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Le pagine sui fumetti in rete| cronologie e schede | Volto Nascosto

Scheda sul numero 11 in edicola di Volto Nascosto

scheda realizzata da Vittorio Sossi
ATTENZIONE: nelle sinossi troverete la trama della storia.
Le immagini sono proprietà dei rispettivi autori, sempre indicati, e utilizzate solo a scopo informativo.

Copertina
copertina di Massimo Rotundo
			© Sergio Bonelli Editore

Volto Nascosto n 11

collana: Volto Nascosto (miniserie 11 di 14)

periodicità: mensile

Data Uscita: agosto 2008

pagine: 100 (94 tavole)

prezzo: 2,70 euro

Titolo:
il prigioniero di Menelik

Storia:
capitolo 11: dove Ugo si mescola ai prigionieri di guerra nella speranza di riuscire a salvare l'amico Vittorio

editore: Sergio Bonelli Editore

Articoli: '800

copertina di Massimo Rotundo
© Sergio Bonelli Editore

La Storia

il prigioniero di Menelik

autori: Gianfranco Manfredi storia, Ersin Burak disegni, Riccardo Riboldi Lettering

Personaggi (in ordine di apparizione): Ugo Pastore Giovane contabile, Mohammed spia di Volto Nascosto, Monsieur Bonard uomo d'affari francese, Alberto Piana prigioniero italiano, Moltedo tenente e prigioniero italiano, Taitù regina etiope, Albertone generale e prigioniero italiano, Lemma fitaurari (comandante dei guerrieri), Volto Nascosto ribelle etiope, Vittorio de Cesari tenente e prigioniero italiano, Riguzzi tenente e prigioniero italiano, Wolde capo delle guardie di Taitù, Ras Vorcù capo etiope e trafficante, Giuseppe Latorna prigioniero italiano, Menelik II sovrano etiope, Nasibù predone

Sinossi

il prigioniero di Menelik

capitolo 11: dove Ugo si mescola ai prigionieri di guerra nella speranza di riuscire a salvare l'amico Vittorio

Mohammed scorta Ugo ad Addis Abeba dove sono tenuti prigionieri la maggior parte degli italiani, compreso Vittorio de Cesari.
Anche nella prigionia la disparità di trattamento fra ufficiali e soldati semplici è lampante. I primi possono godere addirittura di dimore sfarzose e un seguito di servitori, gli altri fanno la fame.
Ugo viene ospitato da Monsieur Bonard, un uomo d'affari francese che si vanta di essere un uomo di fiducia della regina Taitù, ma che forse aspira semplicemente a diventarlo. Qui Ugo conosce il soldato semplice Piana, che sbarca il lunario facendo il cameriere di Bonard: Piana lo indirizza dal tenente Moltedo, che però non ha notizie di Vittorio.

Moltedo gli racconta invece dell'adunata sotto l'obelisco di Axum e di come la regina Taitù, fiancheggiata come sempre da Volto Nascosto, volesse porre un freno a sanguinose rappresaglie, che avrebbero insanguinato ancor più a sua terra e soprattutto sarebbero state poco convenienti economicamente. Si stava prodigando infatti per avviare remunerative trattative con il governo italiano.
Anche in questo caso i privilegiti erano gli ufficiali, per i quali sicuramente gli italiani erano disposti a borsare un cospicuo compenso in denaro.
Nessuna pietà invece per gli Ascari, considerati da tutti traditori del popolo etiope, ai quali nella migliore delle ipotesi sarebbe toccata una tremenda mutilazione.
E come al solito nessuna notizia di Vittorio che non era con il gruppo.
Perché l'amico di Ugo era così diverso dagli altri? Solo per il suo carattere indomito, per la sua diatriba perenne con Volto Nascosto? O perché c'era sotto qualcos'altro? E cosa significa il sogno di Ugo durante il quale Volto Nascosto fa indossare a Vittorio la sua maschera, ma irta di aculei?
Niente di più ottiene dal tenente Riguzzi, se non il dubbio che durante la battaglia di Adua, fossero più persone ad indossare la maschera d'argento.

Nel frattempo Bonard, da perfetto uomo d'affari, cerca di scoprire il motivo per cui Ugo è ad Addis abeba, pianificando di inserirsi nell'affare come intermediario. Ugo rifiuta educatamente e fa di testa sua. Sfrontatamente si presenta davanti alla regina durante una cerimonia solenne. La regina che apprezza (e teme) l'intelligenza e la determinazione del ragazzo, fin dal loro primo incontro durante la stipula del trattato di Uccialli, (vedi Volto Nascosto 1), gli offre di accelerare i tempi in cambio di un favore personale: aiutarla a smascherare il comportamento disonesto di un ras, Vorcù, che approfitta della confusione istituzionale per il proprio arricchimento personale.
Ugo accontenta la brama di Bonard e si fa accompagnare da lui all'appuntamento.
Tra i pericolosi vicoli di Addis Abeba, Ugo impara un'altra amara verità. La miseria ha reso del tutto simili gli etiopi e i prigionieri italiani, entrambi pronti ad uccidere pur di sfamarsi, senza guardare alla nazionalità. Niente più amici e nemici ma solo miseri e ricchi.
Comunque alla fine del pericoloso viaggio, Ugo arriva da Vorcù e lo fa cadere in trappola.
La regina come ricompensa gli consente di vedere Vittorio almeno per qualche minuto.
Il giovane ufficiale è tenuto in una segreta tra topi e scarafaggi, in condizioni penose. Prigionia ben diversa da quella che gli aveva concesso Volto Nascosto. Cosa era successo per giustificare un simile cambiamento?
Ancora una volta Ugo si chiede perché Taitù ritenga Vittorio così pericoloso, e non manca ovviamente di rimarcare la cosa con la solita sfrontatezza, durante un banchetto ufficiale.
Taitù tollera ancora una volta questa mancanza di rispetto. Poco dopo apprendiamo che anche Menelik II è interessato al caso Vittorio de Cesari. In un dialogo sibillino lui e Taitù parlano del tenente come se la sua situazione non fosse quella di un semplice prigioniero di guerra. Alla fine Taitù rivela a Menelik che ha mandato Mohammed a recuperare Volto Nascosto, che si era ritirato nel numero scorso per via del progredire della sua malattia.

L'invincibile condottiero è quasi irriconoscibile tanto che quasi soccombe ad una banda di predoni, guidati dal feroce Nasibù, che non mostra nessun timore reverenziale per la maschera d'argento. Eppure anche in queste condizioni Volto Nascosto sembra indispensabile per Taitù e Menelik. Perché?
Non lo sapremo in questo numero. Mohammed lo raggiunge e gli riferisce l'ordine dei sovrani e Volto Nascosto obbedisce e volta il cavallo verso Addis Abeba.

Nel capoluogo Etiope intanto Taitù mantiene la sua promessa. Ha avviato le trattative per la liberazione degli italiani e soprattutto, per la gioia di Ugo, ha liberato Vittorio dalla fetida cella in cui era detenuto.
Per una curiosa coincidenza continua il gioco di identità. Vittorio si presenta attabarrato come Volto Nascosto, quando aveva abbandonato la maschera e si era presentato ad Ugo nel loro ultimo incontro. Un'altro particolare che turba il giovane romano.
Vittorio è felice di essere uscito di cella ma il suo unico pensiero non è la libertà prossima ventura ma l'ossessione per la maschera d'argento e il suo misterioso proprietario...

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