Molti
saranno sollevati per quello che è successo. E' un sentimento ignobile gioire per la morte di qualcuno. Ma pochi si rattristeranno per la morte di Millward: noto strozzino della nostra piccola comunità.
L'uomo teneva in pugno almeno la metà degli abitanti con il prestito ad usura e alcuni dicono che non si limitasse a questo, ma esercitasse la ancor meno nobile attività di ricattatore.
Difficile immaginare di individuare l'omicida date queste premesse... Ma allo sceriffo Graham il colpevole è stato servito su un piatto d'argento.
Lo scemo del villaggio.
Il ragazzone che la natura ha dotato di un fisico macisteo e di un cervello microscopico.
Elias Duff. Del quale i bambini si facevano scherno.
Elias del quale gli adulti temevano la possente mole.
Del quale si diceva anche che non facesse male ad una mosca, anzi che addirittura avesse il dono divino di parlare agli animali.
Ma del quale si conoscevano gli spaventosi scatti d'ira, sempre rivolti alle cose, che si frantumavano sotto i suoi colpi possenti, e mai alle persone che venivano sempre risparmiate dalla sua furia.
La mia esperienza di cronista mi impone di dubitare delle soluzioni facili, dei piatti serviti, anche di quelle evidenti. Lo sceriffo Graham è quasi morto sotto i colpi di accetta del gigante; se non fosse stato per l'intervento dei Cohen, che fortunosamente sono entrati nella case di Millward con lui.
Questo è vero, palese ed evidente.
Meno evidente è come abbia fatto lo strozzino a colpire con ben due proiettili il gigante, prima di venir affettato dalla lama dell'accetta, rivolta contro ossa e carne umana, invece che al legno a cui era stata destinata.
Forse non sono il solo a nutrire dei dubbi. Anche il giudice Hancock sembra pensarla allo stesso modo. Tanto da rispondere alle suppliche della graziosa sorella di Elias, Rita, alla quale la natura ha dato quello che a suo fratello ha tolto. Il giudice ha acconsentito alla richiesta della ragazza a visitarlo nel terribile penitenziario di Waterwall, a sud. Certo. Ad accompagnare la ragazza c'è lo stesso sceriffo che ha subito le ingiurie del fratello. Non credo che lei riuscirà mai a convincere Graham dell'innocenza di Elias.
Comunque non mi sento di biasimarlo. Ha un cicatrice che gli attraversa il torace a testimoniarne lo scoppio di violenza.
Ma il giudice Hancock sembra più bendisposto. Altrimenti perché avrebbe affidato la ragazza nelle mani del leggendario Zagor: lo Spirito con la Scure? Chi è costui... Un giustiziere? Un cacciatore di taglie? La sua mole potrebbe rivaleggiare con quella di Elias. Se ha preso a cuore la sorte dei due fratelli certamente il finale di questa storia non è ancora stato scritto...
Lo sapremo solo quando torneranno dalla loro visita al penitenziario... Ormai dovrebbero esservi giunti.
Il gruppo di evasi che tentò la fuga era composto di 7 persone. Ognuna con la sua storia personale: alcuni criminali altri vittime della malasorte e di un mondo ostile.
Samuel "Bimbo " Sullivan: voi che leggete i resoconti di questa mia indagine sulla leggenda dello Spirito con la Scure ormai conoscete quanta malvagità si nasconde dietro l'innocuo soprannome di Samuel Sullivan. Zagor aveva assicurato Sullivan alla legge e Bimbo aveva come unico scopo della sua miserabile vita la vendetta!
Neanche la situazione disperata in cui si trovava lo ha fatto recedere dal tentare di uccidere Zagor.
Elias Duff: difficile credere che questo gigante dal cuore di bambino potesse essere un assassino. Ma si sa che la gente riesce a guardare solo l'aspetto delle persone senza sondarne il cuore. Gli animali invece avevano fiducia di Elias. L'istinto suggeriva loro che anche Elias facesse parte del poetico e a volte crudele affresco della natura. Solo questa prova sarebbe bastata a dimostrarne l'innocenza.
