Prima avventura di Magico Vento interamente non sceneggiata da Manfredi, ma da una new entry: Tito Faraci.

La storia è molto semplice. Un duello con innumerevoli vittime fra una sadico invasato, Lester Stark, posseduto da un non ben precisato demone lupino che ne acuisce le naturali doti omicide, e il nostro Magico Vento, che ne avrebbe volentieri fatto a meno.

Ad una stazione di posta Stark, dopo aver massacrato con abilità sovrumana tutti gli avventori rapisce Margareth Connors, giovane mogliettina del tenente Connors destinata a diventare la sua preda per un po' di tempo prima che si stanchi e la uccida.

I militari organizzano una gigantesca caccia all'uomo e riescono a catturare Stark per farsi dire il luogo dove ha nascosto Margareth (in assenza di una sederuta Jennifer Lopez che possa intrufolarsi nella sua mente bacata).

Ma la scorta alla quale è affidato Stark è composta da poco più che sprovveduti e il maniaco, scorta sulle rive di un fiume l'appetitosa Rifiuta-di-Smettere, si libera facilmente dei suoi carcerieri e rapisce la bella Lakota dopo aver ferito Uccide-se-Stesso.

Magico Vento si unisce al tenente Connors e ai suoi uomini per liberarla.

Stark si fa gioco facilmente di tutti i suoi inseguitori che cadono uno dopo l'altro e riesce ad isolare Magico Vento. Vuole scontrarsi con lui, un altro cacciatore nella sua morale distorta, per misurarsi e vedere chi sopravvive.

Inutile dire che benché un avversario formidabile il serial killer soccombe liberando il suo demone e liberandosi da esso.

Un fill-in completamente scollegato dalla continuity con un buon ritmo narrativo, ci si annoia poco, e nient'altro.
Vittorio Sossi