Fumo: in sperimentazione il vaccino biotech che ci libererà definitivamente dal vizio
19 maggio 2005
Sono passati appena sei mesi di sperimentazione, ancora troppo pochi per cantare vittoria ma certo sufficienti a prospettare un buon successo medico, che già si parla del nuovo siero antinicotina.
Lo studio è stato presentato, per la prima volta, in una sede ufficiale più che qualificata il convegno Asco (American Society of Clinical Oncology) che si è tenuto lo scorso fine settimana a Orlando,in Florida. Qui, oncologi di fama internazionale si sono riuniti per quattro giorni a presentare e discutere tutte le novità e le innovazioni nel campo delle terapie di settore.
Il nuovo vaccino, che rientra a pieno titolo nella farmaceutica preventiva, è frutto della ricerca di un gruppo di ricercatori dell'università di Losanna e dell'ospedale svizzero di Saint Gallen. Due i medici che sono a capo della ricerca: Jacques Cornuz, professore di medicina preventiva all'Università di Losanna in Svizzera, e Kevin Klinger professore americano che si occupa di patologia molecolare all'American College of Medical Genetics di Bethesda, nel Maryland (USA).
I Veleni della sigaretta
Nicotina: alcaloide del tabacco in grado di legarsi ad un tipo di recettore per l'acetilcolina (recettori nicotinici), uno dei principali neurotrasmettitori eccitatori del sistema nervoso centrale e periferico. Grazie a questa sua proprietà è responsabile di un infinità di effetti.
A basse dosi nel cervello è in grado di stimolare la capacità di attenzione e memoria e di innescare il circuito di ricompensa causa dell'immediata sensazione di gratificazione ad ogni tiro di sigaretta, che sfocia in una vera e propria dipendenza fisica.
A carico del sistema circolatorio causa innalzamento della pressione e del battito cardiaco, coagubilità del sangue, aumentando a dismisura il rischio di malattie cardiovascolari
Catrame: Costituito da un residuo di decine di sostanze organiche diverse parzialmente combuste. La continua inalazione di queste sostanze aumenta enormemente il rischio di cancro in determinati organi.
Monossido di carbonio: da non sottovalutare, soprattutto per gli accaniti fumatori, il rischio associato alla quantità di monossido di carbonio che si sviluppa come prodotto di combustione dalla sigaretta. Il monossido di carbonio (CO) lega e neutralizza molecole di emogobina del sangue ostacolando la normale ossigenazione dei tessuti.
I risultati ottenuti finora sono davvero molto promettenti, una percentuale che va dal 30 al 57 % dei volontari che hanno partecipato al test ha detto addio per più di 180 giorni consecutivi alla sigaretta.
L'antidoto, ancora sperimentale e da perfezionare, è stato prodotto da un'azienda biotech svizzera. Il suo componente essenziale è la nicotina cioè quello stesso alcaloide che rende irrimediabilmente "schiavo" chi fuma. In breve: alcuni frammenti della molecola sono caricati di un particolare adiuvante, una sostanza innocua, che serve a renderli più visibili e reattivi.
Queste particelle di nicotina arricchita, una volta iniettate nel nostro organismo, entrano in contatto con le cellule del sistema immunitario e lo inducono a produrre in maniera piuttosto vivace anticorpi specifici. Gli anticorpi una volta in circolo si andranno a legare così a tutte le molecole di nicotina che ogni fumatore introduce consumando la sigaretta.
Dopo una qualunque "tirata" infatti la nicotina fluisce dai polmoni nel sangue dei fumatori e da qui si distribuisce nel corpo per arrivare presto al cervello dove specifici recettori, posti al di là della barriera ematoencefalica, la captano e stimolano in successione il rilascio di alcuni neurormoni (tra cui la dopamina) che generano il senso di rilassatezza e benessere, ma anche di dipendenza, che le sigarette danno.
Con il nuovo vaccino la nicotina inalata viene invece appesantita dagli anticorpi che circolano nel sangue del fumatore e legandosi all'alcaloide ne impediscono l'accesso al cervello. Fumare non darà più alcun piacere.
Con questa semplice strategia il vaccino abolisce la prima e più forte causa di dipendenza quella che sperimenta ogni giorno e per sempre chi è caduto nel vizio, la stessa che ogni anno causa il 30% dei decessi dovuti a malattie neoplastiche