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Le pagine sui fumetti in rete| cronologie e schede | Zagor
scheda realizzata da Vittorio Sossi
ATTENZIONE: nelle sinossi troverete la trama della storia.
Le immagini sono proprietà dei rispettivi autori, sempre indicati, e utilizzate solo a scopo informativo.
Zagor 93
collana: Zenith Gigante 144
periodicità: mensile
Data Uscita: marzo 1973
pagine: 100 - 96 tavole
prezzo: 200 lire
Titolo:
VUDU!
Storie:
Vudu (Tempesta su Haiti) (seconda parte)
Note:
1- continua l'avventura ad Haiti con gli Zombi
editore: Sergio Bonelli Editore
copertina di Gallieno Ferri
© Sergio Bonelli Editore
1- Vudu (Tempesta su Haiti) (seconda parte)
autori: Guido Nolitta storia, Franco Bignotti disegni, ? Lettering
Personaggi principali: Guedé Danseur sedicente stregone vudu; Alan O'Keefe spietato fanatico religioso
1- Vudu (Tempesta su Haiti) (seconda parte)
Lo Scorso numero Zagor, Cico e Bosambo, in fuga dalla distruzione del fortino sull'isola di Britannia, nel quale sono periti i seminoles di Manetola, sono naufragati su una spiaggia isolata di Haiti. Soccorsi da alcuni seguaci del vudu, i nostri amici stanno ascoltando il sacerdote, Houngan, Tullius, che gli spiega il significato della cerimonia che sta officiando e la storia del misterioso culto religioso.
Tullius spiega che il vudu, nasce dalla mescolanza degli antichi riti tribali africani importati dagli schiavi deportati, i culti indigeni dell'isola e le influenze della religione cattolica introdotta dagli spagnoli. Per gli abitanti di Haiti, che conducono una vita di miseria e privazioni, cerimonie come quella che sta officiando sono fondamentali per mantenere in vita un barlume di speranza in quella magra esistenza. Gli adepti invocano i Loa, spiriti primordiali, affinché propizino una buona riuscita delle attività quotidiane.
La cerimonia sulla spiaggia serve ad ingraziarsi il Loa Agué, protettore della pesca e delle imbarcazioni. Consiste nell'offrire allo spirito il sacrificio di un animale e una serie di pietanze, rigorosamente di colore bianco, che il Loa mangerà attraverso i corpi degli officianti, impegnati in una danza frenetica prima di cadere in una sorta di trance.
La cerimonia inizia e Cico vede le succulente portate divorate dagli scalmanati ballerini, tarantolati dallo spirito del Loa. Qui ha un colpo di genio. All'improvviso anche lui è scosso da brividi irrefrenabili invocando il nome del Loa Agué, si guarda attorno e si tuffa sull'ultima pietanza disponibile: una specie di insalata. Il meschino non immagina che si tratta di una poltiglia di fortissimi peperoncini bianchi che gli mandano letteralmente a fuoco la bocca.
La simpatica parentesi viene bruscamente interrotta da una pioggia di fuoco. Un gruppo di uomini bianchi avanza sparando all'impazzata ferendo e uccidendo tutti quelli che si trovano a tiro. A comandarli è un proprietario terriero, Alan O' Keefe, soprannominato Ogùn-Inglès, lo spirito della guerra in lingua creola, che si accanisce con furia sui tamburi e gli altri oggetti sacri degli adepti del vudu.
La maggior parte dei seguaci riesce a fuggire indenne mentre Tullius viene messo in condizioni di non nuocere. Poi viene torturato da uno degli aggressori, Claude, a colpi di frusta: l'energumeno vuole estorcere un'importante informazione, dove è tenuto prigioniero il figlio di O' Keefe. Zagor non può rimanere indifferente a tanta violenza e spupazza un po' Claude e il resto della banda.
A calmare gli animi interviene O' Keefe che spiega le ragioni di un comportamento tanto violento: lui, il più grande piantatore dell'isola è stato preso di mira dagli adepti del vudu, prima con sabotaggi, malefici e intimidazioni poi con un'azione ben più grave: il rapimento di suo figlio, Ronny Boy, per sacrificarlo alle oscure divinità del vudu!
