LUCCA COMICS AND GAMES - festival del fumetto e del gioco - 2009
LUCCA - PALAZZO DUCALE e REAL COLLEGIO
INGRESSO: gratuito
ORARIO: 29 ottobre - 1 novembre: 10-19
17 - 28 ottobre: 10-13 / 15-19
VEDI ANCHE: LUCCA COMICS AND GAMES
A seguire l'elenco delle mostre visitabili gratuitamente a Lucca in concomitanza dell'edizione 2009 di Lucca Comics and Games.
Le locazioni sono Palazzo Ducale e Real Collegio.
1- La metà seducente
I personaggi femminili nell'opera di Vittorio Giardino
a cura di Matteo Benedetti
Galleria Ammanati, Palazzo Ducale
17 ottobre - 1 novembre
2- All'ombra di Marco Corona
a cura di Roberto Irace
Sala Staffieri, Palazzo Ducale
17 ottobre - 1 novembre
3 - Giorgio Rebuffi da Fox a Pugaciòff
a cura di Roberto Leoni e Luca "Laca" Montagliani
4 - Il Bunker di Alan Ford
I 40 anni di Alan Ford e i fantastici 50 di carriera di Max Bunker
a cura di Riccardo Moni
Sala Accademia, Palazzo Ducale 17 ottobre - 1 novembre
5 - Enrico Marini: un Autore al servizio della Storia
a cura di Roberto Leoni
Sala Consiglio, Palazzo Ducale 17 ottobre - 1 novembre
6 - A Kind[t] of Spy
Le sfumature di un mondo di doppiogiochisti
a cura di Matteo Benedetti e Mauro Bruni
Real Collegio 29 ottobre - 1 novembre
7 - CLAMP
a cura di Giovanni Russo, Antonio Amatulli e Jacopo Moretti
Palazzo Ducale 17 ottobre - 1 novembre
8 - La memoria di Paco Roca
a cura di Matteo Benedetti e Pierpaolo Putignano
Real Collegio 29 ottobre - 1 novembre
9 - Omaggio a Darwin
a cura di Pierluigi Gaspa
Real Collegio 29 ottobre - 1 novembre
DETTAGLIO DELLE MOSTRE
La metà seducente
I personaggi femminili nell'opera di Vittorio Giardino
a cura di Matteo Benedetti
Galleria Ammanati, Palazzo Ducale
17 ottobre - 1 novembre
Silhouette sensuali e tocchi leggeri per un'esposizione interamente dedicata alla donna. Una donna diversa però dai canoni visivi odierni, quella raffigurata da Vittorio Giardino nelle sue tavole e nelle sue illustrazioni dove i colori si sposano con sguardi dolci e incantevoli e la china gioca con ombre seduttive ma mai rivelatrici. I personaggi femminili dell'autore bolognese sono ritagli di estetica, di ricordi, desideri comuni e momenti unici. Sono pensieri e idealizzazioni, creature reali e sogni a cavallo di emozioni.
Little Ego, Claire, Tatiana, Eva Miranda, la madre di Jonas Fink e le altre "dee" nate dalla penna di Giardino, sono elementi ricorrenti nella fantasia di ognuno di noi: una fantasia composta di bellezza e leggiadria unita alla tenerezza e alla passione. Una mostra onirica, un mix di tavole originali, illustrazioni e opere inedite per un percorso tout court sulla figura femminile. Un inno alla bellezza totale della donna, un dovuto omaggio ad un elemento dell'arte di un grande autore italiano.
All'ombra di Marco Corona
a cura di Roberto Irace
Sala Staffieri, Palazzo Ducale
17 ottobre - 1 novembre
Il caos, elemento primordiale, come incipit di tutto. Nel caos gli elementi non hanno forme nè linee nè sensazioni. Ma al passaggio della matita o del pennello di Marco Corona, da questa massa informe si innalzano volti, paesaggi, scorci.
Si crea un vortice inverso con un centro vitale che rigurgita continuamente storie e sensazioni. Un flusso perenne, un'ombra che si allunga a coprire ogni sfumatura, tingendola di luce con contrasti netti e decisi. Corona adora il limite, gioca con il confine sorpassandolo con forti stacchi oppure attraversandolo con passo lieve. Nelle sue tavole nessuna componente è stata pianificata nè concepita a priori: c'è una libertà creativa unica, un istinto naturale nel disegno, quasi un fuoco sacro che arde e consuma l'arte dell'autore torinese. In mostra una antologia dei lavori e delle visioni (tra cui L'ombra di Walt, Bestiario Padano e le illustrazioni concepite per Animals) di Marco Corona: un percorso formato da più livelli di lettura e più stati d'essere.
