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Osservazioni
Quando l'uomo si lascia accecare
dalla sua avidità diviene schiavo dei Djinn. Scava, alimenta la sua
avidità, scava ancora, in un ciclo senza fine che lo rende un burattino
senza più un'anima.
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Bessik il cacciatore
(Josè Ortiz) |
Sornione
(Josè Ortiz) |
Leonino
(Josè Ortiz) |
La Bella Auska!
(Josè Ortiz) |
Correlazioni
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apparizioni
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Jurca: l'uomo dei gatti
Jurca è un uomo-leone. Uno dei figli di Moisar un'antica divinità orientale padre degli uomini e dei leoni. Moisar e i suoi Djinn, demoni d'odio e vento, sono stati imprigionati nel sottosuolo, per impedire che gli uomini diventassero schiavi senza cervello dei loro voleri. La storia di Moisar ce la racconta Auska una splendida maga zingara che aiuta Magico Vento a sconfiggere Jurca e i suoi gatti: fra i quali spicca il gatto nero Bessik nel quale trasmigra, nel finale, lo spirito del Djinn. Jurca è giunto a South Pass City per alimentare l'ingordigia degli uomini e spingerli a scavare ancora e ancora per cercare l'oro e liberare i Djinn racchiusi nelle viscere delle montagne. Dotato di magnetismo animale e di un aspetto minaccioso, Jurca riesce a manipolare senza troppi sforzi la volontà delle persone, rinfocolando la loro inesauribile brama di ricchezza. Si presenta agli abitanti della città nelle vesti di un innocuo gattaio con la scusa di liberarli dall'invasione dei ratti spaventati e stanati dalle continue esplosioni sotterranee. In queste vesti innocue tesse la sua trama. Una strana alleanza si frappone fra lui e il suo piano: Magico Vento, (Barban, il vento) e Auska. I due fondono le proprie conoscenze e riescono a mettere in pratica il rito che scaccerà per sempre il Djinn nelle profondità della terra e ucciderà Jurca. Storicamente questo non basterà a fermare la frettolosa e cieca voglia di ricchezza degli abitanti di South Pass City. Gli sforzi congiunti di Poe e di Esther McQuigg Morris, - donna realmente esistita come ci rammenta Manfredi nel numero del Blizzard Gazette -, per garantire lo sviluppo di South Pass City come polo turistico-commerciale saranno destinati al fallimento e la città sarà presto abbandonata con l'esaurimento delle miniere. La sua popolazione libera di sventrare altra terra e altre montagne agli ordini dei soliti affaristi che sono gli unici ad arricchirsi in questi frangenti. Curiosamente in questo mito mutuato dalle popolazioni dell'est, l'essere leonino viene visto come simbolo dell'ingordigia,- la lonza dantesca - . Come è successo dalle nostre parti per i lupi, quando un animale rappresenta una minaccia per l'attività e la vita umana viene generosamente dotato di attitudini negative inventate di sana pianta. L'arrivo di Jurca ricorda iconograficamente l'arrivo del diavolo a Mosca ne il Maestro e Margherita, (oggi citato per la seconda volta ma è troppo divertente), anche in quel caso in compagnia di un gatto nero, Behemot (un po' più grassottello di Bessik per la verità). Bessik è la copia sputata del mio gatto. Per fortuna io non sono la copia sputata di Jurca. Anche gli indiani d'America avevano i propri demoni nascosti nel sottosuolo. Se vi piace Stephen king dovete assolutamente leggere Desperation, un libro di qualche anno fa: gli scavi di una miniera liberano dalla sua prigione la divinità Tak che sconvolge le esistenze di un gruppo di viaggiatori nella cittadina di Desperation in Nevada. Vittorio Sossi |
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