Quasi a sostegno di questa nuova versione dei fatti, Tullius si avventa contro di lui armato di pugnale, ma viene freddato dalle guardie del corpo del proprietario terriero.
Zagor è perplesso: il nuovo sviluppo delle cose sembra dar ragione ad O' Keefe, ma avverte che la situazione è più complessa e trova poco convincente la ricostruzione dei fatti. Proprio per indagare ulteriormente e, soprattutto per evitare ulteriori spargimenti di sangue, decide di accettare la proposta di O' Keefe di arruolarsi nel gruppo di mercenari impegnati nella ricerca di Ronny Boy. I tre amici vengono quindi ospitati nella piantagione dove possono finalmente riposare.
Al risveglio, trovano una bambola vudu con le fattezze di Zagor piantata con degli spilloni sulla porta della baracca. O' Keefe spiega loro che si tratta di qualcosa di più di un avvertimento. Sostiene che attraverso il piccolo simulacro i Bokor, gli stregoni che praticano la magia nera, possono provocare la morte della vittima dopo atroci sofferenze.
Quest'ultimo sviluppo non spazza via i dubbi sulla pericolosità dei fanatici religiosi. Zagor si trova fuori posto, in un'isola sconosciuta, con tradizioni millenarie a lui estranee. Sente che c'è ben più di un semplice rapimento in gioco, piuttosto una battaglia fra due diverse anime: quella atavica dell'isola e quella moderna dei colonizzatori bianchi incapaci di comprendere a fondo la natura stessa del luogo.
Come a voler dare una scrollata all'indecisione che lo attanaglia, un nuovo attentato viene perpetrato: al rientro nella baracca Bosambo viene punto da uno scorpione velenoso. Qualcuno ha messo nella stanza un'intera cesta piena dei pericolosi artropodi. Zagor riesce a trovare delle erbe per limitare l'effetto del veleno, ma Bosambo è costretto a rimanere a riposo per smaltirne gli effetti.
Dopo quest'ultimo attentato la decisione è presa: Zagor e Cico faranno parte del gruppo e parteciperanno alle ricerche di Ronny Boy.
L'occasione per entrare in azione non si fa attendere. Alcuni informatori rivelano che nell'Houmfo di Lorgina, una mambo del vudu, si sta per celebrare un'importante cerimonia. O' Keefe teme che la vittima sacrificale possa essere Ronny Boy.
Zagor propone di andare in avanscoperta ed eliminare le sentinelle per cercare di liberare il ragazzo prima dell'assalto. Invita però O' Keefe ad evitare gli spargimenti di sangue e a tenere a freno i suoi uomini, prima che lui non abbia fatto ritorno con il prigioniero.
Tutto va secondo i piani. Zagor elimina le sentinelle annoiate, che non sembrano pericolose o sanguinarie come gliel'avevano descritte, e riesce ad arrivare non visto nel santuario vudu di Lorgina.
Aggira il grande spiazzo in cui gli officianti stanno ballando e percuotendo i tamburi sacri, fra i quali l'Assoto, un grande tamburo utilizzato solo per le cerimonie importanti. Prima che possa entrare nella capanna che funge da santuario, però, arrivano i mercenari con a capo O' Keefe. Iniziano subito a sparare e la prima a cadere è proprio la mambo Lorgina, che preavverte la propria morte.
Zagor non può fermare il massacro, ma può impedire che qualcuno degli adepti si possa vendicare su Ronny Boy, sempre che sia lui la vittima dentro il santuario. Sfonda il tetto di paglia e scompare all'interno della capanna... (continua)
Puoi trovare la trama completa della storia con tutti i luoghi e i personaggi a questo link nel mio sito Il Viaggio di Zagor
Schede disponibili
Puoi trovare decine di schede sulle storie (intere non divise per numeri) di Zagor nel mio sito:
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