Rolly: Al pari di Sullivan questo gigante era un vero criminale e non si faceva pregare due volte ad uccidere chi si stagliava sulla sua strada. Salvo poi fumarsi un bel sigaro alla sua salute!
La sua vita scellerata avrà fine durante l'attacco alla capanna dei pescatori.
Woodman: Anche Woodman aveva ben pocche attenuanti per la sua vita violenta. Anche lui non era altro che un assassino. un altro vero avanzo di galera. Come Bimbo e Rolly si sentiva superiore ad Elias e non sapeva guardare oltre le sue limitazioni e coglierne la bellezza dell'animo. E' stato il primo a cadere sotto le frecce dei cacciatori di evasi. Il suo sogno di libertà si è infranto subito!
Coffee: Coffee credeva che abbandonare gli Stati del Sud avrebbe fatto di lui un uomo libero. Amaramente si rese conto che tutti cercano di approfittare delle disuguaglianze solo per puro egoismo e profitto personale. La furia di sentirsi sempre e comunque uno schiavo, di capire di essere considerato inferiore solo per il colore della sua pelle, lo portò ad uccidere. Non volontariamente, certo: ma quando la tua pelle è nera non fa molta differenza.
Ferito a morte durante l'assalto alla capanna dei pescatori spese gli ultimi istanti di vita per rallentare gli aggressori e consentire ai compagni di fuggire.
Mc Nally: L'unico del gruppo a non aver mai ucciso nessuno. Mc Nally non era un assassino era un falsario, ma soprattutto Mc Nally era un poeta. Non che componesse versi propri, si limitava a declamare i versi degli altri. Di quei libri e quegli autori, magari morti da anni, ma che erano vivi e pulsanti nel suo cuore.
Per ogni occasione, anche la più triste aveva un verso, spirò con le parole di un antico poeta latino sulle labbra. Immaginiamolo a conversare con i poeti nelle volte celesti.
Jonathan Joyce: La verde Irlanda non era stata per nulla generosa con questo suo figlio, del resto è sempre stata una madre dura e spietata. Sin da piccolo Jonah, per un incidente del padre fu costretto a badare a se stesso.
L'America fu ancora più impietosa. Entrato in un giro di incontri clandestini di boxe, si ridusse a riscuotere i debiti per un boss criminale di New York. Fino a quando uno dei poveracci che aveva picchiato non morì.
A volte un errore può rovinare la vita di un uomo e Joyce avrebbe dato qualsiasi cosa pur di tornare indietro e fare ammenda. E Zagor gli concesse una seconda possibilità...
Sulla pista dei sette evasi non c'era solo Zagor. Molte persone avevano interesse a catturare gli evasi... e quasi tutti avevano interesse che non fossero ritrovati vivi!
Bryce: In testa agli inseguitori di Elias e degli altri evasi c'era il direttore Bryce. Non ci sarebbe nulla di strano, lui era il direttore del penitenziario e gli evasi erano sotto la sua responsabilità.
Ma Bryce condivideva un segreto con molta gente. Un segreto e un piano che contemplava la morte di Elias. Tanto che il direttore aveva personalmente ordinato al sorvegliante Ridge di rendere la vita del penitenziario impossibile per Elias, per accelerarne la sua morte.
Cosa significa Elias per lui? Che segreto era registrato nel cervello oscurato del giovane gigante? E soprattutto, cosa c'entrava Bryce in tutto questo? Aveva un interesse strettamente personale o doveva un favore a qualcuno?...
Lo sceriffo Graham: Il giudice Hancock ordinò allo sceriffo Graham, che aveva arrestato Elias, di accompagnare Rita Duff per un colloquio in carcere. Ma quali erano le vere intenzioni del giudice? Perché affidare Rita all'uomo che più di ogni altro aveva la convinzione di colpevolezza di Elias? Lo aveva colto sul fatto e aveva una spaventosa cicatrice a testimoniarne la furia inumana.
