La storia inizia con un antefatto lontano dieci mesi e in un luogo molto lontano da Darkwood, la Mesa Sacra in pieno territorio Navajo. Gli indiani delle praterie nascondono una misteriosa pietra nera dotata di incredibili poteri.
Dark Moon, un potente sciamano, ruba la pietra sterminando i guerrieri di guardia e Coltello d'Argento, lo sciamano incaricato di custodire l'oggetto.
Nakai, capo navajo che aveva già incontrato Zagor in precedenza, storia La Strega della sierra, albi 357/359, riceve da Masewi, stregone Hopi, l'incarico di recuperare la pietra.
L'azione si sposta a Darkwood, dove una pattuglia dell'esercito viene attaccata da mostruosi guerrieri indiani apparentemente invulnerabili alle pallottole, che fanno strage dei soldati.
Tempo dopo a forte Henry, Madder, l'unico scampato alla strage, racconta a Zagor e al comandante del forte l'episodio. Sebbene questi sia scettico, Zagor ricorda di aver già avuto a che fare con un guerriero invulnerabile: il suo vecchio nemico, l'eschimese Eskimo, che aveva subito l'influsso di misteriose radiazioni in una grotta. (vedi Zagor 224/226)
Il Tenente Prince viene incaricato di scortare la carovana di Todd Donahue, per evitare altri attacchi degli indiani ribelli, invulnerabili o no che siano.
Zagor decide di affiancare i soldati nella missione.
E questa si rivela una mossa previdente. Nella notte la spedizione viene assalita dai giganteschi indiani che dimostrano ancora una volta di essere inattaccabili alle pallottole. Non solo. La trasformazione li ha resi anche incredibilmente forti tanto da resistere agli assalti di Zagor.
Quando le sorti dei coloni sembrano volgere al peggio, Zagor si rende conto che il fuoco riesce a penetrare la dura scorza degli invulnerabili. L'attacco viene quindi respinto, sia pur con pesanti perdite.
La carovana ripiega a Fort Henry e Zagor può riferire al comandante della veridicità della leggenda. Prince dal canto suo, sembra molto interessato alle applicazioni militari della scoperta, nonostante gli invulnerabili si siano dimostrati mostri senza cervello. La torbida guida Lear si offre di seguire Zagor in cambio di un congruo compenso.
Molti Occhi racconta a Zagor la leggenda degli Ulthai:
Tempo addietro un meteorite precipitato al suolo aveva raso al suolo una fetta della foresta. Gli Hidatsa si erano precipitati a vedere il misterioso fenomeno ed erano stati assaliti da uomini e animali trasformati in esseri folli, feroci e invulnerabili, dai vapori scatenati dall'evaporazione dell'acqua a contatto con il meteorite rovente.
Per fortuna anche gli Ulthai, questo il nome che la fervida immaginazione dei nativi aveva dato loro, avevano i loro punti deboli: occhi, fauci e soprattutto il fuoco.
Gli indiani abbandonarono in fretta l'area del disastro.
Fino a quando un pescatore si accorse che gli effetti della trasformazione si erano arrestati.
Individuato il cratere da impatto, ne era venuto fuori con la misteriosa Pietra Nera, la stessa rubata all'inizio da Dark Moon.
Il consesso dei capi e degli sciamani aveva deciso di avvolgere la roccia in una pelle di orso bianco e conservarla nella Mesa Sacra, lontano da qualsiasi fonte di acqua che potesse trasformarsi, con il contatto, nel vapore venefico.
Zagor presenzia quindi un affollato consiglio dei capi alla radura della piccola acqua, nel quale si organizza un gruppo di assalto per sottrarre la Pietra Nera a Dark Moon. Ne fanno parte fra gli altri Tonka, Tumak sakem dei cayuga, e Freccia Spezzata un giovane Tuscarora che aveva seguito suo fratello Alce Fiero, fino al covo degli invulnerabili: un cono tronco di vulcano chiamato la Rupe Cava.
Zagor guida quindi il drappello all'assalto del covo di Dark Moon...
I guerrieri scelti delle tribù di Darkwood e non solo, si infiltrano all'interno della Rupe Cava e hanno prendono posizione, mentre Zagor e Nakai si introducono nel villaggio per strappare la Pietra Nera a Dark Moon.
Il villaggio è popolato dagli stupidi ma invincibili Ulthai e da guerrieri normali ancora non sottoposti alla metamorfosi.
Purtroppo l'arrivo del cambio della guardia mette in allarme il villaggio e Zagor non riesce a strappare la Pietra a Dark Moon.
Iniziano così una serie di furiosi scontri dentro e fuori il villaggio, nei quali gli invulnerabili si dimostrano fin troppo vulnerabili ai tiri di precisione mirati ad occhi e fauci, e alle frecce incendiarie imbevute di petrolio.
