Avventura che si riallaccia, pur essendo leggibile autonomamente, ad una vecchia storia di Nolitta (curiosamente dallo stesso titolo cosa che in genere è evitata dalla redazione) pubblicata negli albi Zagor 116, 117 e 118.
Nella storia un proprietario terriero aveva assoldato una milizia di samurai, agli ordini di Minamoto, per proteggere le sue proprietà. Purtroppo, una volta espletata la missione affidata loro, i samurai avevano continua a praticare l'arte della guerra a spese delle vicine tribù indiane. Zagor aveva quindi raccolto attorno a sé un gruppo di guerrieri e insieme avevano sconfitto i giapponesi.
Minamoto, sconfitto da un nemico onorevole, si era poi tolto la vita nel classico suicidio rituale della filosofia del Bushido.
ANTEFATTO: La notizia della morte del principe Minamoto arriva in Giappone, dove sono rimasti gli ultimi samurai fedeli al principe sotto la guida del maestro Saigo. I guerrieri stanno per seguire il loro principe nel suicidio rituale, il Seppuku. Tutti tranne uno: il giovane Takeda.
Saigo obbliga Takeda a sottrarsi al rituale, per vendicare la morte di Minamoto, uccidendo l'uomo che lo aveva sconfitto: Zagor.
Solo dopo aver compiuto la missione affidatagli, Takeda potrà riappropriarsi della propria vita. Scegliendo lui se uccidersi o diventare un Ronin: un samurai senza padrone.
Dopo un lungo viaggio, Takeda sbarca a New Orleans e inizia la lunga traversata verso Nord che lo porterà nei pressi di Darkwood. Il racconto del viaggio si intervalla con il presente zagoriano attraverso alcuni flashback nei ricordi di Takeda.
Zagor e Cico tornano al rifugio, presumibilmente dopo la lunga traversata che li aveva portati addirittura in Islanda. Drunky Duck è lì ad aspettarli, dopo aver spazzolato la fornita dispensa di Cico per inciso, per consegnare loro una lettera dell'ingegner Robson: il più sfortunato costruttore di ferrovie che la storia ricordi.
Robson li prega di raggiungerlo in quanto non riesce a venire a capo di misteriosi sabotaggi, che stanno rallentando la costruzione della linea che deve collegare Saint Louis alla costa.
Nonostante le imprecazioni di Cico, i due amici si mettono in viaggio per Queensboro.
TEMPO PRIMA: Takeda si imbatte in un gruppo di cinesi che hanno intenzione di cercare lavoro alla ferrovia. Nonostante fra cinesi e giapponesi non sia mai corso buon sangue, il giovane si innamora della bella Jeng. I due intrecciano una relazione e anche Takeda si arruola fra i lavoranti alla ferrovia di Robson.
Per cui quando, tempo dopo, Zagor giunge in soccorso dell'ingegnere lo trova già lì ad attenderlo.
Zagor e Cico arrivano alla tratta ferroviaria in costruzione e conoscono due operai: Dashiell e Vincent.
Dai due hanno conferma che qualcuno sta sabotando i lavori della ferrovia, con una serie di incidenti altrimenti inspiegabili, non ultimo una piccola frana che aveva interrotto i binari. Ma i sabotatori non si fermano neanche davanti alle vite umane... e lo scopriremo subito!
Montati su un carrello ferroviario, superata la salita e imboccata una ripida discesa, i quattro si rendono conto che i freni del carrello sono stati limati e ben presto si bloccano. Zagor riesce ad evitare il deragliamento usando un piccone come leva per rallentare le ruote.
Un sabotaggio quindi che mirava ad allungare la lista di operai che avevano già perso la vita in quell'ultimo periodo.
