Dopo aver sistemato il Fante di Picche avevamo lasciato Corbin e ci eravamo diretti a nord, per tornare in Pennsylvania, guidati dall'infallibile senso dell'orientamento di Zagor. -io posso orientarmi con la sola osservazione delle stelle, del sole o del muschio che si trova sui tronchi- diceva ...
In un piccolo avamposto militare ai piedi
dei monti Shenandoah il granduomo dovette fare ammenda.
Avevamo infatti sbagliato di gran lunga strada. Caramba y carambita,
il senso dell'orientamento di Zagor ci stava portando al polo
sud!
Fatto sta che per ritornare sulla pista avremmo dovuto valicare i
monti attraverso lo Stormy Pass. Cosa che il tenentino ci sconsigliò
vivamente perché ci saremmo trovati davanti alcuni miei colleghi
di forchetta: magri e famelici lupi.
Il grande Zagor non era tipo da farsi intimorire da quattro
cuccioloni e quindi si decise per una partenza.
Io
feci di tutto per assicurarmi una adeguata scorta
di viveri in quello scalcagnato fortino in cui anche i soldati erano
magri come i tronchi della palizzata.
Devo dire che fui un po' incosciente. Si sa che il freddo può
portare ad un calo degli zuccheri e quindi riempii la cartucciera
con zuccherine pastiglie di liquirizia.
Ebbi
di che pentirmene amaramente quando fummo circondati
dai lupi. Freddo e denti ringhianti ecco tutto quello che ricordo
di quella esperienza. Avevamo trovato rifugio in una caverna quando
attorno a noi, dagli scheletri innevati degli alberi spuntarono occhi
rossi e zanne. Non so quanti fossero ma il mio pensiero volò
subito alla Santa Vergine del Pilar.
Ci salvammo per pura fortuna grazie alla paura che ci aveva messo
le ali ai piedi ci precipitammo giù per il pendio.
Vedemmo un uomo che per tutta risposta ci scaricò addosso il
fucile.
Il perché di quello strano comportamento ce lo spiegò
una famiglia dove trovammo rifugio: i Marwick.
Il paesino era terrorizzato da un mostro.
Un uomo lupo.
In data odierna è stato rinvenuto il cadavere di
William Chaney orrendamente straziato. L'ottava vittima. L'ottavo
lutto che colpisce le nostre famiglie. Si invita la cittadinanza a
non contravvenire al coprifuoco, a non uscire di casa e soprattutto
a non allontanarsi dal villaggio nelle ore seguenti il crepuscolo.
Non è il caso di creare allarme nella popolazione. Conviviamo
con i lupi da più di cento anni e conosciamo bene la loro pericolosità
quando sono in preda alla fame. Circolano alcune voci infondate sulla
presenza di individui affetti da licantropia. I nostri avi giunsero
in queste aspre montagne dall'Europa centrale con il loro carico di
credenze e superstizioni. Adesso noi siamo cittadini americani e dobbiamo
abbandonare le paure insensate.
L'esimio dottor Stubb, il noto studioso che ci ha onorato della
sua presenza, ritiene responsabile delle uccisioni un lupo solitario
di stazza superiore alla norma.
Da domani tutti gli uomini validi saranno organizzati per battute
di caccia all'animale.
Non è il caso di lasciarsi andare ad isterie medievali.
Devo
dire che dopo il racconto dei Marwick ho cominciato a
pensare che non saremmo più tornati a Darkwood. Caramba!
Zagor sembra avere una bussola nella testa e va a sbagliare
direzione proprio per infilarsi in un paese in cui c'è un mostro
famelico!
Ero effettivamente un po' agitato: Zagor, da buon irlandese,
non aveva mai sentito parlare dell'Uomo Lupo ma io, con tutta
la gente che avevo incontrato prima di lui, di chiacchiere sull'argomento
ne avevo sentito parecchie! Fu così che quando intravidi l'ombra
del cane da guardia della simpatica famiglia mi precipitai a nascondermi
nella dispensa distruggendo tutta la loro scorta di miele: che famiglia
paziente!
Comunque
ci recammo a visitare quello che sembrava il Signor-So-Tutto:
il dottor Stubb che viveva in una casa isolata su una collinetta
Il dottore era una persona simpatica e affabile e veramente un esperto
in materia: aveva libri e libri solo su lupi e uomini-lupo.
Ci rassicurò ampiamente dicendo che non c'era nessun motivo
di credere che lì a Stormy Pass ci fosse un liconfropo
o come diavolo si dice.
Tornammo fiduciosi e rincuorati dai Marwick a dare la buona
notizia.
A questo punto successe un patatrac. Stavo portando gli avanzi
della cena a Doggy, il simpatico cagnolino dei Marwick,
quando mi ritrovai davanti una creatura che sembrava partorita
dall'inferno. Era un uomo, camminava su due zampe, ma in lui non c'era
più nulla che lo rendesse attribuibile alla nostra razza
Pieno di peli, con zanne lunghe quasi come quelle di un puma e uno
sguardo che rispecchiava solo il desiderio di uccidere.
Non so come ho fatto a non morire di paura mentre mi mordeva sulle
stecche che Marwick mi aveva messo sul braccio rotto!
Zagor non volle credermi e si lanciò all'inseguimento
di quello che reputava essere un lupo.
Ma si dovette ricredere. Quella creatura sembrava troppo forte persino
per lui e la paura l'aveva come paralizzato.
Se non fossi arrivato io con il fuoco della torcia ad allontanarlo
credo che il mio povero amico avrebbe avuto la peggio.
