Il racconto su Titan , un automa di dimensioni gigantesche, probabilmente più di 100 piedi, dotato di sofisticati sistemi di comando a distanza e congegni per la visione a distanza, di una potenza distruttiva impressionante, è decisamente incredibile.
Sono andato, in compagnia di Cico, sul lago Erie per
cercare anche il pur minimo indizio; sono ormai passati più di vent'anni
dall'accaduto. Il capannone che conteneva Titan era andato
distrutto dall'esplosione, come pure tutti i macchinari di Hellingen;
ma Cico mi aveva assicurato che una gran mole di detriti era rimasta
a testimonianza dell'accaduto.
Non abbiamo trovato nulla. Neanche la minima traccia. Le immersioni nel lago non hanno dato alcun esito.
Stavo già per abbandonare il posto e archiviare il materiale e le
testimonianze raccolte come non attendibili, quando in una capanna
abbandonata di un vecchio pescatore Ottawa ho scoperto vari manufatti
che reputo estremamente interessanti.
Alcuni fogli di un blocco da appunti con degli schizzi su quello che a questo punto ritengo sia Titan: la firma in calce è quasi illeggibile ma posso immaginare che sia dello stesso Hellingen.
Frammenti e pezzi in metallo di giunture, manopole, plance, di cui ignoro la funzione ma estremamente sofisticate.
Un distintivo probabilmente governativo ma la cui dicitura mi è sconosciuta; a questo punto penso che l'assenza di prove sia da imputare ai servizi segreti e a qualche oscura manovra governativa.
Credo che mi imbatterò di nuovo in questa frangia sconosciuta dello stato americano: mi chiedo solo cosa significhi la scritta sul distintivo... Altrove
Questi sono gli stralci degli appunti, presumibilmente del professor Hellingen, che ho trovato fra le rovine della base sul lago Erie.
Spronato dalla lettura di Robert Short sono stato a trovare il professor Antonino Zichecco premio ignobel per la fisica 1975-2000 e gli ho rivolto alcune domande:
Professore lei ha letto la documentazione. Secondo lei è possibile costruire un automa di quelle proporzioni?
Ragazzo mio tutto è possibile. Il genio dell'uomo non conosce limiti. L'unico problema è trovare i fondi necessari ad una impresa del genere. I fondi sono stati sempre il problema fondamentale della mia vita. Io avrei potuto costruire un automa grande il doppio e con un design più moderno. Avevo in mente Claudia Schiffer non so se mi spiego...
Si... Ma... Per quanto riguarda la propulsione. Sappiamo che Hellingen non poteva contare né sui moderni carburanti né su propellenti più efficaci quali l'idrogeno liquido o l'energia atomica...
Mbè, a quanto ho letto quel ragazzo era molto avanti negli studi e aveva scoperto l'energia elettrica e molte altre cosucce. Io penso che abbia adottato un propellente ecologico in quanto non mi risulta che Titan emettesse scarichi nocivi. La polpa di pomodoro credo fosse il propellente giusto.
Polpa di pomodoro?
Si con la giusta proporzione di peperoncino calabrese è un ottimo carburante . Io lo uso per la mia macchina!
Ehm. E per quanto riguarda la struttura. Secondo lei quale materiale era in grado di fornire la giusta stabilità, leggerezza e resistenza ad un colosso di quelle dimensioni?
Sicuramente il caramello glassato! Duro, e resistente ma estremamente malleabile alle alte temperature. Certo c'è il problema delle mosche ma in quei climi freddi dei grandi laghi è un inconveniente secondario.
Professore credo proprio sia il caso di andare. Qual è il pulsante per chiamare l'infermiere? Questa stanza imbottita comincia a farsi opprimente.
Che avventura corpo di mille balene!
Devo dire che da quando ho varato la Golden Baby ne ho passate di tutti i colori soprattutto quando era coinvolto quel marcantonio di Zagor ma quel pazzo di Snellingen o come diavolo si chiamasse era una vera e propria tempesta incontrollabile.
