... Zagor ha avuto la tendenza a sottovalutare
Samuel Sullivan, detto "Bimbo" per il suo
aspetto paffutello.
Bimbo Sullivan è un criminale in piena regola che si nasconde
dietro un aspetto all'apparenza innocuo.
Zagor conosceva da tempo Bimbo e si era sempre convinto che si limitasse
a trafficare chincaglieria con gli indiani e, al massimo, qualche
bottiglia di whisky di contrabbando. Tanto che non esitò a
salvarlo dall'aggressione di un paio di indiani ubriachi che lui aveva
imbrogliato e a lasciarlo andare.
Subito dopo, grazie ad un equivoco - Cico era stato scambiato
per lui dai complici -, si accorse dell'errore. Bimbo era un
tipo senza scrupoli che aveva abbandonato da tempo il commercio di
perline per il più redditizio traffico di armi.
"Bimbo" Sullivan non è un uomo che fa della riconoscenza
un debito d'onore. Qualche tempo dopo approfitta di un'occasione inaspettata.
Viaggiava in incognito su una diligenza per Lebanon insieme
all'ignaro Zagor, che aveva già i suoi pensieri perché
gli altri tre passeggeri erano tutte persone che gliel'avevano giurata.
Invece di lasciar correre e assaporare lo scampato pericolo, non esitò
ad agire subdolamente nell'ombra per assassinarlo.
Fallito il piano questa volta non poté evitare la galera a
Fort Lafayette, dove iniziò ad organizzare la sua evasione,
d'accordo con la famiglia dei Landon.
Ma il destino gli mise nuovamente i bastoni fra le ruote quando Zagor
fu convinto da Bat Batterton ad accompagnarlo a Windy
Cliff: una casa stregata che era la base di appoggio dei
criminali. Così Bimbo dovette marcire ancora per molto
tempo in galera, covando rancore.
Tanto che quando uscì dal carcere, molti anni dopo, non aveva
altro pensiero che vendicarsi di Zagor. E qui Bimbo
dimostrò di avere veramente un cervello fino. Non rischiò
assolutamente di affrontare Zagor a viso aperto ma preferì
colpirlo attraverso il suo più caro amico: il simpatico Cayetano
Lopez Y Martinez Y Gonzalez.... che trasformò in un bandito
ricercato in tutta la contea. E, ovviamente nello stesso tempo intascava
i bottini delle rapine alle banche che riuscivano solo grazie alla
complicità involontaria di Cico.
La storia di "Bimbo" Sullivan poteva finire così, con il delinquente rinchiuso a vita in un penitenziario dal quale non poteva fuggire. E così sembrava finire. Sullivan dopo vari trasferimenti è stato rinchiuso nel penitenziario di Waterwall.
Un vero posto da incubo. Circondato da paludi impenetrabili in cui non sono solo le radici delle piante a marcire soffocate dall'acqua, ma anche i corpi e le menti dei detenuti. Larve umane senza più possibilità di fuga.
Ma
Bimbo Sullivan non era un uomo che si arrendeva. Era troppo ottuso per arrendersi. E così colse immediatamente la possibilità di evadere, solo per ritrovare, in un capriccio del destino, ancora una volta Zagor sulla sua strada. E Bimbo Sullivan era troppo ottuso anche per capire che Zagor era la sua sola possibilità di sopravvivenza in quell'inferno d'acqua.
Invece di mettere da parte l'odio tentò per l'ultima volta di vendicarsi tentando di far sprofondare Zagor nelle insidiose sabbie mobili. Zagor, così, non potè salvarlo dalla freccia che gli squarciò la gola e spense per sempre il suo sprezzante sorriso di trionfo.
Ma ora vi racconterò del più grande successo di Sullivan, nelle pagine successive, di uno strano criminale e di un filtro diabolico...
Mi
chiamo Philemon Ninconpoop Packthread ma forse è meglio
che usiate il mio soprannome di Little Owl. Ho avuto la fortuna
di essere al fianco dello Spirito con la Scure in uno dei momenti
più bui e posso affermare con orgoglio di avergli salvato almeno
due volte la vita.
Chi meglio di me, che l'ho vissuta in prima persona, può raccontarvi
questa storia ingarbugliata?
Tutto è iniziato quando il bandito
"Bimbo" Sullivan ha contattato Cico, spacciandosi per
Aldous Dexter: un agente letterario.
Era riuscito a convincere il messicano a fornire i dettagli delle imprese
di Zagor in cambio di un lauto compenso. A patto che non rivelasse
nulla e lo seguisse per un paio di mesi a New York; in quanto
altri editori potevano essere interessati all'offerta.
Con una frettolosa e laconica lettera, tentato dal facile guadagno e
soprattutto da un periodo di riposo negli alberghi della grande città,
il messicano aveva abbandonato Zagor certo di tornare carico di gloria
e denari e di essere perdonato.
Non
immaginava certo in quale guaio si era andato a ficcare e quanti
grattacapi avrebbe causato. Non aveva minimamente riconosciuto, dietro
quella folta barba, quel delinquente di Sullivan. Eppure lo aveva incontrato
molte volte nel corso delle sue avventure al fianco di Zagor.