Era difficile credere, per chiunque, che lo sceriffo avrebbe cambiato idea!
O c'era qualcos'altro nella mente del giudice. Qualcosa che lo aveva spinto a chiedere l'appoggio di Zagor per proteggere la ragazza. E se così fosse, perché non si fidava pienamente dello sceriffo?
Quanah: Le motivazioni di Quanah erano solide e semplici. Un gruppo di evasi aveva trucidato anni prima sua moglie e i suoi bambini. Da allora Quanah aveva incanalato la violenza primigenia dei suoi uomini su un unico bersaglio:
Gli sciocchi che pensavano di poter sopravvivere alla palude e alla caccia per assaporare una libertà che non sarebbe mai arrivata. E compiva il suo dovere con la massima efficienza e crudeltà.
Un alleato prezioso per Bryce. Doveva essere stata una benedizione il massacro di Kaita e dei suoi figli per il direttore del carcere!
Ma se la verità era così semplice, perché Kaita tornava ogni notte a tormentarlo, cercando di comunicargli un'ALTRA verità?
Scrawl:
Frank Kipling, detto Scrawl, era a capo di una banda di tagliagole: Hurricane, Mule e Randy bramavano la violenza come l'aria che entrava nei loro polmoni
Ma qual era il suo collegamento con Bryce? Perché il direttore di un penitenziario doveva intessere rapporti così amichevoli con un furfante di quel calibro? Perché Bryce aveva mandato Scrawl e i suoi a fermare Rita e a cercare di farla desistere dalla sua ostinata ricerca di qualcosa che potesse scagionare suo fratello? Domande che troveranno risposta nelle prossime pagine in cui rammenterò i momenti più drammatici di questa frenetica caccia all'uomo.
Mentre
si avvicinano a passo sostenuto al penitenziario né Zagor né Rita immaginavano le vessazioni e i pericoli ai quali era sottoposto Elias quotidianamente. Per un motivo oscuro il direttore del carcere lo voleva morto! e aveva affidato al sorvegliante Ridge l'impresa, tutt'altro che facile vista la resistenza del gigante, di rendergli la vita impossibile e possibilmente cortissima.
In una occasione Ridge non aveva esitato, nonostante le proteste dei compagni, a cercare di farlo divorare dai coccodrilli della palude. Ma Ridge non poteva immaginare che Elias aveva un rapporto particolare con gli animali. Che mai e poi mai gli avrebbero fatto del male.
Fu così che il direttore del carcere passò ad un attacco più diretto. Simulare un tentativo di fuga di Elias in modo da poterlo abbattere senza supplementi di indagine.
Ma i compagni di Elias avevano preso a cuore la sorte del gigante e vigilavano su di lui. Non tutti per la verità. Bimbo Sullivan, Rolly e Woodman non facevano altro che prenderlo in giro e non avrebbero mosso una paglia per salvarlo.
Ma quando gli altri, Joyce, Mc Nally e Coffee, aggredirono il sorvegliante per strappare Elias alla trappola tesagli da Ridge, non esitarono a uccidere le altre guardie e ad unirsi al gruppo che non aveva altra soluzione che addentrarsi nella palude. Pur sapendo che immediatamente avrebbero avuto alle calcagna Quanah e i suoi cacciatori.
Zagor aveva avuto modo di vedere Quanah e gli altri partire per la caccia. E aveva avuto modo di sospettare che il direttore del carcere fosse inspiegabilmente in combutta con Scrawl, con il quale si era già scontrato nel villaggio di Peewee.
Gli evasi non avevano nessuna speranza. A meno che un alleato non si prodigasse per rallentare la spinta degli inseguitori. Chi altri se non il signore di Darkwood aveva l'abilità necessaria per muoversi silenziosamente nella palude come un indiano e riportare gli evasi in carcere prima che Elias perdesse la vita?
