WOW, Dante che MITO! - mostra - 2015
MILANO, WOW spazio fumetto, V.le Campania 12
QUANDO: dal 12 settembre al 22 novembre 2015
ORARIO: da martedì a venerdì 15:00 - 19:00
sabato e domenica 15:00 - 20:00
INGRESSO: gratuito
WOW, Dante che MITO!
Estratto del comunicato
L’Inferno non è così terribile come lo si dipinge!
ironizza Luigi Maio che, dopo i successi di Genova,
Mantova, Londra e Firenze, approda finalmente a Milano con la sua “Divina Commedia”, inserita in
un progetto la cui simultaneità interdisciplinare ne fa il più originale e completo omaggio all’Alighieri
nel 750° anniversario della nascita:
una mostra inedita visitabile dal 12 settembre al 22 novembre
presso WOW Spazio Fumetto (Viale Campania 12) e uno spettacolo già definito dal celebre medievista
Francesco Mosetti Casaretto il «primo Dante in “3D”» in scena il 20 settembre (Teatro Sala Fontana di
Milano).
Luigi Maio, in qualità di Musicattore® e Disegnattore®, si collega alla tematica di EXPO 2015 per rendere
un ghiotto e triplice omaggio (grafico – teatrale – musicale) al Sommo Poeta in un doppio evento, in quanto
la mostra “WOW, Dante che MITO!”, che inaugurerà il 12 Settembre al WOW Spazio Fumetto, si gemella
allo spettacolo “Inferno da Camera – in Taverna coi Ghiottoni”, in scena per “Festival MITO Settembre
Musica 2015” il 20 Settembre al Teatro Sala Fontana di Milano.
Nata da un'idea di Maio, la mostra “WOW, Dante che MITO!”
segna l’inizio di una sinergica
collaborazione tra WOW Spazio Fumetto/Fondazione Franco Fossati, Fondazione Antonio Mazzotta, MITO
Settembre Musica e Fondazione Amadeus.
Così Maio ha messo insieme una mostra e uno spettacolo nel segno di Dante, il cui mondo visionario verrà
offerto in «2D» ai visitatori della mostra presso WOW Spazio Fumetto, e in «3D» agli spettatori del recital
con il Trio Malebranche al Teatro Sala Fontana. E dal «3D» si passa al «4D», nell’ottica della dimensione del
Tempo (teatrale, musicale e storico);
le quattro “D” sono anche quelle di Dante, Doré, Disney e Dossi, figure
amate dal Musicattore® che, nella mostra, ruotano attorno alle sue grafiche dantesche.
Maio, partendo dal
tema di cibo e nutrizione caro a
Expo 2015
– ma secondo l’ottica rovesciata e ironica dei diavoli d’Alighieri
– ritrae demòni e golosi «NEL MEZZO D’UNA TAVOLA IMBANDITA», come iniziano le parodiche
terzine di quest’«opera da recitare», secondo la definizione di Martina Mazzotta.
La mostra, curata da Martina Mazzotta e da Luigi F. Bona, attingerà dall’Archivio Fondazione Fossati e
dall’Archivio FAM prezioso materiale iconografico a corredo del
Cenacolo Infernale
di Luigi Maio,
pietra angolare dell’allestimento, spaziando dalle antiche illustrazioni della Divina Commedia alle sue
contemporanee rappresentazioni fumettistiche.
Un viaggio appassionante che, partendo dai primi
incunaboli medievali – quasi prodomi degli odierni
comics – avrà massimo sviluppo nell’ottocento di
Gustave Doré, per raggiungere la tappa fumettistica nel 1947 con
“La rovina in commedia”, parodia
di
Jacovitti
pubblicata per il giornale satirico
Bel-ze-bù
(odissea infernale nell'Italia post bellica),
proseguendo con una
tavola originale
della parodia disneyana “L'Inferno di Topolino” disegnata da
Bioletto e sceneggiata da Martina in perfette e ‘aggiornate’ terzine dantesche.
Sempre dalla penna di
Martina uscirà anche la sceneggiatura di “Paolino Pocatesta e la bella Franceschina”, dove Paolo e
Francesca diventano
Paperina e Paperino, futuro protagonista de “L'Inferno di Paperino”, scritto da
Marconi e dipinto da Chierchini con la tecnica con cui realizzavano i cartoni animati (in mostra anche
una tavola originale).
“Fatti non foste a legger comics bruti, ma per seguir storielle di valenza” recita il Dante di
Marcello
Toninelli
sulle pagine di
Off-Side
nel 1969, versione a strisce della Commedia che, alla chiusura della
rivista, verrà ripresa su
Undercomics
e poi su
Il Giornalino, pubblicando tutte e tre le cantiche nella
versione più completa mai realizzata.
Il viaggio fumettistico della Commedia prosegue sulle pagine di
Nathan Never,
Cattivik, il supereroe non-morto giapponese
No Name
di Davide Barzi e Oskar
e il
diavoletto
Geppo
di Sandro Dossi, costeggia il Giappone col
manga
di Go Nagai e festeggia il ritorno in
patria col gaudente banchetto di diavoli e golosi del
Cenacolo
di Maio, sintesi grafica, pittorica e
fumettistica con cui vogliamo ribadire (all’ombra di Dante) l’assunzione del Fumetto nel Paradiso
dell’arte cosiddetta colta.
Parte dell'esposizione sarà dedicata a libri e riviste che hanno raccontato non l'opera ma il poeta, dal
Corriere dei Piccoli
al recente volume intitolato semplicemente “Dante Alighieri” pubblicato da
Kleiner Flug, dalla “Storia d'Italia a fumetti” di Enzo Biagi a un
comic book
horror presentato da Boris
Karloff !
La mostra esporrà non solo materiale proveniente dagli archivi Fossati e FAM, ma anche da
collezioni private, come il
fac-simile del codice Riccardiano-Braidense, manufatto tra i più raffinati
dell’antica tradizione della Commedia, in cui compare il commento di Jacopo della Lana.