Lanterne senza fiamma, raggi misteriosi, diavolerie con cui riuscivi a vedere a distanza... E poi quella nave che andava sott'acqua, corpo di mille balene! Mai avrei pensato di vivere abbastanza a lungo da vedere una cosa del genere.
Ma la cosa più impressionante era quel gigante di acciaio! Vederlo sorgere dalle acque... Non mi vergogno a dire che mi vengono ancora i brividi!
Quel pazzoide ebbe un mezzo colpo quando Zagor riuscì ad affondare contemporaneamente Titan e la sua nave sottomarina: il Nautilus. Però non per prendermi dei meriti fui io ad accopparlo con un bel lancio di arpione. Avevo in corpo una sete di vendetta per quei tre poveri ragazzi affogati a causa di quel pazzo! Il mio primo equipaggio, erano così giovani e sprovveduti...
Sono il colonnello Perry ufficiale medico in stanza a Fort Pitt e più volte i miei destini si sono legati a quelli di Zagor un uomo, mi sia consentito dire eccezionale. Spesso inoltre mi sono trovato a gestire situazioni che coinvolgevano un altro uomo eccezionale di intelletto superiore: il professor Hellingen. Vorrei tralasciare i miei coinvolgimenti con il professore precedenti a quelli di un'avventura che tutti stentano a credere o ricordare.
- il dottore si alliscia nervosamente la barba-
Una storia un po' particolare di cui ho un ricordo fumoso quasi evanescente: in quel periodo ero in preda ad un'agitazione febbrile. Stavo lavorando sui macchinari salvati dalla furia dei Mohawks sul monte Naatani e avevo un impellente bisogno di portare a termine un compito: riattivare Titan, il mostruoso automa creato dalla mente geniale del professor Hellingen!
Ricordo di essere quasi riuscito nell'impresa e di averlo visto risorgere dalle acque del lago Erie: Ricordo che aspettavo con ansia l'arrivo di Zagor e poi tutto si fa indistinto. Ho visto la morte dei miei amici, ho visto una guerra di portata spaventosa e poi... Poi...
- il dottore ha un mancamento. Penso non sia il caso di andare avanti con l'intervista. Caro lettore spero che capirai che la testimonianza del dottor Perry, certamente un uomo dai trascorsi medici gloriosi è da prendere con il beneficio del dubbio. Non dimentichiamo che il buon dottore ha passato un lungo periodo in un manicomio e forse non è del tutto guarito...-
Fratello bianco io posso parlarti solo della prima volta che lo spirito maligno è apparso sulla terra. La seconda volta io e la mia tribù fuggimmo. Noi non siamo guerrieri, non più; ma neanche il più forte dei guerrieri poteva combattere Titan.
Solo Zagor riuscì a sconfiggerlo... Ma anche Zagor è uno spirito!
Erano venuti uomini bianchi, malvagi, che ci avevano costretto a soddisfare le loro richieste.
Avevano fatto costruire una enorme capanna, e ci avevano detto di circondare il villaggio con una enorme palizzata. Noi avevamo obbedito; quelli di noi più temerari non erano mai più tornati al villaggio.
Noi nascosti dietro la palizzata sentivamo la terra tremare come se un bisonte gigantesco camminasse paziente.
Poi un giorno arrivò Zagor e tutto cambiò lui e il suo piccolo amico riuscirono a sconfiggere gli uomini malvagi e ad addomesticare lo spirito maligno.
Il prezzo da pagare fu grande; resterà sempre nella mia memoria fino a quando il mio corpo invecchierà e la mia mente vacillerà la testa del mostro che si erge sulla nostra debole palizzata, e i piedi del mostro che calpestano le nostre capanne, la mia gente, il mio villaggio.
Per questo quando tornarono gli uomini malvagi noi fuggimmo;
non si può affrontare uno spirito maligno: solo un altro spirito ha potuto combatterlo... lo spirito con la scure.
Titan di | |
disegni | Gallieno Ferri |
storie | Guido Nolitta Tiziano Sclavi |
Titan | |
scheda | Vittorio Sossi |