Prima che Zagor incontri Robson, facciamo conoscenza di uno dei vigilantes assoldati da Robson per sorvegliare il cantiere: il messicano Carrizo. In un flashback apprendiamo che l'uomo si era già scontrato con Takeda. Insieme ad altri tre compari lo aveva aggredito mentre stava facendo un bagno con Jeng in un torrente, per abusare della ragazza. Solo Carrizo era riuscito a sfuggire all'ira di Takeda, che aveva affettato gli altri tre compari. Carrizo se n'era andato con la coda fra le gambe proferendo minacce di morte e il giapponese teme che la presenza del messicano non sia casuale e possa intralciare la sua missione. Per cui cerca costantemente di non farsi notare da lui, ma non ci riuscirà per molto.
Carrizo non tarda molto a scatenare l'ira di Zagor. Urtato per sbaglio da un lavorante cinese, si accanisce contro di lui colpendolo selvaggiamente. Zagor gli intima di smetterla ma l'uomo si rivolta contro di lui. Per cui finisce a spazzolare la terra con la faccia insieme a due altri vigilantes intervenuti in sua difesa.
La cosa si risolve pacificamente grazie all'intervento di Robson che riconosce i due amici. Felice di rivedere Zagor e Cico si dimostra però stupito alla notizia che loro sono lì su sua richiesta... Infatti Robson non è l'autore della lettera recapitata da Drunky Duck!...
Secondo lui, poi, nessuno degli assistenti si sarebbe presa una tale libertà.
Forse è stato Takeda a spedire la lettera per attirare Zagor sul posto o forse no, lo sapremo solo alla fine. Per il momento Robson incassa con sollievo la presenza degli amici che gli hanno tolte le castagne del fuoco in innumerevoli occasioni. I guai in cui si trova sembrano come al solito insormontabili. Per via dei sabotaggi, l'ingegnere ha accumulato un notevole ritardo sulla tabella di marcia, che prevede il ricongiungimento con l'altro tratto ferroviario, i cui lavori di costruzione sono diretti dall'ingegner Webster e dal suo assistente Dwight. Come uccelli del malaugurio i due si presentano nell'ufficio di Robson mentre sta dialogando con Zagor e Cico.
Webster non è molto comprensivo con il collega. Lo rimprovera di non aver fatto molto per fermare i sabotaggi nonostante abbia assoldato un buon numero di vigilantes e gli rivela che il proprietario della ferrovia, mister Adams, sta pensando di sostituirlo. Webster ha una teoria sui sabotaggi: secondo lui sono gli operai cinesi scontenti della paga: sia Robson sia Zagor non sono convinti: dopotutto sono spesso i cinesi le vittime degli incidenti...
Quasi a dimostrare questa tesi, un uomo corre in ufficio ad avvertirli che un'impalcatura sospesa su un ponte in costruzione ha ceduto, trascinando nel fiume tre operai cinesi...
Zagor si precipita con gli altri sul posto e si accorge che uno dei cinesi è ancora vivo: aggrappato ad una roccia scivolosa cerca di resistere alla corrente del fiume che lo sta strappando via.
Senza esitare Zagor si tuffa nel vuoto e dopo aver rischiato di rompersi le ossa sugli scogli affioranti riesce a raggiungere il povero cinese e a portarlo in salvo.
Takeda osserva la scena: la generosità e il coraggio del nemico non lo fanno dubitare della sua missione, ma lo riempiono ancor più d'orgoglio per l'onore di affrontarlo e sconfiggerlo.
Webster e Dwight non abbandonano il cantiere, ma restano per raccogliere le informazioni necessarie sull'andamento dei lavori per compilare il rapporto da consegnare a Mr Adams. Risulta ormai evidente che i due sarebbero ben felici che il cantiere fosse tolto a Robson, e si conquistano l'antipatia di Zagor, Cico e Robson.
Nel frattempo torna Bullock, l'assistente dell'ingegnere, che ha ispezionato il carrello sabotato. Il lavoro di limatura è stato lungo e laborioso: molto strano che nessuno dei vigilantes abbia notato qualcosa.
Zagor decide che è il momento di passare al contrattacco e va a tastare il polso ai guardiani di turno la notte precedente.
Kling, il responsabile dei vigilantes sembra estraneo al complotto e indica i nomi dei tre che erano di ronda la sera precedente: Parker, Red e Grimm, tutti intenti in una partita di poker dalla posta troppo alta per i contenuti stipendi che percepiscono.
