Storia che vede il ritorno di due fondamentali personaggi zagoriani e sposta l'azione dalle foreste di Darkwood agli scenari tropicali dei Caraibi. I due comprimari li vediamo sin dall'inizio l'un contro l'altro armati: Hammad l'egiziano, indimenticato e sventurato commerciante di Port-Au-Prince, che dopo essersi scontrato con Zagor si era ravveduto, credo, sinceramente nella storia di Capitan Serpente .
L'altro, oltre ogni possibilità di ravvedimento, è lo spietato traformista, ladro e assassino Mortimer, sempre accompagnato dalla bellissima Sybil.
Ma prima di spostarsi a Port-Au-Prince la storia si apre con un triste colpo di scena (simile a quello tramato da Bimbo Sullivan nella storia il filtro diabolico... ma ancora più inspiegabile)
Cico se ne è andato. E questa volta sembra che non abbia nessuna intenzione di tornare indietro. Ha lasciato solo il suo sombrero, quello con cui era arrivato alla capanna nella palude e poi quasi mai indossato nel corso della serie,. come ricordo, al compagno di tante avventure.
Ha lasciato anche un biglietto di spiegazioni, assolutamente autentico, nel quale ammette di non riuscire più a condividere quella vita di pericoli e vuole solo tornare a casa, in Messico, tra la sua gente, per una vita normale, da uomo normale qual è.
Zagor non accetta la scelta dell'amico. Parte immediatamente al suo inseguimento maledicendosi per tutte le volte che lo ha trattato male, con sufficienza, come era successo appena qualche giorno prima nella cittadina di Jericho, mentre era a caccia di un pericoloso assassino.
La tappa a Pleasant Point, il trading post dove sono iniziate le avventure di Zagor decine di anni fa, conferma che Cico si è allontanato senza alcuna costrizione. Peabody lo ha visto e non ha notato nulla di strano in lui. Anzi lo ha trovato allegro come sempre. Ed anche a lui Cico ha esternato la sua intenzione di tornare in Messico.
Anzi gli ha descritto con precisione sia le tappe che avrebbe fatto, La Taverna del Gufo altro luogo zagoriano impresso nella memoria dei lettori dove Zagor ha conosciuto Virginia Humboldt e dove è iniziata l'avventura dell' idolo Cinese e la nave che avrebbe preso proprio a Norfolk: la South Star.
Molto sospetto per uno che vuole essere lasciato in pace e questo Zagor lo capisce al volo.
Che dietro la scomparsa di Cico ci sia un tessitore lo capiamo alla fine dell'albo. A Port-Au-Prince ci sono Mortimer e Sybil, nel mezzo di uno dei loro colpi (Mortimer e Sybil li avevamo visti imbarcarsi per i Caraibi alla fine dello scontro vittorioso con il Tessitore nella storia: La Trama del Ragno).
I due hanno preso di mira proprio il povero (ma ricco) Hammad! adescandolo con i dipinti di Sybil e facendo leva sulla sua idiosincrasia per gli squali che gli hanno mozzato le gambe, lo hanno narcotizzato e "ospitato" nella loro villa, dove per la verità Mortimer si cela nelle mentite spoglie di Montmartre sedicente maggiordomo della pittrice.
Mortimer ha già fatto un calco della preziosa chiave che apre la cassaforte di Hammad. Ma non vuole i suoi soldi o si suoi gioielli Vuole visionare alcuni misteriosi documenti...
Nel loro dialogo notturno Mortimer e Sybil menzionano due "amici" che dovrebbero arrivare: Cico seguito da Zagor?!
Zagor dopo aver raccolto preziose informazioni a Pleasant Point, ha raggiunto la Taverna del Gufo, tappa della incomprensibile fuga di Cico.
Che il messicano sia passato di lì è inequivocabile, in quanto due brutti ceffi stanno impudentemente maneggiando la sua pistola. Alla richiesta di spiegazioni di Zagor, i due scatenano una furibonda rissa, ma, dopo qualche pugno, vengono messi al tappeto. Ridotti a più miti consigli, raccontano che Cico aveva venduto loro la pistola per UN DOLLARO.
La strana storia viene confermata dal locandiere Peeters. Cico era in compagnia di un uomo, solo qualche ora prima. Prima di andare via ha venduto spontaneamente la pistola per la ridicola cifra. Il mistero si infittisce. Zagor insegue il messicano prendendo la diligenza per Norfolk, ultima tappa dichiarata del viaggio di ritorno in Messico.
Nel frattempo a Port-Au-Prince, ci viene svelato qualcosa di più dell'ambizioso piano di Mortimer: impossessarsi di 50 milioni di franchi. Prima rata che il governo haitiano deve pagare per il riconoscimento dell'indipendenza dalla Francia. Ma la cosa più inquietante è che la misteriosa "fuga" di Cico fa parte di un complotto per portare Zagor ad Haiti!