Una linea progressiva che non trova una fine appropriata. Un viaggio che non disdegna di toccare gli angoli più nascosti e bassi della società umana. Un'ombra che si allunga e avvolge, con calore o con ossessione, gli occhi del lettore/interprete di quest'autore.
Giorgio Rebuffi da Fox a Pugaciòff
a cura di Roberto Leoni e Luca "Laca" Montagliani
Sala Staffieri, Palazzo Ducale
17 ottobre - 1 novembre
Anni Cinquanta: la guerra è terminata da poco e una nuova generazione di autori ed editori, alla ricerca di una via nostrana rispetto ai modelli americani, si affaccia sulla scena del fumetto italiano. Nel genere comico legato alle Nuvole Parlanti, un significativo segnale di cambiamento avviene nel 1952, grazie all'incredibile e divertente Tiramolla, creato da Roberto Renzi assieme al cartoonist Giorgio Rebuffi.
Milanese d.o.c. spostatosi poi in Liguria dove con Luciano Bottaro e Carlo Chendi formerà lo Studio Bierreci, aveva già creato nel 1949, per le Edizioni Alpe, lo Sceriffo Fox, personaggio di esordio e parodia dichiarata dei racconti western, ma soprattutto aveva continuato le storie di Cucciolo e Beppe (creati nell'anteguerra da Rino Anzi) arricchendole via via con nuovi e irresistibili comprimari, con cui ironizza sui vizi e le virtù degli italiani della ricostruzione che porterà al boom economico.
In una delle storie del duo, compare quindi, nel 1959, in pieno clima di Guerra Fredda, il lupo Pugaciòff, che da character di passaggio, diventerà in breve tempo protagonista. Violento, ingordo, opportunista, subdolo, pigro, brutalmente colto e dal linguaggio contagioso, ideale protagonista di un cartone animato, è subito irresistibilmente simpatico. Nel giro di pochi anni conquisterà anche i lettori esteri, in particolare i cugini d'Oltralpe. Grande autore, tutt'ora in attività, Giorgio Rebuffi costruisce storie dall'umorismo graffiante, dove insieme ai meccanismi dello slapstick troviamo i toni della commedia all'italiana.
Dotato di un grande senso della narrazione sequenziale e teorico del vuoto assoluto nel disegno, le sue tavole sono ricche di soluzioni grafiche di semplice genialità, che realizza con linea chiara, inchiostratura precisa e attenzione per il décor.
Il Bunker di Alan Ford
I 40 anni di Alan Ford e i fantastici 50 di carriera di Max Bunker
a cura di Riccardo Moni
Sala Accademia, Palazzo Ducale 17 ottobre - 1 novembre
Senza dubbio ci troviamo davanti a due grandi personaggi del panorama fumettistico italiano: Alan Ford, eroe di carta e china divenuto in 40 anni un'icona del fumetto italiano, e Max Bunker uno degli artefici della rivoluzione del sistema narrativo del fumetto italiano. Alan Ford esce nelle edicole nel maggio 1969 e quando l'albo giunge nelle mani degli impazienti fan della premiata ditta Magnus & Bunker, questi si rendono conto immediatamente di trovarsi davanti a qualcosa di diverso dalle pubblicazioni dell'epoca, in prevalenza eroi negativi rigidamente "intutati" o perfetti agenti segreti con licenza di fare ogni cosa.
Per questo si verifica un contraccolpo emotivo, durato per fortuna solo qualche numero, dopo aver constatato che le storie non erano imperniate su scene giallo-horror e nemmeno su sinuose figure femminili incorniciate da sensuali lingerie.
Dopo alcuni numeri, i lettori sanno cogliere la proposta narrativa di Max Bunker: quei lettori che per ben 450 e passa storie sono cresciuti e maturati insieme al longilineo eroe biondo e al suo creatore. La saga di Alan Ford è un po' la storia della nostra società con i suoi difetti e debolezze filtrati e portati all'eccesso dall'intelligente vena satirica di Max Bunker.
