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Le pagine sui fumetti in rete| cronologie e schede | Zagor

Scheda sul numero 39 in edicola di Zagor

scheda realizzata da Vittorio Sossi
ATTENZIONE: nelle sinossi troverete la trama della storia.
Le immagini sono proprietà dei rispettivi autori, sempre indicati, e utilizzate solo a scopo informativo.

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Copertina
copertina di Gallieno Ferri 
			© Sergio Bonelli Editore

Zagor 39

collana: Zenith Gigante 90

periodicità: mensile

Data Uscita: settembre 1968

pagine: 100 - 96 tavole

prezzo: 200 lire

Titolo:
Odio!

Storie:
Odio! (lo spettro del passato - prima parte)

Note:
1- seconda apparizione di Hellingen
2- introduzione del personaggio di Fishleg

editore: Sergio Bonelli Editore

copertina di Gallieno Ferri
© Sergio Bonelli Editore

Le Storie

Odio! (lo spettro del passato - prima parte)

autori: Guido Nolitta storia, Franco Donatelli disegni, ? Lettering

Personaggi principali: Fishleg baleniere in disgrazia; Hellingen scienziato pazzo

Sinossi

Odio! (lo spettro del passato - prima parte)

Qualche manciata di numeri dopo la prima catastrofica apparizione, (Zagor 11 e Zagor 12), torna il nemico numero uno di Zagor: il folle professor Hellingen. Il personaggio resta dietro le quinte per tutto questo primo numero in una trama drammatica elaborata sapientemente da Nolitta.

L'inizio nella cittadina di Cleveland, sulla sponda meridionale del lago Erie, è però impostato alla comicità più classica con la consueta truffa di Trampy della quale fa le spese Cico. L'imbroglione vagabondo ha scoperto che gli indiani sono disposti a pagare a peso d'oro le scarpe calzate dai bianchi, non importa se dello stesso modello o no. Questa osservazione l'ha spinto ad architettare un metodo poco ortodosso ma efficace, per procurarsi le calzature, non importa se spaiate, da vendere.
Si apposta dietro le staccionate o sotto le finestre delle case imitando il verso di un gatto e aspetta semplicemente che il proprietario di turno gli tiri appresso una scarpa.
Espediente di facile applicazione che però provoca a Cico un paio di bernoccoli.

Il giorno dopo Zagor e Cico notano un assembramento davanti all'ufficio dello sceriffo Lobart. Un'importante spedizione astronomica al seguito del professor Bauer, sta per partire per i territori circostanti. Lo sceriffo chiede a Zagor se è disposto a fare da guida allo scienziato ma lo Spirito con la Scure si trova, suo malgrado, a dover rifiutare in quanto vuole tornare il più presto possibile a Darkwood - non immagina che già nell'avventura seguente sarà costretto ad un lungo periodo di lontananza dal suo regno: (sarà dapprima imbarcato a forza sulla Strega Rossa, incontrerà Manetola in Florida, Satko, smaschererà il fante di picche, affronterà l'Uomo Lupo, scoprirà la città nascosta, e di ritorno a casa dovrà affrontare la vendetta di Iron Man) -.

L'atmosfera serena viene però turbata da un avvenimento cruento quanto inspiegabile. Un paio di tagliagole assalgono Cico, che aveva scambiato la stanza con quella di Zagor, con il semplice intento di fargli la pelle. Una volta messi fuori combattimento i due, che si rivelano essere dei perfetti sconosciuti, confessano di aver ricevuto ben 500 dollari per fare la festa a Zagor, ma non riescono a fornire alcuna indicazione utile per risalire al mandante del tentato omicidio.
Archiviato lo sconcertante episodio, Zagor e Cico trovano un passaggio sul conestoga di Wilkes, colono con tre figli pestiferi a carico, che fanno infuriare il messicano. Ad un certo punto un tronco d'albero si abbatte sul sentiero, dopo esser stato tagliato a bella posta per ostruire la strada al carro. I quattro banditi mascherati autori dell'imboscata portano via i due amici, lasciando andare il colono.
Un'altra banda di sicari mandati per ucciderli. Questa volta i killer sono molto più efficienti dei loro predecessori. Zagor cerca di reagire ma viene colpito da un proiettile di striscio alla tempia e precipita in una scarpata. I banditi sparano un altro paio di fucilate al corpo in fondo al burrone, per sincerarsi di aver chiuso definitivamente la pratica, e poi scaraventano giù il povero Cico, che tenta inutilmente di vendicare l'amico morto e sviene per le conseguenze della caduta.

