- DARKWOOD - RADURA DELLA PICCOLA ACQUA - Red Warrior è risorto dalla tomba; è tornato per sfidare Zagor e conquistare Darkwood. (vedi Il Segno del Coraggio)
Davanti ai capi radunati nella Radura della Piccola Acqua, rinnova la sfida allo Spirito con la Scure, che sembra scomparso, o peggio, sembra nascondersi.
Tra i capi indiani i più perplessi sono Tonka e Winter Snake, entrambi sconcertati per la sparizione di Zagor.
L'arrivo di Cico e Molti Occhi non contribuisce a risolvere il dilemma, neanche loro hanno idea di dove sia.
Mentre Red Warrior sta già cantando vittoria, proclamando di essere tornato dalla morte, Zagor fa la sua apparizione.
Ma sembra tergiversare titubante, come se quei duelli ai quali era stato chiamato più volte nel corso dei raduni, fossero una cosa nuova.
Quando Red Warrior lo costringe a sfidarlo, pena l'umiliazione pubblica, Zagor accetta ma si dimostra lento e prevedibile, al punto che il predone Shawnee lo uccide barbaramente, davanti agli occhi attoniti di Cico e dei suoi amici.
- DARKWOOD - ALTURA - Solo Cico, Molti Occhi, Tonka e Winter Snake presenziano alla mesta cerimonia funebre alla maniera indiana. Il corpo di Zagor viene bruciato e le sue ceneri raccolte in un'urna.
Red Warrior interrompe la sacralità del funerale per schernire e intimidire gli ultimi amici fedeli dello Spirito con la Scure.
L'eco dello scontro mortale è dilagato nell'intera Darkwood e gli accoliti di Red Warrior sono sempre di più, soprattutto fra i guerrieri più giovani e scalmanati.
Mentre i quattro amici cercano di ricostruire gli ultimi avvenimenti, per cercare di comprendere prima la sparizione e poi il remissivo comportamento di Zagor, noi apprendiamo quello che è successo due mesi prima in una serie di flashback...
- DUE MESI PRIMA - PARTE I - Zagor e Cico tornano finalmente alla capanna nella palude dopo l'avventura che li aveva visti protagonisti del naufragio della Sea Horse (vedi Il Mistero dell'Isola)
Zagor si allontana per una battuta di caccia quando viene contattato da due uomini disperati, Baltazar e Garko, che lo stanno cercando per conto di qualcuno che non fanno in tempo a nominare, in quanto subiscono un agguato da parte di tre spietati russi Tylman, Lange e Jacek. I russi vogliono Zagor e lo vogliono vivo, anche se evidentemente lo confondono con qualcun altro, dato che affermano di conoscerlo, ma lui non li ha mai visti prima:
Non esitano a trucidare crudelmente Baltazar e Garko, e lo catturano mentre cerca disperatamente di liberare Garko dalle sabbie mobili.
Caricato su un conestoga, Zagor viene portato in una radura dove i russi attendono qualcuno.
Un uomo misterioso riesce però a dare a Zagor un coltello con il quale può liberarsi, proprio mentre arriva un più nutrito gruppo di russi capitanati da un certo Novak.
Zagor si libera, sorprende gli avversari e fugge nella foresta diretto al Pugno di Pietra, un'imponente roccia in mezzo ad un laghetto sul Jason Creek, dove il misterioso amico gli aveva dato appuntamento.
Qui scopriamo quello che già sospettavamo. Zagor si trova davanti ancora una volta la sua immagine speculare, il sosia bandito Olaf Botegosky, che lui stesso aveva consegnato alle patrie galere. (VEDI I Due Sosia e Zagor contro Zagor)
Botegosky è un ladro e un assassino, dovrebbe essere ai lavori forzati a vita, ma sembra un altro uomo e ha argomenti convincenti per avallare la sua redenzione.
Il più immediato è che i russi cercavano lui e non Zagor, per cui sarebbe stato facile lasciarlo nelle loro mani e fuggire.
Secondo, Botegosky racconta una storia che lo accomuna e lo lega simpateticamente a Zagor.