Nottetempo Zagor si allontanò da Waterwall, lasciandosi dietro Cico e Rita con le loro incertezze.
E ingaggiò una battaglia senza esclusioe di colpi con i cacciatori di evasi.
Grazie all'azione di guerriglia dello Spirito con la Scure, gli evasi riuscirono a guadagnare un po' di tempo e a raggiungere una capanna di pescatori; dove c'era una barca che poteva essere rimessa in sesto. Muovendosi con la barca avrebbero potuto sopperire alla conoscenza dei luoghi che avevano Quanah e i suoi uomini.
Ma gli indiani erano più vicini di quanto immaginassero. Nonostante il loro capo fosse stato ferito da Zagor, sotto gli ordini del gigantesco Makee avevano ripreso immediatamente l'inseguimento.
E quella capanna che aveva rappresentato una speranza e un rifugio si tramutò in una tomba per tre degli evasi: Rolly, Woodman e lo sfortunato Coffe!
Non
bastava la minaccia pressante degli indiani. Zagor doveva guardarsi anche dal desiderio di vendetta di Bimbo Sullivan. Aveva sperato che un barlume di intelligenza fosse rimasto nel criminale e che almeno per il momento avesse abbandonato le sue insane motivazini per l'interesse comune.
Ancora una volta Zagor dovette ricredersi. L'uomo che aveva progettato quel diabolico piano che aveva prostrato lo Spirito con la Scure più di ogni altro attacco, trasformare il pancione compagno di tante avventure in un rapinatore di banche con tanto di taglia sulla testa, era ormai accecato solo dalla voglia di veder crepare sotto i suoi occhi l'odiato nemico
E ancora una volta Bimbo Sullivan era quasi riuscito nella sua impresa!
Zagor era impotente davanti a lui nel mortale abbraccio delle sabbie mobili in cui erano precipitati e dalle quali lo avave lanciato via per salvare la pelle ad entrambi.
Ma proprio nel momento del suo massimo trionfo una freccia gli trapassò la gola e troncò il suo gutturale verso di vittoria.
Zagor fu salvato proprio dagli indiani che volevano il suo scalpo, dei quali riuscì a liberarsi abbastanza alla svelta.
Chiusa
la parentesi di Bimbo Sullivan il viaggio riprese, ma, prima che i nostri riuscissero ad uscire dall'intrico verde della palude, un altro tributo di sangue era richiesto.
Makee e i suoi avevano incalzato i sopravvissuti a stretta distanza e, grazie alla conoscenza dei luoghi, li avevano raggiunti; proprio dove la vegetazione si diradava per fare spazio alle dune sabbiose della spiaggia.
L'attacco fu improvviso e violento e Mc Nally fu ferito mortalmente. Spirò fra le braccia di Joyce con un ultimo verso sulle labbra. I nostri erano destinati a soccombere di fronte al numero degli inseguitori, quando accaddero due eventi inattesi.
Elias, lacerato nel vedere l'amico morire, scatenò il suo potere come mai aveva fatto precedentemente. Un nugolo di gabbiani si abbattè sugli inseguitori che, frastornati, indietreggiarono.
E Quanah, raggiunti i compagni e osservando esterefatto l'evento meraviglioso, trovò finalmente la verità nascosta dietro le manifestazioni oniriche di sua moglie.
Lascia volare chi vola con gli uccelli, queste erano state le parole pronunciate dallo spettro, e gli indiani ripiegarono alla ricerca di un'altra verità. Come scopriremo nelle prossime pagine
Nel
frattempo Zagor condusse i due sopravvissuti in un rifugio improvvisato. Fra le tavole marce di un relitto naufragato chissà quanto tempo prima.
Prima di poter fare qualsiasi piano o considerazione su come tornare al penitenziario, Elias ebbe una premonizione: Rita era in pericolo di vita!
Zagor prese sul serio le parole del giovane ritardato. Ormai aveva imparato che dietro la sua apparente incapacità di cogliere la realtà, si celava una percezione più raffinata e sconvolgente di quella che possono darci i nostri miseri cinque sensi.