Seguimmo le sue tracce e indovina dove ci hanno portato? Alla casa
dell'esimio dottor Stubb.
Ancora una volta il dottore ci imbonì e ci convinse che quello
che avevamo visto era solo suggestione
Fu così che mentre Zagor si stava riprendendo dalle
ferite io acconsentii, pazzo, ad accompagnare il dottore a raccogliere
un po' di fiori di aconito sull'altopiano.
Puoi immaginare lo spavento quando mi giro e vedo il pacifico dottore
spiluccare qualche fiore in un'atmosfera di placida campagna e mi
giro un momento dopo per vedere un mostro assetato di sangue che si
sta ricoprendo di peli e strappando i vestiti.
Fortuna
volle che Zagor aveva trovato per
caso il diario segreto del dottore e l'aveva sfogliato scoprendo la
terribile verità. Esisteva veramente un uomo lupo a Stormy
Pass e aveva morso Stubb trasformando anche lui in un nuovo
uomo lupo!
Il dottore, che probabilmente non ci stava più con la testa
anche nella sua forma umana con i baffetti, era rimasto Stormy
Pass nella speranza di trovare una cura per la sua condizione,
noncurante di tutti i poveretti che andava squartando sotto la luna
piena. Inoltre sapeva del rischio che stavo correndo...
E non si ricorda neanche quando c'è la luna piena!
Testa fra le nuvole.
Comunque il buon dottore è precipitato pace all'anima sua e
di tutte le sue vittime.
L'uomo
lupo è sempre stato uno dei miei mostri preferiti. Sarà
perché sono nato in un paesino di montagna e giocavo nei boschi
e le nonne e i nonni raccontavano la storia degliu lupu menaru
come si dice dalle mie parti (monti simbruini ai confini con l'abruzzo).
Fatto sta che quando le ombre si cominciavano ad allungare nel calar
della sera, qualsiasi forma indistinta, nascosta dai tronchi poteva
essere iù lupu menaru ( o iù bobbu,
una specie di orco) e ci costringeva a fughe precipitose.
Così quando mi è capitato fra le mani questa storia di
Zagor me la sono divorata, letta e riletta, fino a consumarla.
Allora mi ponevo pochi problemi sui perché e i percome e mi stuzzicavano
appieno i disegni che si susseguivano sulle pagine. Anch'io allora credevo
ingiustamente che i lupi fossero gli animali più pericolosi del
creato, stando ai racconti dei pastori, sebbene nessuno che conoscessi
fosse mai stato aggredito o, peggio, sbranato da un lupo, (cosa che
non si può dire dei cinghiali, oggi molto più pericolosi).
Accettavo quindi di buon grado che nei film e nei fumetti chiunque avesse
la sfortuna di trasformarsi in lupo dovesse per forza tramutarsi in
una belva assetata di sangue; (ricordo una bellissima serie marvel pubblicata
sul Corriere della Paura).
I lupi mannari di allora nel cinema, fonte di ispirazione per Nolitta,
erano più o meno dei Jeckill e Hyde: buoni di giorno,
più o meno torturati dalla loro maledizione, e cattivi di notte
con la luna piena.
Però devo dire che questo dottor Stubb li batte tutti.
1) Non è un disgraziato qualunque ma uno studioso, forse il migliore
del suo campo, del fenomeno;
2) Si imbatte in un lupo mannaro e lo lega alla carlona tanto che questi
si libera, lo morde ed è costretto ad ucciderlo;
3) non gli viene minimamente il pensiero che, come avrebbe dovuto sapere,
anche lui potesse a quel punto trasformarsi;
4) non gli importa niente di tutta la gente che squarta ma continua
imperterrito a cercare una cura, (bastava chiudersi a chiave o in gabbia
nelle notti di luna piena, tanto nella sua forma lupina non è
che ragionasse molto e con quegli artigli non ce lo vedo a forzare serrature!);
5) A completamento dell'opera prende il povero Cico e lo invita
ad un picnic su un altopiano isolato e si accorge solo quando si leva
la luna che quella sarebbe stata una notte di luna piena;
6) pensate a quello che poteva combinare il buon dottore se fosse stato
un cardiochirurgo!
Comunque i film di allora erano tutti così...
Solo negli anni ottanta il ruolo dell'uomo lupo si è rinvigorito
con un paio di film storici: l'ironico un lupo mannaro americano
a Londra di John Landis e l'inquietante l'ululato
di Joe Dante.
Il primo si ricorda piacevolmente per l'umorismo e la prima eccezionale
trasformazione e il secondo per l'originale trovata di una comunità
in cui tutti sono Licantropi (tema ripreso in una divertente
storia di Martin Mystere).
Per la poesia e la fotografia vorrei ricordare anche In Compagnia
dei Lupi, favola di cappuccetto rosso in cui i lupi sono solo una
metafora degli uomini: violenti e ingordi.
Negli anni '90 finalmente, nel noiosetto Wolf con un invecchiato
Jack Nicholson, si restituisce dignità al lupo affermando
che solo i cattivi diventano belve assetate di sangue e che quindi la
malvagità appartiene tutta all'uomo che si trasforma.
Ma questa è storia recente; Zagor avrà poi a che
fare con licantropi al servizio di cattivoni veri come Rakosi, dalla
fisionomia più moderna e anni '80 mutuata dai film citati, ma
che non sono altro che cani da guardia e non hanno il fascino di un
Long Chaney Junior...
L'Uomo Lupo di | |
disegni | Franco Donatelli |
storia | Guido Nolitta |
l'uomo lupo | |
scheda | Vittorio Sossi |