Lo Spirito con la Scure, pur fra mille (sospetti) intoppi, è riuscito a raggiungere Norfolk, prima che la nave di Cico, la South Star, sia salpata. Dimentico della prudenza, pur di riabbracciare l'amico fraterno, Zagor cade in un'imboscata tesagli dal complice di Mortimer, Jonathan Clark, che aveva convinto con l'inganno l'ingenuo Cico a seguirlo. Clark può contare sulla complicità del secondo ufficiale Bishop e di alcuni membri dell'equipaggio.
Così i due amici si ritrovano prigionieri sulla South Star che fa vela per Haiti.
Cico racconta il perché della messinscena. L'abile Clark lo aveva convinto a mettere alla prova l'amicizia di Zagor, in un'allettante scommessa. Se Zagor non fosse corso dietro all'amico, dimostrando lo scarso valore dell'amicizia che li legava, Cico avrebbe perso solo UN DOLLARO. VIceversa, se Zagor, e Cico ne era convinto, lo avesse raggiunto alla Taverna del Gufo, il subdolo Clark avrebbe sborsato ben CINQUEMILA dollari! Una proposta allettante per chiunque...
Per questo Cico, sempre senza il becco di un quattrino, aveva venduto la pistola e il cinturone ad Orson e il suo compare. Purtroppo mentre attendeva fiducioso l'arrivo di Zagor, aveva cominciato a sentirsi male. Mentre perdeva i sensi, Clark gli aveva candidamente confessato di averlo drogato.
Poi lo aveva trasportato a Norfolk ed imbarcato sulla South Star, dove Zagor lo aveva raggiunto. Un piano tanto più diabolico quanto più incomprensibile. Chi vuole che Zagor e Cico raggiungano Haiti?
Zagor sospetta che anche l'assenza di cavalli alla Taverna del Gufo, i ritardi della diligenza, e tutti i piccoli intoppi che gli hanno impedito di raggiungere Clark prima che arrivasse a Norfolk, siano stati abilmente orchestrati.
Lo Spirito con la Scure non immagina che dietro tutti i guai c'è la regia di Mortimer, che ritroviamo ad Haiti mentre mette in azione lo spietato ingranaggio, che gli permetterà di mettere le mani sui 50 miliioni e di vendicarsi di Zagor.
Mortimer e Gourde, un complice creolo, rapiscono due soldati francesi di stanza alla nave che trasporterà l'oro, la Marseille. Giunti ad una baracca abbandonata, Mortimer ne uccide uno e ferisce di proposito l'altro, in modo che possa ascoltare il successivo colloquio con Gourde e andarlo a riferire ai superiori.
Le finte informazioni che Mortimer inculca nel soldato, sono che Zagor e Cico sono due professionisti dello scasso arrivati apposta dagli Stati Uniti per impadronirsi dei soldi. E le divise dei soldati rapiti servono per un camuffamento indispensabile per salire a bordo della Marseille.
Tutto funziona alla perfezione. Quando Zagor e Cico arriveranno ad Haiti saranno i ricercati numero uno e Mortimer sarà libero di mettere in atto il vero colpo.
Zagor nel frattempo cerca di fuggire dalla South Star. Si libera dei carcerieri ma non riesce naenche a raggiungere la tolda della nave stroncato da una robusta dose di sonnifero.
Nel frattempo il governo haitiano consegna ai soldati francesi la prima rata di 50 milioni di franchi, con la influente mediazione di Hammad. I soldati non sospettano che uno dei funzionari governativi, Monsieur Bertrand, sia complice di Mortimer.
E non immagina che alla guida del carro che porta le casse con l'oro sulla Marseille, ci sia proprio lo spietato ladro. Comunque durante il tragitto non accade nulla e apparentemente le casse giungono intatte alla nave francese.
Mortimer dopo il trasbordo delle casse, non resiste alla tentazione di una visitina a Zagor.
Lo Spirito con la Scure e Cico sono stati trasportati in una capanna isolata ai margini di un piccolo villaggio di pescatori. Saldamente legati e imbavagliati e vestiti con le uniformi rubate ai soldati francesi nello scorso numero, stanno elucubrando sulla scomoda situazione.
Non immaginano chi sia l'artefice dei loro problemi, però non immaginano neanche di avere un inaspettato alleato. Guedé Danseur, il simpatico stregone-ballerino, amico di vecchia data, insospettito dal fatto che i soldati francesi stessero setacciando Port-Au-Prince facendo domande su Zagor e Cico, in base alle false informazioni fornite da Mortimer nel numero scorso, si è deciso a spiare i movimenti del carro dell'oro. Ma è a piedi e ci metterà un po' ad arrivare...
