Osservazioni
Corno d'Argento è l'immagine speculare di MV. Indiano, raccolto dai frati ed educato alla religione cattolica. Lacerato e confuso nella sua doppia natura di falso messia e sciamano con il dono della visione. La sua pacatezza d'animo e l'aiuto di MV lo aiuteranno a sfuggire alla rete di Padre Sebastian.
 
 
 
 
 
Simpatico
(Pasquale Frisenda)
Posseduto
(Pasquale Frisenda)
 
Correlazioni
 
 
apparizioni
  • N°14 La storia di Corno d'Argento
Corno D'Argento

Corno D'Argento nacque nella tribù di Piccolo Tuono, fra i sioux Brulè.

La sua gente fu sterminata dai soldati e fu affidato al fiume dalla madre morente.
Raccolto dai frati fu educato secondo i dettami cristiani e tenuto all'oscuro della sua origine.

Corno D'Argento aveva però il dono speciale della visione e l'apparizione di sua madre gli rivelò il suo passato e gli indicò il suo futuro: predicare l'avvento di un nuovo messia che avrebbe riscattato gli indiani dalle vessazioni dei malvagi bianchi e insegnare al suo popolo una danza di pace, che ne avrebbe cementato l'unione: la danza degli spettri.

Il giovane indiano prese sul serio la sua missione e predicò ininterrottamente fra le tribù delle pianure fino a quando non si stabilì fra i piedi neri. Nella sua personalità divisa si inserisce la serpe del male, rappresentata sulla terra da Padre Sebastian e sul piano spirituale dai Mistai: gli spiriti malvagi.

Il misterioso padre Sebastian, direttamente agli ordini della longa manus di Hogan, voleva sfruttare il carisma del giovane indiano per causare una rivolta delle tribù delle pianure. Infarcito di iconografie e selezionati versetti biblici, Corno d'Argento vede le sue visioni di pace e di serenità tramutarsi in incubi dei quali stenta a cogliere il significato. Massacri dei bianchi malvagi ed invasori ad opera di indiani resi invulnerabili dai simboli della religione cattolica.

Il suo dilemma spirituale si ripercuote sul suo fisico già straziato dalla sua doppia natura. Solo l'intervento di Magico Vento riuscirà a strapparlo ai suoi demoni e restituirgli la sua serenità...
Manfredi, come ci spiega esaurientemente nella gazette vuole parlarci, nella finzione, delle origini della ghost dance: una cerimonia sacra che affonda le sue radici non solo nelle tradizioni indiane, ma nella commistione con la cultura e le predicazioni cattoliche.
Come compendio alle esaurienti note dell'autore puoi visitare le due pagine qui sotto: (ce ne sono molte altre in rete :) )

Navigazione