est che sembra intenzionato a sostare in paese. Peccato che venga immediatamente derubato di una preziosa valigetta da un ladruncolo. Pop chiede a Zagor di recuperare il maltolto, per non danneggiare l'immagine di Maysville e perdere quell'unico cliente.
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Zagor saltando di tetto in tetto ci mette poco ad agguantare il grassatore. Si tratta di un povero disgraziato e lo lascia andare senza consegnarlo allo sceriffo. Del resto il pover'uomo è anche sfortunato: nella valigetta rubata c'è solo una incredibile collezione di strani insetti.
Lo Spirito con la Scure torna quindi da Pop che, per ricompensarlo, gli offre una cena e una camera per la notte. Quando Zagor va a riconsegnare la valigetta al legittimo proprietario ha una gradevole (ma anche allarmante) sorpresa. L'uomo, Weiser, non è solo, ma è accompagnato da due vecchie conoscenze. Kruger e Mayer, i naturalisti pasticcioni giunti anni prima a Darkwood, convinti che Zagor fosse un animale sconosciuto adorato dagli indiani e si erano poi messi nei guai, insieme a Cico, uccidendo il Cervo Sacro degli Irochesi.
Il derubato è anch'egli un naturalista, giovane, rampante e promettente collega.
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Dopo i saluti a Cico gli scienziati spiegano perché sono tornati in America, a dispetto di tutti i loro buoni propositi.
Hanno scoperto che in una regione paludosa lungo il fiume Missouri, in pieno territorio Omaha, è tutto un pullulare di nuove inusitate specie di coleotteri, come se le regole dell'evoluzione in quella zona avessero subito un'incredibile accelerazione. Un paradiso per ogni biologo che si rispetti!
I tre fanno solenne giuramento di non cacciarsi nei guai, del resto vogliono solo qualche esemplare di insetti o piccoli rettili, niente che possa far adirare gli Omaha.
Zagor e Cico si augurano che tutto vada per il meglio e il giorno dopo si ritrovano sulla banchina di Maysville a salutare gli amici, in partenza su una chiatta per le grandi paludi del Missouri.
Tornano a dormire da Pop, quando, nel bel mezzo della notte, un'ombra si intrufola furtiva nella camera. Si tratta del ladro della valigetta che, messo alle strette da Zagor, rivela di non avere cattive intenzioni ma, anzi, di volersi sdebitare. Lui conosce bene Lewis e Ross, le due guide assoldate dai naturalisti. I due sono in realtà rapinatori sanguinari, che, ne è convinto, non esiteranno a fare la pelle ai loro amici dopo averli derubati di tutto.
Il ladro sostiene che non agiranno immediatamente, ma aspetteranno di addentrarsi nelle paludi degli Omaha prima di agire, per scaricare la colpa sugli indiani.
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Zagor si aggrappa a questa speranza e parte immediatamente con Cico, a bordo di una canoa, macinando i chilometri che lo separano dagli amici in pericolo. Giungono appena in tempo. Ross e Lewis hanno già legato Kruger e Mayer e li hanno gettati nelle sabbie mobili, e ora si stanno occupando di Weiser che stava tornando da una battuta di caccia. In questo frangente, Zagor irrompe sulla scena, li stordisce e riesce a tirar fuori dal fango i tre uomini.
Cico è abbastanza sollevato convinto di tornare subito a Maysville, ma i tre scienziati si ostinano nel voler giungere a destinazione. Non possono abbandonare una ricerca scientifica di tale portata, anche a costo di proseguire da soli. Alla fine tutti saliranno sulla chiatta, anche Ross e Lewis, due veri serpenti che provano un paio di volte ad uccidere Zagor, ma poi capiscono che è meglio per loro adottare un atteggiamento più collaborativo.
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Man mano che si addentrano nelle Grandi Paludi degli Omaha le mutazioni nella fauna si amplificano ad un ritmo sempre più elevato. Insetti mai visti cadono nella rete di Kruger e meraviglie naturali inimmaginabili si mostrano agli scienziati. Fino a quando il gruppo non si imbatte in un indiano Omaha. Il guerriero non mostra un atteggiamento ostile e acconsente ad accompagnarli al suo villaggio.
