Trama
Zagor e Cico salvano la vita ad un uomo destinato ad una morte atroce: Qualcuno lo ha sepolto fino al collo nel terreno.
L'uomo è in stato di shock e Zagor lo immobilizza e lo porta al forte, presumibilmente Fort Pitt, dove il dottor Stone riesce a sedarlo.
Sotto l'effetto dei tranquillanti lo sventurato riacquista la padronanza di sé ma, prima che possa raccontare la sua storia, è ucciso da un dardo avvelenato sparato da un misterioso piccolo indiano, che si dilegua nella notte.
Dai documenti in suo possesso si scopre che il morto era la guida di una carovana scomparsa.
Il comandante del forte afferma che è già la terza di cui si sono perse le tracce. L'ufficiale è particolarmente preoccupato perché sua nipote Norma sta per partire con la prossima carovana. Zagor lo rassicura promettendo di unirsi al convoglio quando giungerà nei pressi del rifugio.
Al rifugio, mentre Zagor sale su una piattaforma per scrutare i dintorni, Cico è rapito da altri indiani appartenenti alla misteriosa tribù: tutti di piccola statura e con un copricapo a forma di pipistrello. Qualche ora più tardi Zagor lo ritrova addormentato nella foresta.
I motivi del misterioso e rapido rapimento si scoprono quella notte stessa, quando Cico, sotto ipnosi, cerca di assassinare l'amico. Al suo risveglio il messicano non ricorda assolutamente nulla di quello che gli è accaduto e non può fornire alcuna indicazione utile.
I due si mettono quindi in viaggio per raggiungere la carovana. Il breve percorso si rivela più insidioso del previsto in quanto gli Uomini-Pipistrello lo hanno riempito di trappole: fosse piene di serpenti e pipistrelli vampiri.
Le trappole non riescono a fermare i due amici, ma li rallentano abbastanza da impedire loro di salvare la carovana, che cade in un'imboscata. Norma viene rapita e gli altri trucidati...
Zagor ode i rumori del combattimento ma giunge troppo tardi.
Non ci sono resti della carovana. I carri probabilmente sono stati inabissati in una profonda palude lì vicino, ma degli occupanti nessuna traccia.
Gli Uomini-Pipistrello piombano in massa su Zagor, che però non ha problemi a rintuzzare l'attacco, data la scarsa prestanza fisica degli aggressori. I piccoli indiani riescono però a portare via il messicano.
Il covo degli Uomini-Pipistrello è più vicino di quanto Zagor immagini. La tribù vive sulla cima degli alberi secolari della foresta, dove ha costruito una vera e propria città aerea.
Zagor scopre l'ingresso per la città: un gigantesco tronco cavo che all'interno nasconde una scala per raggiungere la chioma degli alberi.
Una volta scalato l'albero, Zagor è nuovamente assalito dagli Uomini-Pipistrello, che falliscono ancora una volta nel tentativo di ucciderlo.
A questo punto della storia entra in scena il protagonista: Marcus l'Uomo Volante. Ex-acrobata e illusionista del circo Comar, Marcus ha assoggettato al suo volere la misteriosa tribù e li ha convinti a depredare le carovane di passaggio, con lo scopo di arricchirsi e fondare un vero e proprio regno subaereo. Nella sua follia Marcus intende prendere Norma come sua regina.
Marcus è un avversario ben più coriaceo dei suoi piccoli seguaci. Grazie alla sua abilità nel volo planato, Marcus riesce a buttare giù Zagor dalla città aerea. Quest'ultimo perde i sensi per la caduta ed è imprigionato dentro un gigantesco tronco cavo. In un'altra camera del tronco è rinchiuso anche Cico.
Zagor risvegliatosi, utilizza una lancia per aprirsi un varco nel legno e torna alla carica.
Sfuggito all'ennesimo assalto degli Uomini-Pipistrello rinviene in un baule le prove dell'identità di Marcus. Ora che conosce le abilità particolari dell'avversario, incredibile acrobata e illusionista, può affrontarlo con sicurezza.
Attacca giusto in tempo per impedire che Cico venga lasciato cadere in una buca piena di coccodrilli (sic), per opera della incolpevole Norma, completamente assoggettata dalla volontà ipnotica di Marcus.
Nella buca finirà Tasko. lo stregone degli Uomini-Pipistrello e quel farabutto di Marcus spiccherà il suo ultimo volo in picchiata verso la terra, con le ali distrutte dai proiettili esplosi dalla pistola di Zagor.
Con la morte di Marcus i piccoli indiani abbandonano qualsiasi animosità bellicosa e ubbidiscono all'ordine di Zagor di tornare nella loro terra d'origine...
Anche Norma riacquista completamente la padronanza di sé...