Zagor Index 301-400
A cura di Giampiero Belardinelli e Angelo Palumbo
Paolo Ferriani editore
Data uscita: febbraio 2005
prezzo: € 16,00
96 pagine in bianco e nero
Brossurato
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Fumetteria
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caratteristiche del quarto volume degli Zagor Index
Il Volume contiene le analisi delle 48 avventure della serie regolare che vanno dal n. 301 al 400 (da Testa di Morto a Il Ponte dell'Arcobaleno). Storie che segnano il passaggio di consegne dalla gestione Toninelli a quella del duo Boselli - Burattini.
L'analisi di ogni storia comprende un riassunto e un commento vero e proprio, dove gli autori Giampiero Belardinelli e Angelo Palumbo fanno emergere pregi e difetti, con l’inserimento delle eventuali citazioni, letterarie, fumettistiche o cinematografiche.
Inoltre, per ogni storia viene fornito un voto in stellette:
* Pessimo
** Scarso
*** Sufficiente
**** Buono
***** Ottimo
****** Capolavoro
Ogni scheda è correlata dalle NOTE, dove sono inserite curiosità di vario genere.
Il tutto arricchito dalla straordinaria grafica di Paolo Ferriani, che rende il lavoro agile e invoglia decisamente alla lettura.
Introduzione all'opera di Mauro Boselli
Per mille scalpi, ne abbiamo vissute di avventure insieme, in questi dieci anni e passa! Leggendo come primo, fortunato lettore, questo documentatissimo quarto index zagoriano, ho miracolosamente ritrovato intatti i colori, le suggestioni, le complicazioni e i colpi di scena delle avventure che ho scritto o contribuito a produrre dal 1991 in poi, prima come spalla del supervisore Renato Queirolo, poi come curatore in capo e sceneggiatore. Il libro che stringete tra le mani dovrebbe essere un volume di critica, ma è critica infervorata e calda, opera di due lettori appassionati come i bravi Belardinelli e Palumbo (questa volta manca l'altrettanto abile Priarone), perciò nelle sue pagine si respira l'aria frizzante delle solitudini selvagge e si assapora il sano gusto dell'avventura. Come un messaggio in una bottiglia, come una vecchia pergamena che parla di tesori (e che farebbe la felicità di Digging Bill), questo index degli amici Belardinelli & Palumbo mi ha fatto tornare la voglia di scrivere *ZAGOR!
Già i primi tre index erano stati per me delle fonti preziose a cui abbeverarmi, ma questo parla di noi, di me e di Moreno e di quello che abbiamo fatto insieme e che gli appassionati hanno generosamente chiamato Rinascimento zagoriano. Di più non avremmo osato sperare! Noi ci auguravamo appunto di rivitalizzare il nostro eroe preferito e ci siamo incontrati a mezza strada, uno, si dice, più legato al progetto del ritorno alle origini, l'altro più rivoluzionario e amante del rinnovamento. In realtà, a parte i differenti stili, questo dualismo alla Bartali e Coppi non è mai esistito. Io sapevo che Zagor aveva ancora delle grandissime potenzialità, ho puntato sull'avventura epica e sul senso del meraviglioso e ho avuto la fortuna di avere come collaboratore uno sceneggiatore che condivideva le mie scelte e che aveva Darkwood sulla punta delle dita. Personalmente ho sempre creduto nella supremazia dell'intreccio e dei buoni personaggi, nel piatto ricco, e mi fa piacere constatare, leggendo l'index, che, se ho a volte sbagliato (ma strappando anche in questi casi, pare, la sufficienza), l'ho fatto per troppa abbondanza. D'altronde sono fatto così: non sono avaro né di idee né di personaggi di contorno né di locations esotiche e spettacolari (e sia io sia Burattini siamo stati aiutati da fior di disegnatori!).
Spero che in un prossimo index si parli anche degli *SPECIALI, *MAXI e *ALMANACCHI, arrivati sull'onda del successo (non solo di stima, visto che la serie continua ad avere un rassicurante zoccolo duro di pubblico): anche questi extra, infatti, fanno parte del disegno complessivo e della continuity e non se ne può prescindere.
Mancano poco più di tre anni al n.500. Invito Belardinelli e Palumbo a mettersi al lavoro, perché voglio leggere l'index n.5. Io, da parte mia, ho ancora tempo per scrivere qualche nuova storia. Ho i cassetti pieni di spunti e Zagor è ben lungi dall'essere un eroe esaurito…
Speriamo che non siano esauriti i suoi sceneggiatori, umili cronisti delle sue mirabolanti imprese.
Mauro Boselli
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