Recentemente Botegosky ha scoperto la verità sulle sue origini. In realtà si chiama Olaf Jerzy ed è figlio di patrioti polacchi fuggiti in America per sottrarsi alla repressione del vicerè russo di Polonia, il Granduca Costantino.
Purtroppo neanche l'esilio è servito a fermare i sicari del Granduca e la sua famiglia è stata scovata e trucidata, quando lui era ancora un bambino. Sua madre riuscì a proteggerlo e in punto di morte lo affidò a un trapper polacco, Botegosky appunto. L'uomo non si rivelò una buona guida e la strada di Olaf prese la via che tutti conosciamo.
Zagor è toccato dal racconto, non può non cogliere il parallelismo con la sua tragica gioventù (VEDI Zagor Racconta e la Leggenda di Wandering FItzy), solo che a proteggere Olaf non c'era Wandering Fitzy ma un ubriacone inaffidabile.
Olaf chiede a Zagor di prendere il suo posto e consegnarsi agli uomini del duca, in quanto lui ha un'importante missione da compiere: avvertire gli altri patrioti in modo che possano sfuggire alla rappresaglia dei russi.
Zagor accetta...
- DARKWOOD - TEMPO PRESENTE - Mentre Cico e Molti Occhi cercano di ricostruire gli eventi degli ultimi mesi, Zagor torna a Darkwood. L'uomo che Red Warrior si vantava di aver ucciso comincia a spargere terrore fra i giovani seguaci.
Nel frattempo i due improvvisati investigatori, interrogano i testimoni che hanno incontrato Zagor nel periodo successivo alla sua scomparsa e precedente al duello, accumulando dubbi e indizi, ma l'idea che l'ucciso fosse Botegosky non sfiora Cico che dopotutto lo crede al sicuro nelle patrie galere.
Nel frattempo Red Warrior uccide Saba-hatka, lo stregone testimone della sua morte e che ne aveva bruciato il cadavere nella cerimonia funebre. Perché eliminare il solo testimone della sua morte? Che cosa nasconde il redivivo Red Warrior?
Tonka nel frattempo cerca di impedire ai giovani Mohawk di unirsi a Red Warrior e altrettanto fa Winter Snake, ma entrambi sono isolati.
Zagor ricostruisce i tragici eventi accaduti in sua assenza. Trova Saba-hatka in fin di vita e apprende del ritorno dalla morte del predone Shawnee, visita la pira funeraria dove è stato bruciato il cadavere di Olaf e comprende che, nel tentativo di salvare il prestigio del suo sosia, Botegosky si è sacrificato. Probabilmente pensava solo di prendere tempo, ma quando è stato chiamato al duello non si è tirato indietro.
Zagor rievoca gli avvenimenti successivi all'incontro con il suo sosia.
- DUE MESI PRIMA - PARTE II - Sia Zagor che Olaf confidavano che i russi dovessero consegnare vivo il prigioniero al conte Zalacenko, l'uomo incaricato di distruggere la resistenza polacca in terra americana. Zalacenko aveva bisogno di tutte le informazioni possibili sui resistenti e soprattutto era interessato al nascondiglio dell'oro, che i genitori di Olaf avevano raccolto per sostenere la causa.
Zagor aveva calcolato di liberarsi prima dell'arrivo al castello di Zalacenko, ma la cosa non gli era riuscita. E ora si trovava nel covo del nemico circondato da un numero preponderante di avversari.
Zalacenko lo sbatte in cella insieme all'unico dei fratelli di Olaf sopravvissuto allo sterminio della famiglia, Gustaw.
Quest'ultimo sa bene di non avere davanti suo fratello, ma finge per ingannare i russi; poi racconta a Zagor i particolari mancanti per ricostruire la vicenda.
Gustaw si era reso conto solo tempo dopo che suo fratello era sopravvissuto al massacro e lo era andato a trovare più volte in carcere.
Olaf era cambiato soprattutto ora che aveva un fratello lo aveva guidato nella via del pentimento.