Durante il tragitto i naturalisti si imbattono nella scoperta più incredibile: pesci polmonati che si arrampicano sui rami degli alberi come i "nostri" antenati crossopterigi, solo che si tratta inequivocabilmente di persici che hanno subito un'incredibile serie di mutazioni.
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I visitatori vengono accolti calorosamente dalla tribù che vive isolata in quel laboratorio darwiniano. Lo stregone Kuwashi e il grande capo svolgono il ruolo di cerimonieri, rifocillandoli e dissetandoli con un liquore prodotto dalla tribù.
I due però assumono un atteggiamento di secco rifiuto quando i visitatori chiedono una guida per visitare la zona a nord del villaggio, che sembra essere il centro topografico delle mutazioni e degli sbalorditivi cambiamenti evolutivi. Sostengono che nella zona si aggiri una misteriosa creatura responsabile della morte di molti degli Omaha.
Lo stregone sibillinamente aggiunge che gli spiriti gli hanno suggerito come fermare la collera del mostro: di cosa si tratta lo scopriranno Zagor e gli altri poco dopo. Il liquore conteneva un potente sonnifero, che addormenta uno dopo l'altro i membri della spedizione. Zagor, unico a non aver assaggiato la bevanda, combatte strenuamente, ma alla fine viene sopraffatto dal numero degli avversari.
Lo stregone intende sacrificare i bianchi alla furia del mostro, convinto che lascerà in pace la sua tribù.
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I sette agnelli sacrificali si rivegliano saldamentei legati a dei pali, in uno spiazzo fangoso davanti ad un grande canale: il Dark Canal.
Nessuno di loro crede all'esistenza del mostro e Zagor confida di potersi liberare, seppur dopo molti sforzi, dai legacci, ma non ne avrà il tempo.
Le scure acque del canale si increspano e una testa mostruosa emerge al chiarore della luna. La creatura umanoide, un ibrido uomo-pesce, ma con caratteristiche anche dei rettili e degli anfibi, si erge dal lago e avanza verso i prigionieri immobilizzati.
Dimostrando una forza inusitata, con un sol colpo, uccide Lewis, lo libera dai legacci e lo trascina con sé nelle acque melmose.
Zagor moltiplica gli sforzi per sciogliersi e, alla fine, ha ragione delle corde che lo tenevano ancorato al palo.
Mestamente i sei superstiti percorrono a ritroso la strada fra i canneti e tornano alla chiatta.
Qui però, ancora una volta gli scienziati riescono a convincere Zagor a rimanere per catturare il mostro: loro guadagneranno un prezioso soggetto da studiare e Zagor potrà liberare gli Omaha e tutti gli altri malcapitati della zona, da una minaccia mortale.
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Anche Ross si lascia convincere da una cospicua offerta in denaro e Cico è costretto a subire la decisione democraticamente quasi unanime dei compagni. La chiatta punta al Dark Canal verso il luogo della brutale aggressione. I tre naturalisti scoprono che indubbiamente quella zona è la più significativa dal punto di vista scientifico, caratterizzata da una brusca accelerazione delle mutazioni.
La paura viene soffocata dall'euforia e i giorni si susseguono senza alcuna apparizione del mostro, ma con un susseguirsi di continui rilevamenti e repertazioni. Fino a quando, una notte, la creatura ha il coraggio di salire sulla chiatta, colpire Ross che era di guardia e trascinarlo a fondo con sé. Zagor, nonostante gli sforzi per fermarlo e raggiungerlo, non può competere sott'acqua con l'organismo anfibio.
A questo punto lo Spirito con la Scure non è più disposto ad usare le buone maniere. Informa gli scienziati che seguirà le tracce del mostro, non per catturarlo ma per ucciderlo, ed esce in perlustrazione, partendo dal luogo in cui erano legati ai pali.
La creatura si dimostra più intelligente di quanto si potesse immaginare. Torna sulla chiatta e sbaraglia senza problemi la resistenza dei tre scienziati e di Cico, troppo terrorizzati per reagire con prontezza ed usare le armi a loro disposizione.
Carca di allontanarsi con una nuova preda, Weiser, ma Zagor torna indietro, appena in tempo per piantargli un paio di pallottole in corpo e costringerla a mollare la presa.