Se avesse immaginato quanto odio aveva accumulato nel corso di quegli
anni di prigione!
Era appena uscito di galera dove aveva fatto un incontro particolarmente
interessante.
Un compagno di prigionia di origine zingare, Dwight Mc Creesch, conosceva il modo di preparare un filtro in grado di annullare la volontà. Farselo dare con un ricatto fu cosa da poco; ma il piano imperniato attorno al filtro è stato degno di un cervello machiavellico. "Bimbo" sapeva che sarebbe stato quasi impossibile affrontare Zagor in uno scontro aperto, ma era consapevole della stima e dell'affetto che lo legava al piccolo messicano.
Inoltre era conscio che i due godevano di un credito e una fiducia illimitati nel circondario di Darkwood. Perché non sfruttare la popolarità di Cico per entrare senza problemi nelle banche? avrebbe messo su, in poco tempo un gruzzolo consistente e inoltre avrebbe gettato il giustiziere di Darkwood nella più profonda prostrazione. C'è da scommettere che, se tutto fosse filato per il verso giusto, Cico sarebbe stato ritrovato giusto in tempo perché il suo amico lo vedesse penzolare da una forca senza poter fare nulla per evitarlo.
L'unico punto debole del piano era che tutto doveva essere fatto nel modo più rapido possibile e questo li aveva esposti alla possibilità di individuare il loro covo.
Il loro modo di operare era semplice: schizzavano di paese in paese
prima che le notizie si diffondessero. Poiché non potevano portarsi
dietro le refurtive dovevano avere un covo equidistante da ogni obiettivo.
Vorrei poter dire che a questa conclusione sono arrivato io, ma è
stato tutto merito di Zagor che sa far fruttare il cervello e non solo
i pugni.
Ci precipitammo sull'obiettivo e, per fortuna , ci dividemmo.
Infatti Bimbo aveva previsto anche questa evenienza e intrappolò
Zagor in una rete. A quel punto il piano andava cambiato e "BImbo"
Sullivan uscì allo scoperto per raccontare al nemico la riuscita
delle sue macchinazioni e godere della sua impotenza per poi ucciderlo.
Devo
dire con orgoglio che se non fossi arrivato in tempo probabilmente avrei
trovato due cadaveri nella grotta. Il mio intervento, nonostante non
dei più felici, lo distrasse il tempo per consentire a Zagor
di intervenire.
Bimbo passò dei brutti momenti nella morsa di Zagor
e solo grazie alle suppliche di Cico quest'ultimo non si trasformò
in un assassino.
Il vostro Little Owl.
1000$.
Tanto ero riuscito a valere in pochi giorni. Niente rispetto ai 5000$
di quando ero conosciuto come la Belva del Messico, a Grunt
City, intendiamoci.
Però questa volta la situazione era particolarmente grave.
A Darkwood mi conoscevano tutti e ci vuole poco a passare dall'essere
amato all'essere disprezzato, quando si è un personaggio così
famoso.
E poi nella rapina a Grantsboro c'era scappato anche il morto.
Brrrr... Se penso a come sarei potuto finire senza l'intervento di Zagor!
Povero amico mio! quante ne ha dovute passare. Non solo l'avvilimento
e lo scoramento per il mio abbandono, ma anche l'ostilità di
persone che prima lo portavano su un palmo di mano.
Devo dire che quel farabutto di "Bimbo" Sullivan aveva
colpito nel segno: era riuscito dove nessun altro aveva avuto successo.
Ci aveva diviso.
Tanto che persino Zagor era giunto a dubitare della mia buona fede.
Fortuna
che qualcuno era ancora disposto a credere alla sua estraneità:
come lo sceriffo di Grantsboro che gli consegnò un lasciapassare
per ogni inconveniente.
Devo dire che, nonostante la solidità del piano di Bimbo, Zagor
ci mise poco a rintracciarci, ma quel farabutto aveva la fortuna dalla
sua e per ben due volte gli sgusciammo di mano. Se non fosse stato per
l'aiuto di quel vecchio e simpatico trapper, Little Owl, ormai
saremmo morti tutti e due e quel criminale avrebbe avuto la vendetta
per tanto tempo sognata.
Però
devo riconoscere che c'è una cosa che mi ha spaventato ancora
di più della forca.
La furia di Zagor.
Tutte le volte che ho visto il mio amico perdere il lume della ragione
io ero al suo fianco. Questa volta invece ero il bersaglio. Non ricordo
molto perché ero sempre intontito dall'influsso di quel filtro
malefico. Ma un paio di particolari li ho stampati nel cervello... o
dovrei dire nella mascella!
Ricordo vagamente quando ci sorprese mentre stavamo bivaccando e si
lanciò contro il mio complice barbuto!
E poi ricordo perfettamente, come se fosse oggi, quando mi diede una
strapazzata di quelle memorabili. Aveva tutte le ragioni visto che gli
avevo appena scaricato contro la pistola.