Gustaw gli aveva rivelato che l'unico a sapere dove fosse nascosto l'oro fosse proprio lui, ma Olaf non ricordava nulla della sua infanzia e non poteva aiutarlo.
Le spie di Zalacenko avevano informato il conte che aveva organizzato l'evasione di Olaf dal carcere, per interrogarlo.
Anche i polacchi erano però sulle sue tracce e i due uomini uccisi all'inizio della storia, Baltazar e Garko erano riusciti a liberarlo, mentre lui, Gustaw, era rimasto prigioniero.
Gustaw ringrazia Zagor per l'aiuto, sicuramente Olaf ha avuto tutto il tempo di mettere in salvo i patrioti.
Quando Zalacenko scende nelle segrete per interrogare Zagor, Gustaw si sacrifica per farlo fuggire.
Zagor, braccato dai russi, si ritrova nella biblioteca del castello, senza via d'uscita. Durante un rocambolesco scontro a fuoco, la biblioteca si incendia e Zalacenko e i suoi sgherri periscono fra le fiamme.
Alla fine Zagor riesce ad aprire un varco fra le sbarre di un lucernario e a tuffarsi nel lago sottostante...
- DARKWOOD - TEMPO PRESENTE - Il momento della resa dei conti è arrivato. Red Warrior deve pagare per la morte di Olaf Jerky e Zagor lo sfida a duello nella Radura della Piccola Acqua.
Molti Occhi e Cico preparano un'entrata a effetto che getta lo scompiglio fra i seguaci dello Shawnee, visto che Zagor sembra risorgere dalle sue ceneri.
Il duello ha l'esito opposto rispetto a quello iniziale e Red Warrior implora piagnucolante Zagor di risparmiarlo. Lo Spirito con la Scure ha la prova definitiva di trovarsi davanti un impostore, l'originale non si sarebbe mai umiliato in tal modo. Lo Shawnee ammette di essere in realtà Black Thunder, il fratello di Red Warrior. Alla rivelazione gli indiani che avevano creduto in lui lo giustiziano con una salva di frecce.
La storia si conclude con una lettera testamento di Olaf Jerky, che il sosia di Zagor aveva scritto prima degli eventi che avevano innescato la sua fine.
Olaf ringrazia Zagor e scrive di aver portato a termine la missione, si augura una vita in cui possa riabilitarsi dalle sue colpe, non immaginando che l'ultimo atto eroico gli avrebbe negato quella vita migliore a cui aspirava.
EDITORIALI:
1- Combattere, morire, forse tornare... di Graziano Frediani
Questa Storia mi è piaciuta molto, nonostante detesti i nemici che si redimono, ma per Botegosky devo fare un'eccezione, sarà perché ha la faccia di Zagor ma non è mi è mai rimasto antipatico, anche dopo il suo viraggio cattivo nella storia di Toninelli.
Mi è piaciuto il fatto che sia una storia circolare e soprattutto che sia una storia di parallelismi, alcuni un po' tirati allo stremo ma tutti efficaci.
Olaf interpreta Zagor, come sempre, ma anche Zagor interpreta Olaf
Un gemello muore e un altro risorge, con un doppio inganno che si ritorce contro l'arrogante Black Thunder (forse questa del doppio doppio è la parte più tirata)
Olaf e Zagor hanno avuto drammi e occasioni simili, ma se da una parte c'era l'animo illuminato di Wandering FItzy, dall'altro c'era l'animo alcolizzato di Botegosky.
La morte di Zagor all'inizio per quanto spiazzante non può essere presa sul serio da alcun lettore, e lo sa bene anche l'autore che dopo qualche momento di mesta riflessione, ci svela subito l'arcano.
Anche il fatto che Cico e Winter Snake, entrambi ingannati da Botegosky, non prendano in considerazione l'ipotesi del sosia di Zagor, è almeno all'inizio comprensibile, vista la tragicità della situazione.
Certo il pancione messicano ci sarebbe potuto arrivare dopo l'ascolto delle testimonianze.
Di gran lunga il miglior gigante dei tre pubblicati.
SCHEDA SU FUMETTANDO
Zagor gigante 2
filmato realizzato da ZAGOR TV