Lasciò Elias alla custodia di Joyce, mossa avventata poteva sembrare, dopotutto l'irlandese era un evaso, ma Zagor aveva imparato a leggere nel cuore degli uomini, e corse in soccorso di Rita. Ma cosa era successo alla ragazza e a Cico? Lo scopriremo nella prossima pagina...
Rita e Cico erano rimasti nel penitenziario di Waterwall. La ragazza era preoccupata per la sorte del fratello: non solo per la ferocia degli indiani di Quanah, ma perché qualcosa nel suo cuore le suggeriva che di alleati in quella terribile situazione ce ne erano veramente pochi.
Anche se non avevano ancora le prove Bryce probabilmente conosceva Scrawl, l'uomo che l'aveva aggredita, una vera e propria intimidazione alla luce degli ultimi eventi, a Peewee. Cosa legava i due?
Quella sera stessa, con la complicità di Cico che distrasse il sospettoso sceriffo, fece per recarsi nell'ufficio del direttore per spiare nelle sue carte. Ma la cosa fu inutile. Bryce era a colloquio, come due cospiratori, con Scrawl.
La ragazza tentò di spiare i loro discorsi scoprendo che Bryce stava mandando Scrawl a sistemare i conti con Zagor. Ma, purtroppo venne scoperta.
Che fosse una donna in grado di badare a se stessa, e anche a suo fratello per il quale era una macdre più che una sorella, Rita lo aveva già dimostrato, ma che avesse tanta forza d'animo e determinazione era insospettabile per chiunque.
Riuscì ad avere la meglio sui due uomini, gorssi e robusti, e a fuggire con il cavallo di Scrawl, nel disperato tentetivo di raggiungere Zagor ed Elias.
Ma la banda di Scrawl era in agguato, e ora la priorità era raggiungere ed uccidere Rita!
La ragazza passò dei gran brutti momenti in balìa dei quattro assassini ma questi, ancora una volta, commisero l'errore di sottovalutarla e Rita non esitò, per difendersi, ad uccidere Hurricane.
Bryce vedeva che le cose non andavano per il verso giusto e decise di agire di persona. Per cui anche gli ultimi attori della vicenda che erano rimasti fra le sicure mura del forte, si avventurarono nella palude: e Cico li seguì.
Rita contattò il messicano e i due si riunirono. Ma le loro mosse erano spiate dall'ottuso quanto sospettoso Graham. Di fronte all'impossibilità di tirarlo dalla loro parte, Cico e Rita furono costretti a stordirlo prima di avventurarsi alla ricerca di Zagor e prima delle ultime e drammatiche rivelazioni che leggeremo nella pagina successiva.
Cosa
aveva rivelato Kaita al suo sposo, in sogno? Gli aveva suggerito che i colpevoli della sua morte non erano da ricercare fra i primi evasi come aveva sempre sostenuto Bryce, e Quanah si era ritrovato a domandarsi come aveva potuto fidarsi di quell'uomo. Il dolore per la scomparsa dei suoi cari gli aveva ottenebrato il cervello, privandolo di qualsiasi capacità di discernere fra la verità e le facili soluzioni.
Kaita gli aveva anche imposto di proteggere l'uomo che Volava con gli uccelli. Quell'uomo era Elias e quindi tutti quelli che lo accompagnavano non erano le prede da cacciare. Tutti quelli che lo volevano morto viceversa erano i nemici.
Fra questi, oltre a Bryce, per il quale si stava preparando un destino orribile persino a raccontarsi, c'erano sicuramente Scrawl e i suoi compari. Proprio quest'ultimo fu uno dei primi a cadere trafitto da una lancia e impietosamente lasciato come macabro trofeo infilzato su un tronco.
Con un insperato regalo per Zagor che finalmente vedeva il rapporto di forze un po' meno proibitivo.
