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Le pagine sui fumetti in rete| cronologie e schede | Volto Nascosto

Scheda sul numero 6 in edicola di Volto Nascosto

scheda realizzata da Vittorio Sossi
ATTENZIONE: nelle sinossi troverete la trama della storia.
Le immagini sono proprietà dei rispettivi autori, sempre indicati, e utilizzate solo a scopo informativo.

Copertina
copertina di Massimo Rotundo
			© Sergio Bonelli Editore

Volto Nascosto n 6

collana: Volto Nascosto (miniserie 6 di 14)

periodicità: mensile

Data Uscita: marzo 2008

pagine: 100 (94 tavole)

prezzo: 2,70 euro

Titolo:
Gli Eroi di Macallé

Storia:
capitolo 6: dove si narra della strenua difesa del forte e degli echi in Italia dell'epica resistenza degli assediati...

editore: Sergio Bonelli Editore

Articoli: '800

copertina di Massimo Rotundo
© Sergio Bonelli Editore

La Storia

Gli Eroi di Macallé

autori: Gianfranco Manfredi storia, Roberto Diso disegni, Riccardo Riboldi Lettering

Personaggi (in ordine di apparizione): Franchi sergente dell'esercito italiano, Faruk ascaro, Volto Nascosto ribelle etiope, Cafel fedelissimo di Volto Nascosto, Bathos fedelissimo di Volto Nascosto, Vittorio De Cesari ufficiale e nobile, Asmac ascaro, Giuseppe Galliano maggiore dell'esercito italiano, Eugenio Bianchi carabiniere, Mohammed spia di Volto Nascosto, Ejasu fedelissimo di Volto Nascosto, Ras Maconnen capo tribù etiope, Moltedo tenente dell'esercito italiano, Nasibù abissino, Cafel fedelissimo di Volto Nascosto, Andrea Costa onorevole, Ugo Pastore Giovane contabile, Marino anarchico amico di Ugo, Fassil ascaro, Prete della missione, Mohammed giovane spia di Volto Nascosto

Sinossi

Gli Eroi di Macallé

capitolo 6: dove si narra della strenua difesa del forte e degli echi in Italia dell'epica resistenza degli assediati...

continua l'assalto alla fortezza di Macallè iniziato nel numero scorso.
MACALLE' POZZI D'ACQUA, 8 gennaio 1896:
Nella notte Volto Nascosto attacca il presidio italiano ai pozzi d'acqua comandato dal sergente Franchi. Nonostante la strenua resistenza spazza via i nemici, lasciando in vita il solo sergente con il compito di riferire la notizia alla fortezza. E di portare un messaggio personale a Vittorio: una sfida a riconquistare i pozzi.
Vittorio però, per una volta, abbandona l'impeto e gioca d'astuzia. Camuffato da abissino, insieme ad Asmac, intende infiltrarsi nel campo etiope. Asmac gli spiega che la maschera dà a Volto Nascosto un carisma quasi divino per la sua gente. E in Vittorio si rinforza il desiderio di strappargli via la maschera per denudare la sua umanità.
Vittorio ed Asmac non hanno comunque bisogno di portare a termine la folle missione esplorativa. Scoprono per caso che Menelik sta facendo costruire ai suoi uomini lunghe scale. Ciò significa che si prepara a scalare le mura della fortezza.

Vittorio riferisce le intenzioni di Maconnen al maggiore Galliano, anche lui ormai snervato dall'assedio. Nel cortile della fortezza a poi modo di ammirare in azione il fortissimo carabiniere Bianchi, che si rivelerà una pedina fondamentale per respingere gli attacchi nemici.
Nella notte Mohammed porta la notizia dell'attacco imminente a Volto Nascosto, ancora bloccato a presidiare i pozzi. Però gli riferisce che lui non potrà parteciparvi. Volto Nascosto accetta la volontà di Maconnen...
Non va meglio a Vittorio che riceve l'ordine di attendere l'assalto all'interno della fortezza. De Cesari vorrebbero bloccare l'avanzata prima che le truppe di Menelik arrivino troppo a ridosso delle mura. Il tenente di artiglieria Moltedo è però convinto di poter piazzare i cannoni in posizione in breve tempo e sorprenderli con un fuoco a tappeto. Con minori rischi per tutti.