Al suo risveglio si trova davanti due guerrieri Mosolopea del villaggio di Haaruk. Gli indiani scoprono con sollievo che lo Spirito con la Scure è solo ferito e portano i due al villaggio. Mentre Zagor si riprende dalle ferite, Cico, nel tentativo di fraternizzare con la cultura nativo-americana, inanella una serie di esperienze spiacevoli. Il guaio più grosso lo combina quando. con il semplice scopo di scroccare una cena a base di tacchino ripieno, accetta l'invito della brutta ma simpatica Fior Di Zucca e dell'irascibile padre Antor-Ken: non sospetta minimamente che l'invito è un vero e proprio fidanzamento ufficiale e con raccapriccio scopre che gli scalpi dei precedenti pretendenti a Fior di Zucca, che non avevano onorato la promessa di matrimonio, sono in bella mostra alla cintola del fiero Antor-Ken.

Un evento inaspettato però mette in agitazione il villaggio e fa passare in secondo piano l'incauto fidanzamento. Una tribù di Ottawa ha invaso il territorio dei Mosolopea e cacciato i bisonti che assicurano la sopravvivenza della tribù. Tutti i guerrieri hanno indossato i colori di guerra e si sono radunati per fermare gli invasori.
Zagor, che si è ripreso pienamente dalle ferite, interviene per sedare gli animi e scopre che il capo degli Ottawa è l'amico Teseka, il villaggio del quale aveva liberato dal giogo di Hellingen e dalla minaccia di Titan

La sfortuna sembra abbattersi sulla piccola comunità di pescatori del lago Erie. Titan non è riemerso dalle acque nelle quali Zagor lo aveva affondato, ma un nuovo mostro imperversa fra i flutti. Dalla descrizione sembra una balena, anche se ovviamente Zagor non ha mai sentito parlare di balene che possano vivere nei laghi.
Il gigantesco mostro distrugge ogni canoa che osi avventurarsi a pescare e la tribù, priva del principale sostentamento, ha scelto di migrare per sopravvivere.
Zagor riesce ad ottenere una tregua: la posizione di Haaruk si ammorbidisce. Ospiterà gli Ottawa fino a quando Zagor non tornerà con la notizia che il mostro è morto o scacciato per sempre.

Non avendo un piano ben preciso, Zagor non aveva mai affrontato balene o presunte tali allora, come invece gli succederà in seguito, decide di cominciare le indagini proprio dal villaggio abbandonato di Teseka. Qui l'ultimo Ottawa ritardatario, un po' tonto ma molto svelto, che non si era accorto in tempo che gli altri stavano abbandonando l'isola ed era rimasto da solo, ruba la canoa ai due amici e li lascia ad imprecare sulla terraferma.
Recuperata la canoa sfondata, abbandonata dall'indiano, i nostri decidono comunque di affrontare il lago, e lo fanno di notte, in quanto sembra che il mostro prediliga le ore notturne.
Lo vedono. Una sagoma scura, enorme... che punta direttamente su di loro. La canoa si squarcia e si rovescia, lasciando i due naufraghi aggrappati al relitto. Inaspettatamente però, una barca si avvicina. Si sentono voci concitate a bordo ma invece dei soccorsi arrivano una paio di arpioni maldestramente lanciati, che si piantano sulla canoa rovesciata a qualche centimetro dalla testa di Cico... (continua)

Puoi trovare la trama completa della storia con tutti i luoghi e i personaggi a questo link nel mio sito Il Viaggio di Zagor

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