Ma colui che Quanah voleva mettere alle strette era un altro uomo: Bryce. Probabilmente il cuore del sorvegliante rallentò non poco quando capì che lo spietato vendicatore, che aveva scatenato sugli evasi in fuga, si stava preparando per liberare tutta la sua crudeltà contro di lui.
Quanah, dopo aver abbandonato l'inseguimento di Elias, tornò immediatamente sui suoi passi e Bryce e i suoi sorveglianti si ritrovarono circondati in un isolotto che Quanah chiamava: isola dei serpenti. I serpenti però in questo caso conservavano ancora due gambe per camminare - inutili a dire il vero in questo caso. Non c'era nessuna possibilità di fuga, né posto dove fuggire -.
Bryce fu costretto a sputare la verità, arso vivo a fuoco lento sotto i cadaveri dei sorveglianti pietosamente uccisi in modo rapido eppure appesi come premi di una macabra cuccagna.
Durante la prima fuga di prigionieri da Waterwall, aveva capito immediatamente che quell'acquitrino che doveva smorzare ogni speranza di fuga, rappresentava un nascondiglio formidabile. Né lui né i suoi uomini erano in grado di muoversi e orientarsi nella palude di Canoochee.
Il rifiuto di Quanah di aiutarlo, un miserabile muso rosso che rifiutava di aiutare LUI Bryce il direttore del penitenziario, e l'inaspettata comparsa di Kaita e i suoi due figli, serviti come agnelli sacrificali, dall'intrico della vegetazione spinsero Bryce a quell'atto orribile di inumana ferocia che ora stava pagando. I familiari di Quanah caddero crivellati dai colpi di Bryce e dei suoi sorveglianti.
Nessun testimone, nessuna prova. Facile raccontare la verità più comoda. Ma qualcuno che aveva visto e subìto era tornato dall'aldilà per guidare la furia vendicatrice di Quanah contro il giusto bersaglio.
Ma la morte di Bryce lasciava aperti molti interrogativi. Cosa lo legava a Scrawl? e, soprattutto, perché o per conto di chi voleva a tutti costi la morte di Elias? Forse Scrawl era l'assassino di Millward e aveva agito per conto di Bryce stesso? Sarebbe stata una soluzione troppo semplice e la verità si dimostrò molto più complicata.
Se avete prestato attenzione cari lettori vi sarete accorti che abbiamo lasciato qualcuno dimenticato nella ragnatela verde. Qualcuno che compariva in questa avventura fin dall'inizio. Qualcuno che aveva avuto la malasorte di cogliere l'assassino di Millward sul fatto insieme a due preziosi testimoni, i Cohen, tanto da rimediarne una brutta cicatrice.
O forse dovrei dire qualcuno che aveva avuto la FORTUNA di cogliere un perfetto capro espiatorio sul fatto?
Ebbene si! L'assassino di Millward era l'insospettabile sceriffo Graham!
Graham era ricattato da Millward per la sua complicità con la banda di rapinatori di banche di Scrawl che Bryce stesso aveva fatto evadere da Waterwall per compiacere lo sceriffo.
Tutti i colpevoli in questa storia erano legati a filo doppio e quando quel filo è stato spezzato sono caduti tutti insieme come burattini, recisi dalla mano di quel fato che fino ad allora li aveva protetti.
Graham fu costretto a confessare dalla furbizia di Zagor che lo mise a confronto con l'unico vero testimone del delitto: Elias.
Graham fu neutralizzato non prima di compiere un'ultima malefatta; ferire il messicano che coraggiosamente aveva tentato di fermarlo. La palude di Canoochee ha richiuso il suo scrigno verde seppellendo nella sua insidiosa miscela di sabbia e acqua non solo tutti i responsabili dei crimini narrati ma anche e per sempre una spina nel fianco dello Spirito con la Scure: Bimbo Sullivan.
La Palude dei Forzati di | |
disegni | Mauro Laurenti |
storia | Moreno Burattini |
Waterwall | |
scheda | Vittorio Sossi |