Mentre Mortimer si appalesa alle sue vittime, la parte finale del piano si compie a bordo della Marseille. Le casse contenenti l'oro sono state sostituite, non si sa come o quando lo scopriremo poi, e mentre il funzionario francese le apre per il controllo, esplodono squarciando il fianco della nave. Bertrand, il complice di Mortimer, dopo aver controllato che tutto si svolgesse come prestabilito, si allontana appena in tempo per non essere travolto dai detriti.
Fornisce quindi un'altra falsa informazione affermando che le casse sono state portate via da una barca, da due uomini in divisa francese.
Ovviamente le vittime designate sono Zagor e Cico. Dopo un po', infatti, compare sulla scena Gaston, un haitiano in combutta insieme al fratello Mathieu con il genio del crimine. Afferma di aver catturato due della banda e indirizza i soldati verso il villaggio di pescatori.
Qui Mortimer ha terminato la sua pomposa manifestazione di egocentrismo, snocciolato tutti i particolari del piano del quale i due sono vittime e si allontana prima dell'arrivo dei soldati, non molto preoccupato dalle minacce di Zagor.
Il suo complice Mathieu invece resta davanti alla capanna pronto a consegnare ai francesi le vittime designate.
Ma poco prima che i soldati arrivino, Guedé Danseur penetra nella capanna e libera gli amici.
A mani sciolte Zagor riesce a trattenere i militari abbastanza a lungo per consentire agli altri di scappare. E poi li raggiunge negli angusti vicoli di Port-Au-Prince.
Dopo una sosta nella capanna di Guedé fa il punto della situazione. Sono braccati dai militari mentre Mortimer sta per fuggire con l'oro. C'è una sola persona che ha i mezzi e la posizione per aiutarli a smascherare i veri colpevoli: Hammad!
Così, il giorno dopo, senza troppi problemi, superano i posti di blocco e penetrano nella villa del commerciante egiziano, ancora ignaro di essere stato un elemento fondamentale del piano di Mortimer.
Dopo la prima, comprensibile, sorpresa Hammad si mette a completa disposizione per aiutare i due amici a recupare l'oro e dimostrare la loro innocenza.
Ma come farà Mortimer a far uscire l'oro dall'isola?
Convinto di aver fornito ai francesi i colpevoli su un piatto d'argento e tolti di mezzo tutti i complici-testimoni, tranne Bertrand che ancora gli è utile, ha preparato ancora una falsa pista.
Dopo aver ucciso Mathieu e Gaston, ha sistemato i cadaveri su una piccola imbarcazione che ha fatto affondare in un punto in cui la scogliera precipita negli abissi.
I francesi troveranno i due cadaveri sfigurati, complici presunti della rapina, un lingotto d'oro e nient'altro. Penseranno che il carico sarà definitivamente perduto e lui sarà libero di fuggire da Haiti.
Gli unici a pagare con la ghigliottina saranno Zagor e Cico.
Il piano di Mortimer sembra infallibile. Riassumiamolo nei dettagli:
Prima di tutto conquistare la fiducia di Hammad, l'intermediario e garante dei pagamenti, per conoscere tutti i particolari dell'operazione. E questo l'avevamo visto nel numero 521: Hammad aveva apprezzato la pittura della Kant. Mentre erano ospiti della villa, Mortimer, spacciatosi per un maggiordomo, aveva drogato l'egiziano e copiato i documenti inerenti l'operazione.
Secondo punto indispensabile assicurarsi la complicità di Bertrand Duvalier, stimato funzionario del governo. Duvalier è stato la pedina fondamentale: dapprima ha permesso a Mortimer di guidare il carro con l'oro, poi ha agito sulla Marseille per eliminare ogni traccia dell'esplosivo nascosto nelle casse e ha avallato la versione che il furto era avvenuto dopo che l'oro era stato stivato.
Invece il colpo di genio di Mortimer è stato proprio quello di rubare l'oro prima che fosse trasbordato sulla Marseille e senza che nessuno se ne accorgesse! Il carro da trasporto aveva un doppio fondo a comando. In questo nascondiglio le casse sono state spostate già durante il tragitto, mentre un pannello mobile, contenente le casse con l'esplosivo, identiche per peso e foggia, le nascondeva ad occhi indiscreti.
I due fratelli Gaston e Mathieu sono state le vittime sacrificali e sacrificabili (chi non lo è per Mortimer!), da far affondare con la piccola barca, che tutti credevano fosse servita per portare via l'oro dalla Marseille... e il gioco è fatto!
Ma come Zagor aveva predetto, un ingranaggio si è inceppato. Zagor e Cico, additati come i veri responsabili del furto, sono riusciti a fuggire grazie all'intervento imprevedibile di Guedé Danseur e sono liberi per Port-Au-Prince.