Devo
dire che dopo aver assaggiato i pugni del mio compare non riesco proprio
a capire come i vecchi nemici avessero sempre voglia di ritornare per
prendere nuove e sonore lezioni.
Assaggiare i pugni di Zagor è stata l'esperienza più indigesta
di tutta la mia vita!
Alla fine tutto andò bene e "Bimbo" tornò in
gattabuia e non ci diede più fastidio per molto ma molto tempo.
Ah. C'è una cosa che non ho mai capito... Perché "Bimbo"
Sullivan non aveva la barba negli avvisi di taglia?
C'è una regola fondamentale nei ritorni dei vecchi nemici, valida
in qualsiasi fumetto, storia o film. Che i nemici quando ritornano devono
giocoforza essere più potenti e l'eroe di turno deve trovare
sempre un nuovo modo per sconfiggerli. Ovviamente la crescita dei nemici
dipende dal gradino di partenza. Se pensiamo ad Hellingen che già
dal primo incontro aveva dalla sua un robottone alto qualche decina
di metri e conoscenze scientifiche quasi inimmaginabili! La seconda
volta oltre a Titan che tentava di riportare in vita aveva un sommergibile
degno del capitano Nemo. La terza volta una paio di battaglioni dell'esercito
e un sistema missilistico degno degli Stati Uniti. La quarta volta si
era alleato addirittura con potentissimi e "quasi" invulnerabili
extraterrestri. Tanto che la quinta e la sesta volta le soluzioni proposte
erano alquanto bizzarre. Mondi paralleli e un'improbabile alleanza tecnologico-magica
con Wendigo!
Per il nostro bambino la situazione è più semplice. Nelle
sue prime apparizioni Sullivan non è altro che un imbroglioncello
che scampa la prigione solo grazie alla buona fede di Zagor - anche
se si scopre che i realtà traffica in armi.
Ma già nella storia Un
Nido di Vipere mostra un sorprendente cambiamento che la dice lunga
sul caratteraccio del paffuto criminale.
Invece di mantenersi nascosto protetto dal suo travestimento e passare
inosservato fa carte false per assassinare Zagor.
Nella vicenda di Windy Cliff poi "Bimbo" Sullivan ha perso
tutto il suo apparente candore iniziale ed è un boss criminale
riconosciuto da tutti. Inoltre anche fisicamente diventa sempre più
possente e pericoloso tanto da lottare ad armi pari con Zagor.
L'apoteosi viene raggiunta poi con la storia presentata in queste pagine.
Io affermerei che se non del piano più astuto o pericoloso per
vendicarsi di Zagor, "Bimbo" si è reso protagonista
di quello che certamente gli ha procurato più dolore, separandolo
dal compagno di mille avventure e ripresentandoglielo nella veste di
criminale. Inoltre "Bimbo" ha dimostrato un acume non indifferente.
Se tutto fosse filato liscio poco gli importava se Zagor non avesse
saputo chi era stato l'artefice della rovina di Cico: una trappola in
cui cadono tutti nemici che devono alla fine confessarsi.
Pensiamo invece al povero Ben Stevens che, invece di sfruttare le abilità
di Ultor per arricchirsi manda addirittura una lettera a Zagor per tendergli
una trappola.
Proprio per questi motivi attendo con curiosità la nuova avventura
che coinvolge il "Bimbo" DOPO 20 ANNI!!! cosa avrà
elucubrato in questo lungo tempo in prigione e a che livello sarà
arrivato l'odio verso Zagor? A risentirci dopo questa avventura.
postilla del 06 luglio 2004:
Bimbo è tornato ed è definitivamente sparito dalla circolazione. Ucciso da una freccia nel suo momento di più grande trionfo, mentre si godeva il suo acerrimo nemico sprofondare impotente nelle sabbie mobili. E' stata una scelta azzeccata? io mi sento di dire di si, per due motivi.
Il primo è che Bimbo aveva raggiunto l'apice nella storia di Toninelli. Un delinquente di mezza tacca che ordisce un piano diabolico, che rischia di minare Zagor nel profondo dei suoi sentimenti di amicizia per il pancione messicano. Era difficile immaginare un suo ritorno che non fosse altro che una sterile vendetta. E probabilmente non sarebbe mai potuta essere più crudele che quella perpetrata colpendo Zagor per mezzo di Cico.
Il secondo è che Bimbo è un personaggio del passato di Zagor. Non più ripescato neanche da Nolitta. Ma qualcosa mancava a compimento della sua vita da criminale. Una morte degna. Non per mano di Zagor, intendiamoci, che raramente si fa artefice della fine dei suoi più ostici e ritornanti nemici. Né Timber Bill, né Ben Stevens, né Sam Fletcher sono morti per mano sua.
E neanche Bimbo. Che però ha l'onore meritato di una morte altamente drammatica e inaspettata a livello di quella del Re delle Aquile.
Addio Bimbo. Non ci mancherai!
Il Filtro Diabolico di | |
disegni | Franco Bignotti |
storia | Marcello Toninelli |
"Bimbo" Sullivan | |
scheda | Vittorio Sossi |