Lucca Comics & Games coglie l'occasione per festeggiare i primi 40 anni di Alan e del Gruppo TNT, e i fantastici 50 di carriera di Max Bunker, con una esposizione attraverso la quale si ripercorrono i 40 anni di vita editoriale dell'eroe bunkeriano, mettendo in mostra tutto quello che di Alan è stato stampato e creato, compreso gadget, curiosità e rarità oggetto del desiderio di numerosi fans.
Enrico Marini: un Autore al servizio della Storia
a cura di Roberto Leoni
Sala Consiglio, Palazzo Ducale 17 ottobre - 1 novembre
Una grande passione per il disegno e un amore per i cartoni animati hanno portato Enrico Marini a decidere molto presto che fare fumetti sarebbe stato il lavoro della sua vita. I suoi maestri di riferimento di allora sono Hermann, Giraud e Otomo. È tra i primi a contaminare il tratto di scuola franco-belga dalla grafica dei Manga: il risultato, via via attraverso le serie che realizza dal 1990 al 2003, è un disegno dinamico, al servizio della storia.
I personaggi ben caratterizzati sono in azione, mai statici. Le tavole sono organizzate in modo leggibile, con sequenze che ricordano i movimenti di macchina nel cinema. Le inquadrature, a volte audaci ma sempre chiare, sembrano frame di un film o di un cartone animato. Tutto questo migliora nella realizzazione del suo personaggio più impegnativo, Le Scorpion (2000), a cui tutt'ora sta lavorando (sta realizzando le tavole del nono volume). La serie, un feuilleton ambientato nel Settecento, richiede un'accurata documentazione e un gusto per le caratteristiche dell'epoca, sia che si tratti di abbigliamento, portamenti e armi o architetture, arredamenti e decori. La pittura dell'epoca è una buona fonte d'ispirazione, anche per i colori.
Con queste storie esplode la sua passione per la Storia e prende corpo l'idea di una serie tutta sua: Les Aigles de Rome (2007). Opera prima come autore completo (soggetto, sceneggiatura, realizzazione grafica) segna un grande passo avanti nella sua carriera, una demarcazione. Una prova, che arrivata al 2° volume, è superata con successo dall'autore, per la qualità della messa in scena e per la maturità del disegno. La sua tecnica attuale è mista: matita, penne e pennini, inchiostro a pennello per i neri pieni, colori acrilici diretti, correzioni sulle scansioni con Photoshop. Non lascia mai lo spazio per i balloon che fa inserire poi. Autore italiano, che vive e lavora in Svizzera, è tra i nuovi autori di successo d'oltralpe. Garbato, riflessivo e attento è in continua "cerca" per non ripiegarsi e per continuare a provare piacere nel suo lavoro. Spettatore e lettore, segue anche il lavoro degli altri colleghi, che analizza con rispetto, pronto a cogliere le nuove soluzioni grafiche usate. Nel futuro amerebbe cimentarsi anche con storie noir. Magari alla Elmore Leonard.
A Kind[t] of Spy
Le sfumature di un mondo di doppiogiochisti
a cura di Matteo Benedetti e Mauro Bruni
Real Collegio 29 ottobre - 1 novembre
Dossier-capitoli che raccontano vite. Vite di persone all'apparenza normali, routinarie nel loro incedere ma unite tutte da un comune denominatore: lo spionaggio. Spie "quotidiane", impercettibili nel loro muoversi in uno scenario storico (quello della Seconda Guerra Mondiale), letali al momento del bisogno e legate, fino in fondo, alla loro missione. A costo di sacrificare tutto, le spie di Matt Kindt si pongono lungo un confine dove convengono terrore, violenza, purezza e sentimento.
Un mix che alterna, come un caleidoscopio raffigurante ogni sfumatura del pensiero umano, momenti di dramma a ironie e surrealismi. E per ogni dossier, uno stile particolare, un modo nuovo di affrontare visivamente la narrazione. Kindt disegna e illustra seguendo il suo storytelling: dalle tavole affiorano colori e contrasti diversi, quasi fosse un fotografo in piena sperimentazione con una vecchia macchina Leica, pronto a fermare l'istante al pari di un Robert Capa intento ad inseguire il dramma e riportarlo al pubblico. Kindt vuole fissare i volti, i frammenti, le espressioni, colorandole con tonalità diverse come diverse sono le vite che si sfiorano, collaborano, si uniscono e si sopprimono a vicenda. Un percorso che nasce da un tavolo e che comprende studi, bozzetti e una ricerca continua a metà tra i sentimenti umani e la voglia di sopravvivere ad eventi tragici.
