Tre convogli militari partiti da Fort Nash sono stati assaliti
da predoni indiani e gli avamposti settentrionali sono privi di rifornimenti.
Il colonnello Brent di Fort Winter, che aveva
già chiesto aiuto a Zagor per le diserzioni dell'avamposto n°
11, (rif. Prigioniero nn°
37/38) invia Zagor in missione, come consulente per studiare percorsi
alternativi.
La situazione all'arrivo al forte si fa subito frizzante per la presenza
del sergente Cannon, il simpaticone che aveva avuto
un brutto rapporto con Zagor e Cico, quando si facevano chiamare Zagrosky
e Martinez nell'avventura precedentemente citata (rif.
Prigioniero nn° 37/38).
Il sergente si rivelerà più simpatico e sensato di quanto
sembri, a differenza del tenente Dern che dimostra di essere
ottuso fino all'inverosimile e un'antipatia istantanea per i due civili,
dei quali non sopporta l'ingerenza nelle questioni militari.
Il colonnello Blackwell viceversa si dimostra abbastanza bendisposto
nell'ascoltare i consigli di Zagor sul percorso da intraprendere
per il convoglio successivo.
Nel frattempo un oscuro figuro si aggira nel forte: Dismal che
va via dopo aver origliato i dettagli del percorso.
Grazie al traditore del forte e all'incoscienza di Dern tutti i soldati
del convoglio vengono massacrati, tranne Cannon e il tenente stesso.
Incredibilmente Zagor viene accusato da Dern, quasi folle,
e condannato a morte frettolosamente da Blackwell. Perché?
Perché Dern è un mentecatto e Blackwell
è d'accordo con i razziatori che tengono i contatti con lui attraverso
Dismal.
Zagor viene fatto evadere da Cico e riesce a risolvere
la faccenda grazie all'appoggio incondizionato di Cannon e al
poco plausibile rinsavimento di Dern.
Una storia abbastanza noiosa nella quale alcuni particolari, quali il
comportamento di Dern, risultano veramente inaccettabili.
Vittorio Sossi