Lungo preludio ungherese che ci introduce tre importanti protagonisti: quella romanticona di Frida Lang, Ylenia Varga affascinante e letale vampira e il conte, un po' broccolo per la verità, Manfred Moor, promesso sposo di Frida.
In America, qualche tempo dopo nella successione degli eventi, Zagor è invitato dal colonnello Korasi che vive a Swamp Crossing, insieme al fedele servitore e amico Samish Pasha.
Il colonnello arriva subito al punto: lui è lì per distruggere per sempre quello che rappresenta un'onta incancellabile per il suo casato: il barone Bela Rakosi.
Ma prima che i nostri amici possano anche formulare un piano vengono attaccati da Ylenia Varga e dai suoi farkaskoldoi. La contessa rapisce Korasi che vuole consegnare a Rakosi per ingraziarselo e stringere un'alleanza con lui. (apparentemente)
Nel frattempo Frida è giunta a Darkwood insieme a Janos, attendente di Manfred Moor, Imre, un giovane scampato al massacro ungherese, e Cane Pazzo, un indiano mohawk. Stanno cercando di salvare il Conte Manfred, rapito e irretito da Ylenia Varga che lo sta vampirizzando.
I due gruppi di cacciatori di vampiri si riuniscono e sferrano l'attacco a Blacktown: una città mineraria fantasma nella quale si è rifugiato Rakosi, protetto da un drappello di guerrieri Huron.
Alla fine Rakosi sarà sconfitto, dopo un turbinare di eventi, solo grazie alla provvida alleanza fra Zagor e Ylenia, che fugge. Frida tornerà in Austria, lasciando però il cuore a Darkwood, in compagnia di Korasi e Samish impegnati nella cura del giovane Manfred.
Rakosi sembra definitivamente morto, non credo che tornerà... Ylenia invece è bella viva, o meglio non-morta, e tornerà qualche numero dopo nella storia "la Dea della Luna", con la stessa coppia di autori.
Una storia splendida sia per l'intreccio della trama che per la forza dei numerosi comprimari, ognuno con la sua piccola tragedia e con intense motivazioni: da Korasi che deve purificare il nome del suo casato, a Ylenia Varga che deve vendicare la morte del suo amante e la condanna ad una esistenza buia e senza speranza, a Manfred che deve combattere la maledizione per amore della sua Frida, a quella romanticona di Frida che giunge in America per salvare il promesso sposo... ma soprattutto per rivedere Zagor che proprio non riesce a dimenticare, fino ad Imre, Samish, Janos, Cane Pazzo, Boris, la vedova Fairchild, tutti ricchi di sfaccettature.
In questa carrellata di personaggi, inevitabilmente Rakosi resta un po' in disparte, anche se tutta la sua malvagità esplode nel finale dove dimostra a tutti che sono sempre stati burattini nelle sue mani. Ancora una volta è proprio il suo delirio di onnipotenza a tradirlo nel momento del trionfo, frustrato dall'azione combinata di Ylenia e Zagor.
Una prova generale per la partenza di Dampyr. Lo spirito della serie futura lo ritroviamo tutto in questi tre numeri di Zagor: oltre all'importanza dei personaggi di contorno sopra citata, abbiamo anche le locazioni perfettamente ricostruite nei tempi e nei luoghi, lo studio della mitologia vampiresca nelle varie etnie, il lungo preludio in Ungheria prima della comparsa del protagonista assoluto, Zagor, la distinzione fra vampiri e arcivampiri o maestri della notte, l'importanza dei conflitti e delle guerre per la sovravvivenza dei vampiri...