CLAMP
a cura di Giovanni Russo, Antonio Amatulli e Jacopo Moretti
Palazzo Ducale 17 ottobre - 1 novembre
Lucca Comics & Games quest'anno omaggia con ben due mostre uno dei più acclamati gruppi di autrici giapponesi nel mondo: CLAMP.
Il gruppo nasce a metà degli anni '80 e grazie alla qualità visiva e narrativa di opere quali RG Veda, X, Card Captor Sakura, Chobits, Tsubasa -RESERVoir CHRoNiCLE-, xxxHOLiC, si afferma a livello internazionale, travalicando i confini nipponici. A distanza di venti anni, il gruppo CLAMP è tra i gruppi più prolifici (per un totale di 22 titoli con il più recente Kobato) e apprezzati del panorama giapponese e mondiale.
Clamp 1.0
Nella splendida cornice di Palazzo Ducale una rassegna di alcune delle più significative illustrazioni a colori delle sensei, insieme ad estratti originali dei loro manga. Un percorso di approfondimento attraverso l'appassionata arte visiva delle autrici, caratterizzata da uno stile grafico tanto curato quanto poliedrico.
Clamp 2.0
Un viaggio attraverso lo sfaccettato universo CLAMP: piccole istallazioni artistiche allestite all'interno del Japan Palace. Un affettuoso omaggio che cerca di rispecchiare a pieno il fenomeno culturale Clamp, non solo limitato ai manga ed alle trasposizioni animate, ma entrato ormai di peso nel mondo della musica, della moda, dei videogame, e nell'immaginario di milioni di fans e migliaia di cosplayer.
La memoria di Paco Roca
a cura di Matteo Benedetti e Pierpaolo Putignano
Real Collegio 29 ottobre - 1 novembre
Un archivio intero di sensazioni, di rapporti umani, di poesia leggera e pensieri profondi fa da contrappunto allo stile essenziale e preciso di Paco Roca, stella affermata del panorama fumettistico iberico. Dopo la consacrazione europea del suo pluripremiato Rughe (vincitore del Gran Guinigi 2008 come Migliore Storia Lunga), un racconto agrodolce con contorni tragici, la sua arte viene raffigurata all’interno di una mostra antologica che, prendendo spunto dalle molteplici forme della sua arte, compone un mosaico della sua narrativa polivalente.
Attraverso le tavole e i bozzetti di Alexander Icaro, i sogni e i miti de Il Faro fino all’ultimo nato dalla sua penna (e dal suo pennino a china) Le strade di sabbia, omaggio ad un mondo surreale e allegorico, l’arte di Paco crea una linea che attraversa la narrativa e la creatività. Una linea che unisce parole a sentimenti per un intreccio che colpisce e scava a fondo nell’animo del lettore, che non mancherà di apprezzare il tono dei contrasti e il colore delle sue dolci visioni a fumetti.
Omaggio a Darwin
a cura di Pierluigi Gaspa
Real Collegio 29 ottobre - 1 novembre
Nell'anno di Robert Charles Darwin, a duecento anni dalla nascita e a centocinquanta dalla pubblicazione de L'Origine delle specie mediante selezione naturale, Lucca Comics & Games rende omaggio al grande naturalista inglese con una mostra che unisce scienza e fumetto, per raccontare a quadretti una delle idee più rivoluzionarie della scienza: l'evoluzione mediante selezione naturale.
E lo fa attraverso le tavole disegnate da Massimo Rotundo (Dylan Dog, Brendon, Volto Nascosto), che illustrano magnificamente Il Volo degli Dei, primo episodio delle avventure di Sera Torbara. La storia, scritta da Giuseppe Ferrandino, racconta, fra intrighi e procaci nobildonne, un immaginario quanto singolare contatto fra Darwin e un altro grande della scienza, vissuto il secolo precedente: il naturalista svedese Carl von Linné (Carlo Linneo), a cui si deve una fondamentale classificazione delle specie e l'introduzione della nomenclatura binaria.
A fare da corollario scientifico alle tavole di Rotundo e Ferrandino, una serie di illustrazioni tratte dal volume L'evoluzione a fumetti, di Dylan Evans e Howard Selina, dal piglio chiaro ma decisamente più scientifico, e alcune brevi note utili per meglio comprendere le idee di Darwin e il loro significato per la scienza e il mondo moderno.