Zagor li mette alle strette affermando che sono stati riconosciuti come i sabotatori da un fantomatico testimone.
Il bluff riesce e nella colluttazione che ne consegue Red e Parker vengono messi fuori combattimento, ma Grimm riesce a fuggire a cavallo.
Zagor lo insegue ma quando arriva alle montagne circostanti perde le tracce nel terreno roccioso. Continua comunque nella direzione che l'uomo sembra aver seguito.
Non sa che il suo piano ha funzionato alla perfezione: Parker, interrogato da Robson vuota il sacco e confessa che è stato proprio Grimm ad organizzare tutto, anche se ignora chi sia il vero mandante.
In questa convulsa situazione si inserisce un nuovo drammatico evento che riporta in primo piano Takeda e lo costringe ad abbandonare il basso profilo finora mantenuto.
Carrizo insieme ad altri due compari individua Jeng e la rapisce. Anche lui ha accettato di aiutare Grimm nei sabotaggi in cambio del liquido che gli serve per assoldare altri balordi per sopraffare Takeda, e ora ha dalla sua non solo Grimm ma altri due pericolosi pistoleri.
Zagor nel frattempo riesce a raggiungere Grimm e lo vede entrare in una caverna, dove Duncan, un altro dei vigilantes, sta facendo la guardia a Jeng, in attesa del ritorno di Carrizo che ha attirato Takeda in una trappola.
I cavalli dei banditi si spaventano al suo passaggio e Zagor è costretto ad uscire allo scoperto. I due si proteggono tenendo la ragazza sotto la minaccia di un coltello.
Zagor riesce comunque a sorprenderli ma un proiettile vagante colpisce Jeng...
Nel frattempo Takeda, tornato al campo, apprende con sgomento la notizia del rapimento della sua donna e si precipita al luogo del rendez-vous che Carrizo si era premurato di fargli conoscere...
Zagor riesce a fuggire dalla grotta portando in salvo la ragazza, ancora priva di sensi per la ferita, inseguito da Duncan, che però, rimasto solo, desiste dall'inseguimento preferendo attendere il ritorno di Carrizo e gli altri compari
La ragazza sanguina copiosamente ma la ferita non sembra aver leso organi vitali. Jeng riprende i sensi in tempo per avvertire Zagor della trappola in cui si sta infilando Takeda.
Carrizo sta aspettando il samurai, ma l'abilità del ragazzo è tale che riesce a sorprenderlo e dopo un paio di colpi gli punta la lama della takana alla gola. Purtroppo Carrizo è spalleggiato da un complice, che spunta da dietro una roccia e lo tiene sotto tiro con il fucile. Takeda non teme certo per la sua vita, ma ha bisogno di sapere dov'è Jeng e deve arrendersi.
I due complici lo conducono alla caverna dove si riuniscono con Duncan e Grimm. Qui scoprono che la ragazza è stata portata via da Zagor, - loro credono sia morta- .
I vigilantes cominciano a litigare. Grimm, al quale non interessano per nulla i propositi di vendetta di Carrizo, vorrebbe scappare subito, preoccupato perché Zagor ha scoperto che è lui il responsabile materiale dei sabotaggi al cantiere di Robson. Ha troppa paura di lui per fuggire da solo e decide di attendere che Carrizo sfoghi la sua rabbia su Takeda, e poi andare via tutti assieme dopo che l'omicidio del samurai sia stato consumato.
Carrizo vuole divertirsi a torturarlo a lungo prima di ucciderlo.
Takeda tenta di liberarsi, dopo aver appreso da Duncan che Jeng è morta, ma è legato troppo saldamente per aver ragione dei quattro uomini.
I vigilantes lo appendono al ramo di un albero, ma prima che Carrizo possa torcergli un capello, Zagor piomba sul gruppo e, dopo un violento scontro a fuoco uccide tre dei quattro vigilantes lasciando in vita il solo Grimm. L'uomo deve testimoniare e spifferare tutto quello che sa sul mandante dei sabotaggi alla ferrovia.