Mortimer non se ne preoccupa molto. Prima o poi verranno catturati e giustiziati come responsabili della rapina, e lui e Sybil saranno già lontani da Haiti!
Ancora una volta Mortimer sottovaluta le capacità deduttive di Zagor. Nella villa di Hammad, Zagor riconosce uno dei dipinti di Sybil, e ci mette poco a risalire all'identità dei due ladri. Hammad gli indica la villa della pittrice e Zagor si precipita sul luogo, riuscendo rocambolescamente a sfuggire a tutti i posti di blocco, organizzati sia dai francesi che dagli haitiani.
Purtroppo trova soltanto le ceneri del carro che Mortimer si era premurato di bruciare per eliminare ogni traccia del suo passaggio.
Zagor segue le tracce finché può, ma quando arriva ai crocevia più battuti, i solchi lasciati dal carro si confondono con decine di altri. Quando lo Spirito con la Scure ha perso la speranza di riprendere la pista perduta, miracolosamente su un cespuglio vede il cilindro di Mortimer.
La caccia ricomincia!
Zagor arriva fino ad una scogliera a picco sul mare. Sulla parete c'è un minuscolo sentiero che porta sulla battigia. Zagor lo segue fino ad arrivare ad una grotta scavata nel calcare, dentro la quale è ormeggiata una veloce imbarcazione pronta a partire.
Zagor sale sullo scafo, ma ogni precauzione è inutile. Mortimer, Sybil e Duvalier lo stanno aspettando... e hanno Hammad e Cico come ostaggi!
I due sventurati avevano deciso di seguire Zagor per aiutarlo e si erano imbattuti in Mortimer.
A quel punto il biondo assassino non poteva permettersi di rischiare che Zagor lo raggiungesse senza che lui fosse pronto.
Aveva lasciato a bella vista il cilindro in modo da facilitargli l'inseguimento e lo aveva comodamente aspettato al varco.
Zagor è costretto a lasciarsi disarmare e legare. Ora i tre amici sono in balia di Mortimer. E quello che ha in mente il criminale è la più orribile delle morti. Soprattutto per Hammad... Saranno gli squali a cancellarli dalla faccia della terra.
Dopo i discorsi si passa all'azione!
Mortimer scaraventa Hammad fuori dalla barca. Zagor, con le mani ancora legate riesce a stendere Duvalier e restituisce il favore a Mortimer. Ora sono in due gli uomini in acqua circondati dagli squali!
Sybil è troppo impegnata a cercare di ritirare a bordo l'infido amato e Zagor usa il bastone animato di Mortimer per liberarsi le mani. Senza esitazione si tuffa in acqua per aiutare Hammad e inizia a sventrare un po' di squali.
Sybil nel tentativo di tirare a bordo Mortimer precipita anche lei in acqua e, prima che Cico possa gettare loro una cima, viene divorata dai pescecani davanti agli occhi disperati del ladro.
Se Mortimer ha mai nutrito un qualsiasi sentimento è stato solo per Sybil, e questo evento lo segnerà per sempre. Le acque lo inghiottono e lo sottraggono alla nostra vista. Zagor e Hammad risalgono a bordo.
Nel primo epilogo i nostri eroi vengono completamente scagionati sia dalla parola di Hammad, sia dalla confessione di Duvalier. Il recupero dei 50 milioni in oro mette a tacere ogni dubbio.
Anche Guedé Danseur si gode il suo attimo di gloria e viene incaricato dei festeggiamenti, musicali ovviamente, per la felice conclusione della sanguinosa vicenda.
E Mortimer? Lo ritroviamo su una spiaggia deserta sfinito ma carico di odio...
Un soggetto stimolante, un'ambientazione suggestiva, una trama intricata ma tessuta in modo lineare, con qualche sofferenza per il continuo alternarsi di azione ed elucubrazioni, poco pathos nella morte di Sybil liquidata troppo in fretta, (non consideratemi cinico ma sono tanto contento che sia morta: non ho mai sopportato le santarelline, in questo caso presunte tali, che si innamorano del male, preferisco quelle dichiaratamente cattive - tipo Ylenia Varga), poco spazio concesso ad Hammad, ma che doveva fare in più il poveretto, dopotutto? avrà perso dieci chili per la paura di finire di nuovo in pasto agli squali! .
Due sviluppi ghiotti: finalmente Mortimer si è liberato del fardello di Sybil e ha perso il suo unico punto debole!
Abbiamo lasciato in giro un altro subdolo elemento: Jonathan Clark , così simile nell'aspetto a Robert Gray, quanto diverso nel modus operandi, potrà sostituire il defunto Rabbit.
PS: invece Burattini è stato di diverso avviso e per il momento lo ha fatto sbattere in gattabuia nell'avventura Mostri. Però non è detto che Mortimer lo tiri fuori alla bisogna...