A Ocean City Zagor e Cico incontrano un vecchio amico, Buddy Parkman. L'anziana guida è preoccupata per il primo viaggio di suo figlio che deve scortare una carovana di coloni a Fairmont.
Zagor viene incontro all'amico e si offre di vigilare sul ragazzo, facendosi passare per un viaggiatore. Zagor e Cico si presentano così ad Albert Parkman sotto le mentite spoglie di Harry Gordon e Martin Pereira.
Il viaggio prosegue tranquillo funestato solo dalla morte del cane dei Manning, probabilmente aggredito da una belva. Poco dopo i coloni hanno l'emozione di incontrare i primi nativi americani: la tribù di Yurok di Bisonte Nero. Pacifici e cordiali.
La notte successiva prosegue tranquilla ma appena sorto il sole la carovana viene inspiegabilmente attaccata dagli stessi Yurok, assetati di sangue. Parkman con una buona dose di coraggio si espone alle frecce per cercare di comprendere il motivo di tale violenza.
La giovane figlia di Kadak, Sahena, è stata strangolata da un bianco nella notte; e gli unici bianchi nei dintorni erano gli uomini della carovana. Parkman invita il padre della ragazza a cercare l'assassino fra loro ma nessuno corrisponde all'aggressore. Zagor nota che la ragazza non presenta segni di strangolamento ma piuttosto due piccole ferite sul collo.
I viaggiatori hanno i nervi scossi per l'attacco e il macabro omicidio. Due aiutanti di Parkman, Bruce e Springer, decidono che la paga non vale quella vita di pericoli e pensano di cambiare vita derubando gli ungheresi. Il loro strano carro sembra infatti carico di preziosi.
Dopo aver stordito gli zingari i due fuggono con il carro ben presto inseguiti da Zagor, Parkman e il più deciso degli ungheresi: Molnar.
Springer viene ritrovato morto anche lui con le minuscole ferite sul collo, mentre Bruce in una corsa folle precipita da un picco roccioso urlando come un ossesso.
L'arrivo a Fairmont non è che il preludio all'avventura con Zagor, Cico e Parkman che finiscono formalmente ospiti ma in realtà in trappola nella chiesa sconsacrata nella quale il vampiro, il barone Bela Rakosi, ha disposto il suo covo.
Zagor dovrà lottare con tutte le sue forze per impedire che il giovane Parkman sia dissanguato e si risvegli come una creatura della notte.
Indispensabile alleato, oltre a Cico che si dimostra eccezionale nel mettere in difficoltà il barone, sarà il dottore di Fairmont, Metrevelic: ungherese anch'egli e conoscitore dei vampiri.
Rakosi tornerà tempo dopo nell'avventura il ritorno del vampiro, sceneggiata da Castelli.
Una storia formidabile che ancora oggi, a rileggerla, stupisce per l'alchimia di angoscia e umorismo che riesce a provocare. Il primo numero "Angoscia" ci trasporta nella dimensione allucinante di una minaccia palpabile ma inafferrabile che accompagna i viaggiatori lungo tutto il percorso.
Nel secondo numero, che svela tutto già dal titolo di copertina, Zagor è impotente di fronte al morbo che ha colpito Parkman e a un avversario contro il quale non ha armi; fino all'ultimo, nonostante gli avvertimenti di Metrevelic e ai riscontri di Cico è convinto di trovarsi di fronte un folle, pericoloso ma pur sempre un uomo.
Solo nel breve epilogo finale dell'ultimo numero, quando ha modo di saggiarne la potenza e vederlo disgregarsi in polvere alla luce dell'alba, comprende di aver affrontato un essere soprannaturale anche se non riesce comunque ad accettarlo, ben felice di doversi precipitare a salvare dalle fiamme Cico e Parkman piuttosto che fermarsi a riflettere sull'accaduto
Qualche incongruenza: col senno del poi, alla luce della versione del vampiro data da Castelli e soprattutto da Boselli il buon Rakosi dovrebbe aver disseminato almeno due vampiri lungo il suo percorso: Sahena e Springer. Non resta che dire: poveri Yurok!!!