Purtroppo il pessimismo di Vittorio si dimostra più veritiero dell'ottimismo di Moltedo. Il primo assalto è massiccio e le prime linee fuori le mura cedono quasi subito. Moltedo nono riesce ad organizzare il posizionamento dei cannoni sugli spalti per tempo.
Vittorio alla guida di un drappello di cavalleria contravviene agli ordini ed esce fuori dalle mura per rallentare l'assalto e concedere il tempo indispensabile alla manovra del reparto di artiglieria.
L'incursione ha successo. Però il lato sud della fortezza è ancora indifeso. L'incompletezza del muro di copertura impedisce il trasporto del pezzo di artiglieria su quel lato, costantemente sotto il tiro dei cecchini nemici. E una colonna sta avanzando proprio da quella direzione.

Vittorio non si perde d'animo. Grazie alla sua abilità di tiratore riesce a sfoltire di qualche unità i cecchini appostati. Nel frattempo ha incaricato il carabiniere Bianchi di trasportare da solo il pezzo d'artiglieria lungo la rampa. Purtroppo l'ultimo dei cecchini riesce quasi a colpire il generoso militare. E Vittorio esce dalla fortezza per affrontarlo a viso aperto e porre fine all'incubo dei tiratori scelti. Nello scontro a fuoco Vittorio rimane a terra ma il pezzo di artiglieria è al suo posto e dalla fortezza le prime bordate frammentano la carica di cavalleria dal lato Sud. Per cui, quando le prime propaggini degli assaltatori arrivano a ridosso delle mura, sono già decimate e vengono spazzate via da una sapiente scarica di fucileria.
A completare il successo Vittorio si rialza indenne e raggiunge i compagni.
L'assalto guidato da Maconnen è fallito e Ejasu e Cafel si augurano che finalmente il comando delle operazioni sia affidato a Volto Nascosto. Però il misterioso predone sembra affetto da un inspiegabile e spossante morbo...

ROMA, 16 gennaio 1896:
Gli echi della battaglia e la solitudine del reparto della fortezza apparentemente abbandonato a se stesso infiammano le piazze romane, piene di gente che chiede una risposta decisa del governo, da troppo tempo fermo. Tanto che anche Marino, l'amico pacifista di Ugo, si lascia trascinare dal patriottismo. Però Ugo ha a cuore più la sorte del suo singolo amico che la preoccupazione per il disarmante quadro di inadempienza politica...

MACALLE', 17 gennaio 1896:
Il maggiore Galliano sconfortato per l'esaurimento delle scorte di acqua e per la mancanza di rifornimenti invia in missione Vittorio e i suoi uomini ad Adigrat. Devono consegnare un messaggio al generale Baratieri e chiedere a gran forza gli aiuti. Il maggiore ordina a Vittorio di consegnare a tutti i costi il messaggio anche a prezzo del sacrificio dei suoi uomini: un comando che purtroppo si rivelerà profetico.
Dopo un passaggio notturno senza problemi fra le linee nemiche, il giorno dopo, la pattuglia si imbatte in un villaggio completamente bruciato. Seguendo le tracce di una ragazza sopravvissuta, Vittorio giunge in una missione sperduta. Qui scopre una imbarazzante verità: un mese prima il generale Arimondi aveva sterminato gli uomini della piccola comunità per vendicare l'Amba Alagi. Poi la fazione avversa, razziatori delle truppe di Menelik, avevano completato l'opera di morte e razzia. Tanto che alla fine per non attirare più le funeste attenzioni delle forze in guerra, gli stessi superstiti, uno sparuto gruppo di donne e bambini, avevano dato fuoco a tutto quello che restava.
Vittorio è disgustato, non tanto dai predoni, quanto dal comportamento vigliacco di Arimondi. La guerra che tanto aveva idealizzato si sta rivelando sempre più sporca.
Ma lui stesso dimostra poco dopo di non dare peso alle perdite di vite umane. La spedizione viene circondata dalle forze preponderanti di Volto Nascosto e Vittorio non si arrende. Attacca il suo bersaglio, ottenendo quello scontro in troppe occasioni rimandato. Prima però che possa strappare la maschera che cela il suo viso, viene colpito da un sasso abilmente lanciato da Mohammed.
Volto Nascosto lo risparmia e Vittorio resta l'unico superstite del gruppo.

ROMA, 23 gennaio 1896:
Marino porta a Ugo la notizia che Macallè si è arresa dopo una trattativa guidata da Pietro Felter, emissario del re.
Ma fra i menzionati per valore non c'è il nome di Vittorio...

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