Giallo argentiano alquanto inusuale ma ben costruito: come ogni giallo
che si rispetti se non si conosce il movente non si può formulare
un'ipotesi certa del colpevole.
Gli Hobel vivono da anni nella capanna del pino solitario.
Pa' Hobel e i suoi quattro figli: Edmund, Mike, Jim e
il piccolo Chip.
Gli Hobel sono amici di Zagor e quando lui passa di là
decide di fermarsi per una pesca al salmone.
E' comunque giornata di incontri per gli Hobel perchè anche il
nipote Vince, un cittadino, è venuto a trovare lo zio
e i suoi cugini.
Ma la gioia digrada in dolore quando Ed viene rinvenuto morto,
trafitto dal suo arpione, in quello che sembra un incidente di pesca.
Zagor e Cico ripartono e sostano a Tilborough in
compagnia di Mike e Vince: in città per distrarsi
dopo la disgrazia.
Ma anche Mike perde la vita in quello che sembra un agguato da
parte di un forestiero, con il quale avevano fatto qualche mano di poker.
Il risoluto maggiore Zetter organizza una posse, ma Zagor
rinviene il corpo del fuggitivo in fondo ad un burrone, ucciso anche
lui da un pugnale.
Zagor e Cico tornano dagli Hobel in tempo per impedire
che anche Pa' Hobel sfugga ad un altro misterioso agguato.
Il colpevole, che perde la vita freddato da un preciso colpo di fucile
di Zetter è un perfetto sconosciuto!
Zagor è sicuro che l'uomo non ha agito da solo e prepara
una trappola per catturare i complici.
Alla fine l'organizzatore si rivelerà l'insospettabile Vince
che non ha esitato ad uccidere, o far uccidere, i cugini per un motivo
incredibile.
Il precedente proprietario della capanna, il trapper Chuck l'Orbo,
aveva lasciato il suo oro in eredità a chiunque avesse abitato
la capanna al momento della sua morte e Vince casualmente era
venuto a conoscenza della cosa. Vista l'ostinazione dei parenti a rimanere,
aveva iniziato la sua opera di dissuasione anche a costo di uccidere
i suoi cugini!
Secondo giallo toninelliano dopo Le Cinque
Piume.
Vittorio Sossi