Inizia in questo numero un'emozionante avventura doppia. Magico Vento deve fronteggiare una banda di Shoshoni comandati dallo spietato Belva Sconosciuta. Come ci introduce l'autore nella Gazette, gli Shoshoni si sono distinti per avere avuto una solidità politica sconosciuta alle altre tribù delle pianure, una certa protervia che dava loro l'illusione di essere un ceppo di eletti, e che forse li illudeva anche di poter collaborare da pari con i bianchi.
Ma in questa storia non vedremo grandi schieramenti, eserciti numerosi e impersonali ma solo un gruppo di individui, splendidamente caratterizzati nello spirito e nelle motivazioni, che vincono o perdono la loro personale battaglia di vita, giusta o sbagliata che sia.

Per entrare nella trama, Magico Vento guida un gruppo di akicita, fra i quali i noti Daino Rosso e Cavallo Blu, e un paio di giovani guerrieri, spronati dal desiderio di misurarsi in battaglia e stravolti dalle adolescenti pulsioni ormonali verso l'altro sesso, Schiena Dritta e Faccia Sottile. Il gruppo deve salvare gli abitanti delle Badlands, territori aridi e ostili ai piedi delle Black Hills e ultimo rifugio di sfortunati nuclei famigliari o di outcast volontari, da una banda di Shoshoni che intende radunare schiavi da portare come prede di guerra al generale Crook, per dimostrare il proprio valore. In un continuo alternarsi di momenti di diplomazia e attriti verbali e di furiose e realistiche scene di combattimento.

Molti personaggi che restano nella memoria.
Luna Nera, bambina abbandonata nel deserto insieme alla madre malata da un padre irresponsabile e debole. Proprio quest'ultimo, Grande Aquila o Costola d'Orso avrà una parte fondamentale nel determinare il succedersi degli eventi.

Farfalla, la figlia di Grosso Tuono. Una sorta di alter ego di Rifiuta - di - Smettere: indipendente, fiera, sessualmente libera e consapevole e incuriosita dagli uomini quel tanto che basta per assaporarli senza riuscire, o voler riuscire, a capirli.

Spirito della Notte, diseredato fra i diseredati. Sanguemisto di neri e rossi, figlio di un soldato di colore e di una donna Oglala. Spirito della Notte ha creduto di poter trovare fra gli indiani l'integrazione che gli era impossibile fra i bianchi. Ma è stato rifiutato. Anche nell'aridità delle Badlands si annida l'artificio della costruzione di caste. Ha cercato di sposare una delle figlie di Topo Nero, ma si è visto chiudere ogni spiraglio, non solo dal padre, ma anche dalla donna che intendeva prendere come compagna. Fino a che non è arrivato da lui Costola d'Orso.

Costola d'Orso, il padre della piccola Luna Nera è un altro disperato, ma è pienamente colpevole del suo isolamento. Troppo povero per aspirare ad un posto di prestigio nella sua tribù, invece di sopperire ai suoi miseri natali con coraggio e valore di cacciatore e guerriero, qualità delle quali non è sprovvisto, si ficca in un'insensata ripicca. Fugge con la figlia del capo, Luce sull'Acqua. Troppo immaturo e debole per fare fronte alle sue responsabilità, l'abbandona al suo destino di stenti insieme alla piccola figlia. Cerca poi una nuova occasione cambiando identità e assumendo il nome di Grande Aquila. Spirito della Notte gli offre la sua guida e la sua amicizia, forse cercando anche un alleato per fare breccia nella diffidenza di Topo Nero.
Ma anche questa volta Costola d'Orso cerca di gratificare il suo ego ferito nel modo più egoisticamente appagante. Ottiene in spose entrambe le figlie di Topo Nero. Non solo quindi tradisce le speranze di Spirito nella Notte ma si assume un'altra doppia responsabilità che non è in grado di affrontare. E quando verrà l momento di affrontare le conseguenze del suo comportamento si dimostrerà ancora una volta un vigliacco.

Molti altri personaggi che sono fuggiti dalla loro comunità popolano le Badlands: gli outcast, la cui unica ragione di vita è la guerra, incuranti dalle conseguenze che ne possono derivare.
Toro Infuriato, che ha imposto a se stesso e alla sua famiglia l'isolamento piuttosto che tenere a bada i suoi scatti di ira.
Cervo Lento e i suoi amici. Poco più che ragazzi: sbandati e inoscienti.
Semplici poveri e deboli che non hanno avuto altra scelta che rifugiarsi in quei territori inospitali, nella pia illusione che guerra e violenza non li avrebbero raggiunti.

Il compito di Magico Vento è quello di riunire questi frammenti di umanità per impedire che si dissolvano sotto l'impeto di Belva Sconosciuta. - continua -

Vittorio Sossi