Poi si tuffa, senza pensare, dietro l'uomo-pesce e lo segue nelle acque profonde. Il mostro nuota veloce ma è rallentato dalle ferite, si infila in un cunicolo subacqueo, con Zagor sempre alle costole, che sfocia in una caverna sotterranea, libera dalle acque: la sua tana.
Zagor spossato per la lunga nuotata in apnea ingaggia un combattimento disperato, ma alla fine riesce a piantare un pugnale nel torace della creatura che si rifugia, ferita a morte, in acqua. Poi torna sul battello per dare la buona notizia ai compagni.
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La missione è agli sgoccioli. mentre Kruger e Mayer incrementano la collezione di insetti mutanti, Weiser, ottimo nuotatore, cerca di recuperare, inutilmente, il corpo dell'uomo-pesce dal fondale
I naturalisti sono soddisfatti e decidono di tornare successivamente con una seconda spedizione. Prima di partire però, Weiser, si allontana un'ultima volta per catturare qualche insetto con il retino. Non tornerà più... Durante un giro di perlustrazione i suoi compagni trovano il retino galleggiante su una pozza di . sabbie mobili. La sera è giunta e Zagor propone di continuare le ricerche il giorno successivo con la luce del sole.
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I giorni seguenti i quattro amici setacciano la zona per ritrovare il compagno perduto, fino a quando non capitano in una capanna abbandonata, con un pozzo adiacente (un pozzo in mezzo alle paludi?, che brutta idea!)
La capanna, dall'aspetto disabitata, era però stata recentemente occupata, come dimostrato da alcuni avanzi di cibo. Mayer rinviene un diario con l'inequivocabile scrittura del professor Weiser!
Prima che possa leggere il diario la porta della capanna si spalanca e un nuovo mostro irrompe nella baracca.
Zagor lo affronta ma viene messo a terra, Mayer ha la presenza d'animo di recuperare un fucile e svuota il caricatore contro il mostro.
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Mentre i due tedeschi cercano il diario di Weiser per cercare una spiegazione all'accaduto Cico, osservando il cadavere del mostro, si rende conto che si sta trasformando in quello di un uomo: proprio Weiser!
La lettura del diario fornisce ogni spiegazione: il giovane naturalista aveva deciso di "sparire" per studiare da solo la natura del Dark Canal e comprendere il motore dell'evoluzione forzata degli esseri viventi, scavalcando i colleghi. Presa come base operativa quella capanna abbandonata aveva così passato qualche giorno in febbrili ricerche. L'ultima notte però, si era svegliato in preda a fortissimi dolori. Si era reso subito conto di star subendo una terribile trasformazione: le scaglie e gli artigli che gli stavano crescendo sugli arti, non lasciavano dubbi: stava diventando una creatura del tutto simile a quella del Dark Canal uccisa da Zagor.
Nelle ultime ore era riuscito anche a scoprire la causa di tale trasformazione: l'acqua del pozzo davanti alla capanna, un miscuglio di sostanze irriproducibile che spingeva all'estremo l'evoluzione di qualsiasi essere vivente.
Mentre Kruger e Mayer confabulano su come raccogliere e analizzare l'acqua della sorgente maledetta, Zagor con tutta tranquillità esce fuori e fa saltare in aria la causa della morte di Weiser disperdendo il prezioso liquido nel ventre della terra.
- sicuramente una delle avventure zagoriane che preferisco, classicamente nolittiana, lineare, di un'atmosfera incredibile, con personaggi simpatici e affezionabili, un paio di scene indimenticabili e un colpo di scena imprevedibile nel finale presentato in maniera perfetta.
Sebbene chiaramente ispirata al Mostro della Laguna Nera, reso praticamente identico ma sarebbe stato un crimine cambiare anche minimamente la maschera della creatura del film, la trama è completamente originale e immersa in un contesto pseudoscientifico (un misto di evoluzionismo darwiniano e lamarckiano) molto affascinante.
Sarà difficile cancellare dai ricordi di bambino l'emersione della creatura, quando Zagor e gli altri sono legati ai pali, e la trasformazione finale della seconda creatura nel cadavere del povero Weiser.
RIASSUNTO DEI SINGOLI ALBI:
Zagor 110 - Zagor 111 - Zagor 112 -