Il
Maxi Zagor 3 contiene le ultime due storie inedite disegnate
da
Franco Donatelli ed è un vero e proprio tributo ad un
disegnatore che ha contribuito a fare grande
Lo Spirito con la Scure.
Zagor e
Cico salvano due coniugi
Red e
Nellie,
nei guai per il ribaltamento della loro canoa.
Red racconta a Zagor della situazione terribile in cui sono costretti
a vivere i cercatori d'oro di
New Town. Oppressi dal dispotico
sceriffo
Angus Ward, che sottrae loro i proventi dell'estrazione,
e dalle scorribande di un pericoloso folle mascherato:
Cuoio Nero.
La strade di
Zagor e
Cuoio Nero si incrociano subito dopo
quando Zagor rinviene un'intera pattuglia di soldati, in scorta ad un
carico d'oro governativo, avvelenata ad una sorgente e si scontra con
il responsabile: il bizzarro vendicatore che vede nell'oro la causa di
tutte le malvagità e aberrazioni umane.
Seguito
Cuoio nero e il suo complice
Roy all'interno di
una grotta nel ventre di un vulcano attivo,
Zagor e Cico riescono
a sfuggire alla trappola che il folle aveva predisposto per loro: imprigionati
fra pozze di lava ardente.
Si dirigono così verso
New Town.
Lungo la strada fanno conoscenza degli sgherri di Ward, in procinto
di dare una lezione a
Mac Mady, un commerciante che faceva concorrenza
all'emporio di
New Town.
Nel frattempo
Cuoio Nero percorre la stessa pista e apre grossi
buchi fra le fila degli uomini di Ward.
Tom Farr, un ubriacone che si era rovinato al gioco, assiste alla
tortura di un complice di Ward,
Slade Cord e apprende la storia
del vendicatore.
Cuoio Nero era
Jeremiah Kelman: un pastore protestante della
comunità di
Clairville al quale
Ward, in realtà
un rapinatore di banche, aveva ucciso la moglie e lui stesso era rimasto
orribilmente sfigurato nel tentativo di salvarla.
La sua psicosi monomaniacale identificava l'oro come causa di tutti i
mali; per cui la sua smania vendicatoria aveva come bersaglio anche gli
incolpevoli cercatori e i soldati di scorta.
A
New Town Zagor e
Cico vengono catturati e rinchiusi
in prigione. Il simpatico
Tom Farr viene ucciso dagli uomini dello
sceriffo.
Ma la tranquillità e l'impunità di
Ward è
destinata a finire presto. La furia di
Cuoio Nero si abbatte sulla
cittadina e decima i pistoleros del bandito, che condivide la stessa fine
che aveva causato a sua moglie.
Cuoio Nero spira più tardi fra le braccia di
Zagor
e, finalmente sciolto dal peso della sua missione, gli chiede perdono.
Cuoio Nero, bislacco e demodè, febbricitante aureo-religioso,
è un cattivo da dimenticare e anche le sue origini sono abbastanza
banalotte, (proviamo a confrontarlo con Samael - l'angelo della morte
di Boselli). Ma la storia scorre bene ed è piacevole e le tavole
di Donatelli sono sempre fresche.
Se non sapessi che l'autore è un altro giurerei che fosse una storia
di vent'anni fa scritta da Toninelli.
Cicorabilia:
- Moretti ci ricorda che Cico è ancora bandito
dalla città di Harrisburg, capitale della Pennsylvania,
dove, insieme a Trampy aveva messo in piedi la truffa del mago
Tricornus ed erano scappati a gambe levate salvati solo dall'arrivo
di Zagor (Cico Cercatore D'Oro). Cico era famoso ad Harrisburg
per una sua personale interpretazione del monologo di Marcantonio
sul cadavere di Giulio Cesare. (Zagor 15-16)
- Entra subito in sintonia con il simpatico Tom Farr: la maniera
migliore di trasportare un barilotto di whisky senza stancarsi è
scolarselo tutto: parafrasando Tony Santagata - trasporto vino,
lo bevo e lo trasporto dentro di me!- pietra miliare della canzone
italiana....