Durante una serata indimenticabile fra caviale e champagne,
Cico compromette la gentile
Clotilde, cameriera della nobiltà austriaca.
Quando la donna, alla fine dell'avventura, viene a portare il conto e vuole mettergli la pastoia, il messicano, memore dell'eleganza con cui Zagor ha appena liquidato Frida, tenta di emulare l'amico.
Peccato che
Clotilde abbia poco da perdere né lignaggio, né gioielli, né castelli, e non voglia farsi scappare il pollo messicano.
Per liberarsi dall'amorevole presa sul collo,
Cico dovrà ricorrere ad una sonora martellata.
(VISTO in
La Radura delle Voci,
Zagor 116)