Tanto che, dopo aver bruciato e infilzato il grosso degli avversari, Zagor e Fascia Rossa, riescono ad impadronirsi della cassetta con la Pietra Nera.
Ma Dark Moon e Alce Fiero, il fratello di Freccia Spezzata, si infilano in un cunicolo fra le rocce e spariscono. Troveranno rifugio e sussistenza nel villaggio di Puma Giallo.
Molti Occhi indica a Zagor l'unico modo sicuro di distruggere la Pietra. Gettarla nella lava bollente del vulcano attivo più vicino: il Saskatoon (visto in Maxi Zagor 9)
Un drappello con i principali protagonisti, Cico compreso, si incammina quindi attraverso la via più breve per il vulcano: la Nube dei Morti. Un acquitrino melmoso zeppo di sabbie mobili. Un posto dove sarebbe difficile sfuggire all'agguato degli Ulthai.
Sebbene i nostri siano convinti di averli spazzati via, non sanno che Dark Moon ha messo da parte i quindici migliori: ancora più grossi e scemi degli altri.
Puma Giallo, il doppiogiochista, lo informa del percorso, e Dark Moon scatena la furia dei bestioni contro il drappello di Zagor. Anche questa volta gli Ulthai si dimostrano per nulla invulnerabili e riescono solo a ferire Fascia Rossa.
Tumak resta con lui mentre gli altri proseguono il viaggio.
Nel frattempo converge verso il Saskatoon anche un gruppo di soldati guidati dal tenente Prince, che vuole assoutamente impadronirsi del segreto della Pietra Nera per creare un esercito di invulnerabili (il sogno di ogni comandante: soldati che non pensano). Per questo ha sguinzagliato la guida Lear, che vuole solo i soldi, che è riuscita a sapere tutto quello che era necessario.
Così, quando Zagor e gli altri arrivano alle pendici del Saskatoon, si trovano sotto il fuoco incrociato dei soldati e degli indiani di Puma Giallo.
Un colpo di fortuna è in agguato: soldati e indiani si sparano addosso e loro possono filarsela. Il gruppo è costretto a dividersi come conseguenza delle scaramucce che devono affrontare. Nessuno sa a chi Zagor abbia affidato la Pietra, in un furbo tentativo di mescolare le carte.
Tonka e Freccia Spezzata affrontano Puma Giallo e Alce Fiero. Uccidono il primo e feriscono il secondo, che non ha in mente di tornare con il fratello sui suoi passi.
Daithan e Zagor si scontrano con gli ultimi soldati, il tenente e la guida. Daithan li stermina prima che Zagor possa fermare la carneficina.
Cico e Nakai hanno raggiunto il cratere. è proprio il messicano a portare la pietra.
Vengono assaliti dagli ultimi due Ulthai e Nakai protegge la corsa di Cico verso il cratere. Peccato che ad attenderlo ci sia Dark Moon che si riprende il meteorite e scaraventa il messicano in fondo al vulcano.
Zagor vede tutto e furioso come non mai si scaglia contro lo stregone. Prima che possa raggiungerlo però la Pietra Nera cade in una pozza di acqua sulfurea e Dark Moon si trasforma nel più potente degli Ulthai (sic).
Sembrerebbe imbattibile, ma obbedisce alla regola: più un Ulthai è grosso più è stupido.
Per cui Zagor mette tutte le forze in un ultimo pugno e lo scaraventa in fondo al vulcano insieme alla pietra nera.
In tempo per scorgere il suo amico messicano disperatamente aggrappato ad una roccia sporgente e per tirarlo in salvo!
Peccato. La prima parte della storia mi aveva preso mentre la seconda è naufragata nello scarso carisma degli Ulthai e di Dark Moon.
Un conto è trovarsi di fronte Eskimo, un fetente già quando era normale, inattaccabile alle offese, un conto trovarsi davanti bestioni che potrebbero aprirti un due con uno schiocco di dita e che invece fanno da stolido bersaglio al tiro a segno di campioni, che non avrebbero sfigurato nella fossa olimpica o nel tiro con l'arco dalla distanza.
E Dark Moon, dopo un entrata in scena da manuale nel primo albo, ha meno pose di una comparsa e non fa nè dice nulla di avvincente o memorabile.
Secondo me gli Ulthai avrebbero funzionato di più evitando gli scontri di massa, tranne quello di presentazione nel primo albo molto azzeccato, e puntando più su agguati, atmosfere tenebrose e horror, tagliando via di netto il tenente Prince e la guida.
(come quando Zagor si scontra con i Matam. All'inizio fanno un certo effetto ma quando arrivano a frotte non sono altro che avversari un po' più alti del normale)