Fra l'altro salva la vita a Takeda che stava per essere ucciso da Carrizo e lo slega, ignaro che l'unico scopo della sua vita è quello di ucciderlo.
Takeda, sebbene turbato perché deve uccidere l'uomo che gli ha salvato la vita, non tentenna e, ripresa in pugno la sua takana, inizia un assalto contro Zagor tra fendenti e acrobazie.
Lo Spirito con la Scure è in svantaggio: conosciuta la verità sul samurai cerca di convincerlo a rinunciare all'odiosa missione e non usa la pistola che ha nella fondina per difendersi. Presto si trova in condizione d'inferiorità con il samurai che troneggia su di lui pronto a tirare l'ultimo fendente. E sarebbe così se non si facesse largo fra i cespugli Jeng, che, seppur ancora sanguinante, nonostante la stretta fasciatura che Zagor le ha applicato sulla ferita, riesce a far desistere l'amato dal suo intento.
Mentre il samurai la soccorre Zagor si lancia all'inseguimento di Grimm che ha approfittato della confusione per allontanarsi con i cavalli.
Il bandito imbocca la discesa che conduce dalla zona montagnosa fino a valle e Zagor per raggiungerlo è costretto a buttarsi a precipizio lungo i canaloni e le pareti rocciose, rischiando mille volte di cadere, fino a che non riesce ad arrivare su un costone roccioso sopra la pista, appena in tempo per balzare su uno dei cavalli e inseguire Grimm in un modo più canonico.
Non servirà a molto. Da dietro una roccia, un uomo spara una fucilata che colpisce in pieno il cavallo di Zagor e lo fa rotolare rovinosamente a terra con una violenza tale da perdere i sensi, almeno così sembra.
Chi è stato a sparare?
I mandanti dei sabotaggi naturalmente: l'ingegner Webster e il suo assistente Dwight
Zagor si riprende in tempo per sfuggire al colpo di grazia e lottando allo stremo riesce ad uccidere Dwight, ma si ritrova con un fucile scarico davanti a Webster che ha già il colpo in canna.
Lo salva Takeda, saldando il debito d'onore, che infilza l'ingegnere prima che possa sparare il colpo mortale.
La situazione in ogni modo non cambia. Il bushido non permette a Takeda di recedere dalla missione che gli è stata assegnata: è una questione d'onore.
Però il ragazzo è dannatamente furbo. Lui deve uccidere Zagor, ma potrebbe anche impiegare tutta una vita per portare a compimento la vendetta. Soprattutto ora che ha un altro scopo prioritario. Proteggere la sua donna e il bambino che nascerà.
Questo compito mette in secondo piano la missione precedente e non contravviene alla legge del bushido.
Takeda si allontanerà ringraziando Zagor per avergli mostrato e concesso un'altra strada.
Per quanto riguarda la vicenda dei sabotaggi, Grimm, rimasto solo, ci mette poco a confessare tutto. Webster lo aveva pagato per ritardare i lavori, per screditare Robson e diventare progettista capo e direttore dei lavori della ferrovia.
Per quanto riguarda la lettera che aveva condotto Zagor al cantiere, anche se non lo ha ammesso è stato lo stesso Takeda a scriverla, dopo aver ascoltato nei bivacchi serali i racconti delle gesta di Zagor e di come fosse accorso in aiuto di Robson ogni volta che l'ingegnere si trovava nei guai.
Una bella avventura raccontata con maestria soprattutto nella prima parte quando le vignette sono cadenzate con brani tratti da testi storici giapponesi, sul bushido e sull'arte della guerra. Molto ben riuscito il personaggio di Takeda intrappolato fra il cuore e la spada, fra sentimenti d'amore e riconoscenza e il freddo metallo della sua filosofia.
Molto dinamici i disegni che rendono ottimamente le numerose scene d'azione.
RIASSUNTO DEI SINGOLI ALBI:
Zagor 485 - Zagor 486 - Zagor 487